L'ostruzionismo delle opposizioni continuerà ad imbrigliare il dibattito di Palazzo Madama sul ddl con cui la maggioranza intende modificare la seconda parte della Costituzione e il Titolo V. Ieri sono state necessarie quattro ore per votare solo due emendamenti, antifona utile per capire quali potrebbero essere le tempistiche se la presidenza e la conferenza dei Capigruppo dovessero continuare a non adottare gli strumenti previsti dal regolamento e dalla prassi per limitare il filibustering.  Il muro contro muro in atto sta allarmando a tal punto Giorgio Napolitano da costringerlo ancora una volta a farsi sentire parlando di una “paralisi che porta grave danno al Parlamento”. Un pressing duro, coadiuvato da una girandola di contatti, a partire da quello con il presidente del Senato, che porta ambienti parlamentari a ragionare su possibili vie di uscita rapide, come il contingentamento dei tempi o una apertura del governo a possibili modifiche. Il Quirinale e la maggioranza del Pd sarebbero poi molto critici nella modalità di conduzione dei lavori: l'ex magistrato antimafia avrebbe infatti affrontato con troppa leggerezza le richieste di voto segreto avanzate da Sel e Movimento 5 stelle. A Palazzo Chigi si starebbe ragionando su possibili contromosse e non è escluso che a saltare potrebbe essere una di quelle norme ritenute “non negoziabili” da Renzi e dal ministro Boschi. L'esecutivo potrebbe quindi rivedere le norme di elezione della nuova Camera alta e le sue competenze, una retromarcia che finirebbe per far apparire più debole la leadership del segretario Pd.

La commissione Affari costituzionali, convocata in sede deliberante, esaminerà il testo per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle intimidazioni a danno degli amministratori locali. La commissione Finanze riprenderà la sua indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco con le audizioni dei rappresentanti di Confindustria, Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Istituto Nazionale Tributaristi, Associazione Nazionale Tributaristi Italiani, Fondazione Commercialisti italiani, Associazione Nazionale Consulenti Tributari e Associazione Nazionale Tributaristi LAPET.

Le commissioni Industria e Territorio porteranno avanti l'esame del disegno di legge di conversione del dl sulla competitività, che dovrebbe sbarcare in Aula a partire dalle 16:00. L'apposizione della questione di fiducia sembra ormai scontata; tra le Commissioni e il governo si è poi consumato uno scontro su alcuni dei 34 articoli del testo. Dovrebbero essere soppresse le norme relative all'anatocismo ma l'articolo – fortemente voluto dalla Banca d'Italia – potrebbe essere salvato da una maggioranza trasversale. Lo “spalma incentivi”, per tagliare del 10 per cento le bollette alle piccole e medie imprese, viene invece cambiato. Nella proposta vengono introdotte opzioni per gli incentivi con una rimodulazione basata su scaglioni di riduzione, la possibilità di cedere una quota e una norma anti-contenziosi con accordi tra governo e banche. Anche De Vincenti, dopo le tensioni dei giorni precedenti, fa sapere che per il governo il nuovo taglia-bollette va bene, anzi migliora la norma, lasciando i saldi invariati e facendo sapere che si potrebbe arrivare a un risparmio di 700 milioni. Nel pomeriggio la commissione Sanità porterà avanti l'iter delle “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale”.

Alle 14 la Camera esprimerà il voto finale sul ddl di conversione del decreto-legge sulle carceri e sul rispetto della Convenzione europea dei diritto dell'uomo; scontata l'approvazione delle norme ad essere contraria è infatti solo la Lega Nord. L'ordine del giorno prevede poi il voto sul conto consuntivo e sul bilancio di Montecitorio. Le commissioni Affari costituzionali e Ambiente esamineranno il nuovo testo della proposta di legge sulle modifiche all’articolo 17 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in materia di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza. La commissione Finanze continuerà ad esaminare lo schema del primo decreto legislativo attuativo della delega fiscale. In commissione Affari sociali prenderà il via l'indagine conoscitiva sul ruolo, l’assetto organizzativo e le prospettive di riforma dell’Istituto superiore di sanità (ISS), dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.NA.S.), con l’audizione del commissario straordinario dell'Istituto superiore di Sanità.

Il presidente del Consiglio continua ad ostentare sicurezza: i frenatori del Senato possono allungare i tempi ma non riusciranno ad arrestare le riforme. Una certezza che potrebbe essere messa in crisi dai fatti. È indubbio il rischio di stallo sui tanti provvedimenti che Palazzo Chigi si è limitato ad annunciare nelle ultime settimane, un'eventualità che ha spinto il presidente della Repubblica ad intervenire in prima persona in un dibattito politico già delicatissimo. Il banco di prova del governo resta l'economia; sono ancora in tanti a parlare della necessità di una manovra correttiva. Renzi si dovrà impegnare per evitare di essere bloccato dalla palude che ha più volte evocato.



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