A quarantotto ore dai terribili attentati terroristici che hanno sconvolto Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Unione Europea, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha convocato, a Palazzo Chigi, una riunione sull’emergenza terrorismo con capigruppo di maggioranza e opposizione di Camera e Senato. Al tavolo erano presenti anche il Ministro dell’interno Angelino Alfano, il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni ed il Sottosegretario con delega ai servizi di intelligence e sicurezza Marco Minniti. Il Premier ha innanzitutto ribadito che l’Italia, alla pari degli altri Paesi dell’Unione, ha messo in campo tutte le misure di sicurezza necessarie e ha più volte sottolineato che al momento non risulta una reale minaccia specifica.
Nella lunghissima riunione, durata più di due ore, Renzi ha espresso la necessità di:” "stringere sui meccanismi di intelligence fra i Paesi europei e non solo, valorizzare Europol, lavorare su una struttura condivisa. E mettere denari veri sulle aree urbane. Serve un gigantesco investimento in cultura, sulle periferie urbane, un investimento sociale. Continuo a pensare che l'aspetto educativo per sconfiggere minacce nate e cresciute in Europa sia fondamentale”. Il Presidente del Consiglio ha poi ribadito la necessità di superare le "divisioni politiche e partitiche" per poter recuperare quel "senso di comunità" necessario a fare fronte alla minaccia terroristica.
L'esecutivo è intenzionato a riproporre ai rappresentanti delle forze politiche in Parlamento la richiesta di massimo sostegno per arrivare alla creazione di una procura europea antiterrorismo e a un coordinamento tra i servizi di intelligence per la lotta al terrorismo. Una proposta sulla quale è intervenuto anche il Ministro della giustizia Andrea Orlando e su cui si cercherà l'appoggio di tutti i partiti e in particolare delle opposizioni (Forza Italia, Lega Nord, Movimento Cinque Stelle e Fratelli d'Italia), con l’obiettivo di avere, per una volta, un'unica forte voce in Europa.
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. Volendo fare il punto su quanto successo nella settimana, l’aula di Palazzo Madama ha iniziato l’esame della delega al Governo per il Terzo Settore. Il confronto del provvedimento non è stato concluso e si è interrotto all’articolo 6 per poi essere rinviato alla settimana prossima.
Per quanto riguarda le Commissioni, nella giornata di oggi è convocata la sola Lavori Pubblici che proseguirà l’esame, per l’espressione del parere, sul decreto legislativo recante il nuovo codice degli appalti e delle concessioni. La Commissione Industria nella giornata di ieri ha proseguito l’esame del ddl Concorrenza. Sono stati approvati due emendamenti all’articolo 48 volti rispettivamente a prevedere che i medicinali utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili siano forniti dai produttori e dai grossisti direttamente anche alle farmacie, e che la titolarità della farmacia assegnata per la gestione associata è condizionata al mantenimento della gestione associata da parte degli stessi vincitori, su base paritaria, per un periodo di tre anni dalla data di autorizzazione all'esercizio della farmacia. L’esame del provvedimento riprenderà la settimana prossima. Settimana che si annuncia determinate: martedì è infatti atteso il nuovo pacchetto degli emendamenti dei relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap). Tra le nuove proposte che saranno depositate, potrebbe esservi quella relativa alla risoluzione della problematica delle maxi-bollette energetiche. L’annuncio è stato dato ieri dal Sottosegretario allo sviluppo economico Antonio Gentile, al termine dei lavori del Tavolo appositamente convocato al Ministero al quale hanno partecipato – oltre all’Autorità per l’Energia e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – le organizzazioni maggiormente rappresentative degli operatori elettrici e gas, una delegazione del CNCU e le organizzazioni maggiormente rappresentative dei consumatori e Pmi.
L’Assemblea della Camera ha approvato, nella giornata di ieri e con voto di fiducia, il discusso decreto-legge per la riforma delle banche di credito cooperativo. I voti favorevoli sono stati 274 mentre quelli contrari 114; ora la riforma passa all’esame del Senato il cui approdo in Aula per la sua approvazione definitiva è previsto per il prossimo 5 aprile. Il decreto approvato si inserisce in un più ampio quadro di ristrutturazione della normativa che regola il sistema bancario italiano, e porta con se l’obiettivo, fortemente sostenuto dal Governo, di rafforzare gli istituti bancari e sostenere più efficacemente l'economia reale e la crescita.
Nello specifico, sono quattro le principali aree di intervento del provvedimento: la riforma delle Banche di Credito Cooperativo, la garanzia dello Stato sulla cartolarizzazione delle sofferenze, le disposizioni fiscali relative alle procedure di crisi e le norme in materia di gestione e di tutela del risparmio. Il nodo centrale della riforma è rappresentato dal processo di aggregazione delle Bcc in uno o più grandi gruppi bancari cooperativi con la possibilità però per le banche che abbiano un patrimonio superiore a 200 milioni di euro (sono 14 su circa 300) di proseguire da sole costituendosi in Spa controllate dalle stesse cooperative e dietro il pagamento di un'imposta straordinaria del 20% del patrimonio. Inoltre, il decreto interviene ulteriormente per frenare il cosiddetto anatocismo bancario, la pratica di far pagare interessi sugli interessi.
Nella serata di ieri, l’Assemblea di Montecitorio ha poi approvato, con 260 voti favorevoli e 80 contrari, la proroga, estesa sino alla fine della legislatura, della Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Giustizia inizierà l’esame della delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace. La Commissione Bilancio proseguirà l’esame dello schema di dlgs sulla riforma della struttura del bilancio dello Stato e sul rafforzamento del bilancio di cassa.
La Commissione Ambiente dovrebbe concludere l’esame della pdl per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e sulle disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, atteso in Aula a partire da martedì 29 marzo; successivamente proseguirà l’esame del dpr in materia di disciplina semplificata per la gestione delle terre e rocce da scavo. In sede riunita con la Commissione Esteri tratterà la legge di ratifica di diversi accordi in materia ambientale, che in particolare riguardano l’emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la partecipazione dell'Islanda all'adempimento congiunto degli impegni dell'Unione Europea, la lotta contro l'inquinamento del Mare Mediterraneo e la valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero.
La Commissione Attività Produttive svolgerà alcune interrogazioni, riguardanti: le prospettive industriali e occupazionali della società Mythen di Ferrandina e dell'azienda cantieristica Isa Group; il riconoscimento del meccanismo dei certificati bianchi dei treni Alta Velocità NTV; il mantenimento delle misure antidumping nei confronti della Repubblica Popolare Cinese da parte dell'Unione europea.