Il Senato continuerà il confronto sulle riforme costituzionali. Ieri si è conclusa la discussione generale e oggi l'assemblea sarà chiamata ad ascoltare la replica del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. Una conferenza dei capigruppo dovrà quindi essere convocata per definire tempi e modalità dei lavori successivi. Restano ancora aperti i nodi dell'elezione del Presidente della Repubblica e del Titolo V ma resta soprattutto, dopo la presentazione da parte di Roberto Calderoli di 85 milioni di emendamenti, il rebus tempi. Probabile che l'esame degli articoli slitti all'inizio della prossima settimana, mentre non sono escluse anche sedute in notturna. L'auspicio, da parte del governo, è incassare l'ok finale al ddl entro il 9 ottobre ma a questo punto nulla è sicuro. Gli 85 milioni di emendamenti sono un primo, notevole scoglio, che il presidente del Senato Pietro Grasso potrebbe però superare ricorrendo a strumenti straordinari, forte dell'inappellabilità di una sua decisione sull'ammissibilità degli emendamenti stessi. Grasso ha già anticipato che non permetterà che il Senato sia bloccato. Ma, anche se Calderoli optasse per ritirare la sua valanga di proposte, resterebbe comunque un cospicuo numero di emendamenti: Sel ne ha presentati oltre 62mila, FI 1.173 mentre 210 e 160 sono, rispettivamente, quelli depositati da M5S e fittiani. La commissione Affari costituzionali riprenderà il confronto sulla legge delega relativa alla riforma del Terzo settore, testo già approvato dalla Camera. Nel primo pomeriggio il governo si presenterà in commissione Industria per rispondere a un'interrogazione sulla riforma delle tariffe domestiche di energia elettrica; successivamente la commissione porterà avanti il dibattito sui ddl in materie di politiche aerospaziali e sullo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva Ue sull'efficienza energetica. La commissione Sanità inizierà l'esame – in sede consultiva – della nota di aggiornamento del Def. Dalle 14 la commissione Territorio e Ambiente proseguirà le votazioni degli emendamenti presentati al Collegato ambientale.

Entro la seduta odierna la Camera dovrebbe approvare definitivamente il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 e le “Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015”. Saranno poi trattate le mozioni concernenti iniziative volte a sospendere o revocare il blocco della contrattazione nel pubblico impiego e iniziative per la conclusione dei lavori dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento del sistema dei trasporti della regione Calabria. Pur essendo all’ultimo punto dell’ordine del giorno della seduta di oggi, è quasi scontato che l’inizio dell’esame degli emendamenti presentati alla Legge annuale sulla concorrenza e il mercato, slitti alla prossima settimana. La commissione Affari costituzionali porterà avanti l'analisi delle proposte di legge in tema di riconoscimento della cittadinanza. Le commissioni Esteri, Ambiente, Attività produttive e Agricoltura audiranno il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in merito ai prossimi appuntamenti internazionali sui cambiamenti climatici, con particolare riferimento alla XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) (Parigi 30 novembre – 11 dicembre 2015). Il testo unificato contenente “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario” sarà al centro dell'ordine del giorno della commissione Affari sociali.

Il presidente del Consiglio e la maggioranza del Partito democratico vogliono fare di tutto per superare l'ostruzionismo delle opposizioni al Senato sulla riforma della Costituzione. Per molti il risultato sarebbe già a portata di mano, tanto che si pronostica un voto definitivo di Palazzo Madama entro il 9 ottobre. Intanto nella tarda serata di ieri si è concluso il vertice europeo sulla gestione dei flussi migratori. Il presidente del Consiglio si è detto soddisfatto del risultato: secondo l'inquilino di Palazzo di Chigi ci si starebbe dirigendo verso una riforma del Trattato di Dublino sull'assistenza ai richiedenti asilo. E da novembre saranno operativi gli hot spot in Italia e in Grecia dove saranno registrati i profughi.



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