Conte: se lo spread sale il sistema non regge
“Se lo spread si alzasse ancora, e comunque anche se si mantenesse elevato come ora a questo punto, certo sarebbe chiaramente un problema. Un problema di sistema. Perché paghiamo tanto di interesse”: così, in un colloquio con la stampa da Mosca, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Dobbiamo augurarci che scenda, abbassiamo tutti i toni e facciamo sistema perché ciò avvenga”.
A complicare le cose, in queste ore potrebbe arrivare il giudizio di Standard &Poor's, con il rischio di un nuovo declassamento del rating italiano. “Se arrivasse il downgrade, lo valuteremo”. Conte spiega: “Io non sono contento se lo spread è alto. Ognuno deve contribuire facendo la propria parte. Io faccio la mia e infatti cosa ho detto fin da subito? Serve un dialogo costruttivo: la nostra manovra è seria, i fondamentali sono solidi, il codice di comunicazione che abbiamo adottato è un codice molto più tranquillo che in passato. E' vero, c'è stata qualche dialettica verbale ma adesso dobbiamo metterla da parte e lavorare tutti assieme concentrandoci sull'obiettivo". E lo ripete: “Dobbiamo fare in modo che questo spread si abbassi”.
Il Governo attende mercati e tratta per correggere la manovra nel 2019
Monitorare la “tenuta del sistema” e lanciare sottotraccia il messaggio, ai mercati e a Bruxelles, che l’esecutivo è pronto a correggere la manovra per far calare il deficit, anche se non subito: l'anno prossimo. È questa la strategia che il Governo si è dato per fronteggiare la bocciatura della sua legge di bilancio da parte della Commissione Europea.
Una strategia multilivello: in primo piano ci sono la difesa a oltranza della capacità della manovra di stimolare la crescita, la compattezza del Governo e la rassicurazione che non si vuole uscire dall'euro. Sullo sfondo c’è un possibile veto sul bilancio Ue e ma anche la disponibilità a non mettere il veto sulle sanzioni alla Russia. Sottotraccia c’è il messaggio che un calo del deficit il Governo è pronto ad assicurarlo nel 2019 (magari dopo le elezioni europee) attraverso tagli alla spesa ma anche, se si renderà necessario, intervenendo sulle misure della manovra.
Sulla scena, l'esecutivo si prepara alle prossime tre settimane mostrando la massima compattezza. Ma le crepe ci sono ed emergono. Lo dimostra il nuovo scontro tra il ministro dell’economia Giovanni Tria e il M5S. Il capo del MEF è tornato a definire “volgarità e minacce” l'audio in cui Rocco Casalino attaccava i tecnici del Mef. Mentre Giuseppe Conte è tornato a confermare la fiducia al suo portavoce, il M5S risponde a muso duro: “Tria faccia pulizia nel Ministero, invece di difendere i tecnici a prescindere”.
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E se lo spread superasse i 350 punti
In questo clima, si lavora al confronto con Bruxelles. La risposta del Governo alla bocciatura potrebbe non arrivare prima di tre settimane: non abbiamo alcuna fretta né interesse a rispondere subito, fanno trapelare alcune voci da Palazzo Chigi. Anche perché un fattore che potrebbe cambiare le carte in tavola sono i mercati e il rischio che il sistema, a partire dalle banche, vada in tensione dissipando l'effetto della manovra (a partire da riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza). Un'asticella c’è: secondo le analisi del Governo, va fissata a 350 punti di spread.
Ecco il ragionamento: da S&P non ci si attende una stroncatura netta e dunque si spera che i mercati assorbano il nuovo declassamento senza tonfi o impennate drammatiche dello spread. Se il differenziale alla fine si attestasse attorno ai 300 punti base, si potrebbe reggere: se si stabilizzasse invece oltre 350, creerebbe un problema strutturale da affrontare subito. Se i mercati reggeranno, è dunque più che probabile che il Governo mantenga la sua posizione e non cambi niente della manovra annunciata. I mediatori però stanno facendo pervenire alla Commissione e ai partner Ue il messaggio che nel 2019 il Governo è pronto a intervenire, senza escludere la possibilità di una manovra correttiva, per riportare il deficit a livelli vicini al 2%.
Conte, Tria e anche Paolo Savona sono pronti a promettere verifiche trimestrali sui conti e correzioni, se la crescita non sarà quella prevista. Per ora però non ci muove di un millimetro dalle misure annunciate perché Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno già fatto della manovra e dello scontro con l'Ue l'arma principale della campagna elettorale per le prossime europee.
Il primo faccia a faccia tra Tria e i Commissari ci sarà il 5 novembre all'Eurogruppo. Nel frattempo, l'Italia starebbe esplorando una strada per trovare appoggi in Consiglio tra i Paesi del Nord Europa. Tra i dossier caldi in arrivo a dicembre c’è il rinnovo delle sanzioni alla Russia: l'Italia potrebbe dare il suo avallo in cambio di un sostegno alla sua manovra; non stupisce quindi che il Presidente Giuseppe Conte sia in queste ore in visita a Mosca da Vladimir Putin.
Moscovici e rischio fascismo, nuova polemica Roma-Bruxelles
La polemica Roma-Bruxelles si arricchisce di nuovi elementi, assumendo contorni del tutto inediti dopo la performance irrituale avvenuta ieri nella sala stampa del Parlamento europeo quando l'eurodeputato leghista Angelo Ciocca ha preso i fogli della relazione del Commissario Pierre Moscovici e vi ha poggiato sopra una scarpa, calpestandoli platealmente. Il gesto, a dir poco provocatorio, allarga ancora di più lo strappo e acuisce le tensioni. Quella scarpa non è per nulla piaciuta al Commissario che ha bollato l'episodio come grottesco. Ma Moscovici è andato oltre affermando che in “un primo momento si sorride e si banalizza perché è ridicolo”, ma “poi ci si abitua a una sorda violenza simbolica e un giorno ci si sveglia con il fascismo. Restiamo vigili! La democrazia è un tesoro fragile”.
L’Aula del Senato
Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato, in prima lettura, il disegno di legge relativo al voto di scambio politico-mafioso e il ddl, fortemente voluto dalla Lega, sulla legittima difesa, l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali proseguirà l’esame del decreto sicurezza e immigrazione. La Giustizia esaminerà il ddl per la riforma delle discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza. La Finanze proseguirà l’esame della proposta d’istituzione di una Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e del ddl per il contrasto al finanziamento delle mine anti persona; successivamente si confronterà sullo schema di decreto legislativo contro le pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno e sull’Atto europeo per la copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate. Infine alle 14.30 ascolterà i rappresentanti di Codacons e Legambiente.
La Lavori Pubblici dibatterà sulla proposta d’indagine conoscitiva sull'applicazione del codice dei contratti pubblici. La Lavoro esaminerà lo schema di decreto legislativo su attività e vigilanza degli enti pensionistici aziendali e il ddl relativo al Caregiver familiare. La Salute svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alle disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia. La Politiche dell’Unione Europea proseguirà l’esame e svolgerà diverse audizioni sulla legge di delegazione europea 2018 e sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017. A partire dalle 13.45 ascolterà i rappresentanti di Banca d’Italia e dell’Istat sull’affare assegnato relativo agli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera si riunirà dalle 9 per proseguire l’esame del decreto legge per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, e gli eventi sismici del 2016 e 2017. A seguire esaminerà la proposta di legge sull’inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo.
Le Commissioni della Camera
La Commissione Affari costituzionali, in sede riunita con la Giustizia, esaminerà la proposta di legge per il contrasto dei reati contro la Pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici. La Giustizia esaminerà la proposta di legge delega per l'istituzione del Tribunale superiore dei conflitti presso la Corte di cassazione. La Finanze proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell'evasione fiscale. La Ambiente esaminerà la proposta di legge per la gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque.
La Trasporti proseguirà il dibattito sullo schema di contratto di programma 2017-2021 - Parte investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana Spa. La Attività produttive proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Infine, la Commissione Agricoltura esaminerà la risoluzione sulla marchiatura delle uova, mentre la Politiche dell’Unione Europea proseguirà l’esame sulla legge di delegazione europea 2018.