Il Senato vaglierà i requisiti di costituzionalità del decreto-legge sul rifinanziamento delle missioni internazionali delle Forze Armate e dei programmi di cooperazione, testo che inizierà la sua istruttoria in assemblea se i senatori lo riterranno compatibile con le norme in materia di provvedimenti urgenti del governo. Nel pomeriggio si andrà avanti con l'esame della legge delega sul lavoro, provvedimento che sta animando il dibattito interno al Partito democratico. La sorte dello “Jobs Act” saranno decise dalla prossima direzione nazionale del Pd, riunione di vertice che diventerà una resa dei conti tra i renziani e la sinistra del partito, componente decisa a non votare proposte in grado di ridurre le tutele a garanzia del mondo del lavoro. La seduta proseguirà con lo svolgimento di diverse interpellanze e interrogazioni. La commissione Affari costituzionali porterà avanti la sua indagine conoscitiva sull'applicazione del ddl governativo in materia di riforma della Pubblica amministrazione. La commissione Finanze, in sede referente, si confronterà con la proposta di regolamentazione del prestito vitalizio ipotecario, testo già approvato dalla Camera.

La Camera proseguirà l'esame della mozione sulla riforma dei criteri di formazione del bilancio comunitario, con particolare riferimento al meccanismo del cosiddetto “sconto inglese”. Punto all'ordine del giorno seguito dall'esame della controversa normativa sull'apertura degli esercizi commerciali, testo che contiene l'obbligo di chiudere almeno sei giorni all'anno meno che per quelle attività già esentate dalla legge Bersani. Le commissioni Affari costituzionali e Giustizia continueranno i lavori relativi alla conversione del decreto-legge sul contrasto della violenza all'interno degli stadi, provvedimento urgente che contiene anche delle norme sul rifinanziamento della missione della Marina militare “Mare nostrum”. La sola commissione Affari costituzionali riprenderà i suoi lavori sulla riforma della seconda parte della Costituzione e del Titolo V, proposte sulle quali il governo investirà molta della sua credibilità politica. Le commissioni Esteri e Finanze si occuperanno della ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act) e delle disposizioni concernenti gli adempimenti delle istituzioni finanziarie italiane ai fini dell'attuazione dello scambio automatico di informazioni derivanti dal predetto Accordo e da accordi tra l'Italia e altri Stati esteri. La commissione Ambiente svolgerà audizioni nell’ambito dell’esame del decreto-legge “Sblocca Italia”: saranno ascoltati i rappresentanti di ANEA (Associazione Nazionale Autorità ed Enti di Ambito), AssoArpa (Associazione delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente), Banca d’Italia, AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome, Autorità Garante della concorrenza e del mercato, ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ENAV (Ente nazionale per l’assistenza al volo), ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Ferrovie dello Stato, ENAC (Ente Nazionale per l’aviazione civile) e INAIL (Istituto Nazionale per l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro). I rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni saranno ascoltati dai deputati della commissione Affari sociali nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul ruolo, l’assetto organizzativo e le prospettive di riforma dell’Istituto superiore di sanità (ISS), dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Age.NA.S.).

Nel Partito democratico cresce la tensione intorno alla modifica del diritto del lavoro, tanto che si fanno largo anche alcune ipotesi di scissione tra la sinistra e l'ala renziana. Uno scontro all'arma bianca che non spaventa il presidente del Consiglio, deciso a sviluppare la sua agenda riformista. La prossima direzione nazionale del Pd avrà quindi portata dirimente, dovrà essere trovata la giusta alchimia per assicurare la tenuta della maggioranza. Il fallimento dello “Jobs Act” rischierebbe di ipotecare il successo della revisione costituzionale e della modifica della legge elettorale.



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