renzi-fiducia-senato 640Con 378 sì, 220 no ed un astenuto la Camera ha concesso la fiducia al governo guidato da Matteo Renzi. Voto arrivato dopo un lunghissimo dibattito segnato dalle durissime dichiarazioni degli esponenti del MoVimento 5 stelle e caratterizzato dal ritorno in Aula di Enrico Letta e Pier Luigi Bersani. Il via libera di Montecitorio permette al segretario del Partito democratico di dedicarsi allo sviluppo delle linee programmatiche illustrate di fronte al Parlamento: investimenti sulla scuola, guerra contro i debiti delle pubbliche amministrazioni e dialogo con i vertici dell'Unione Europea per riformare l'ordinamento di Bruxelles. E, come promesso lunedì al Senato, nella giornata di oggi si recherà in visita in una scuola di Treviso e nelle zone del Veneto martoriate dalla crisi economica. A margine del suo primo viaggio ufficiale continueranno le trattative intorno alla formazione della squadra di governo. La questione più spinosa è quella legata alla nomina dei nuovi sottosegretari, materia in cui Palazzo Chigi dovrà riuscire nella non facile impresa di non scontentare nessuna anima della maggioranza. Qualcuno, inevitabilmente, dovrà ridimensionare le proprie mire visto che il premier vuole assegnare al massimo 50 poltrone.

I gruppi del Nuovo centrodestra e di “Per l'Italia” sono quelli in cui si registrano i malumori più acuti; gli alfaniani lamentano la scarsa rappresentanza del Sud e, tra di loro, qualcuno si dice pronto a tornare tra i ranghi di Forza Italia se Renzi dovesse continuare a trattare come una stampella il partito nato dopo l'implosione del Pdl. Renzi, probabilmente entro la mattinata di giovedì, scioglierà tutte le riserve durante il consiglio dei Ministri in cui saranno fatte le nomine. Nuovi problemi potrebbero arrivare anche dai suoi compagni di partito; sembra infatti che non ci possa essere spazio per lettiani e civatiani nei Ministeri. Un'esclusione in grado di appesantire ulteriormente l'atmosfera all'interno del Pd. Ieri sono arrivati i distinguo della componente vicina a Pippo Civati. “Non siamo malpancisti, siamo razionali. A me sembra un pasticcio incredibile quello che stiamo facendo. Nessuno ha voluto prendere in considerazione il disagio al Senato, ma segnalo che se non ci fossero stati i perfidi senatori civatiani la maggioranza l'avrebbero assicurata soltanto i senatori a vita”, ha spiegato il deputato lombardo, leader della sinistra Pd. “Ci sono - ha concluso - tante questioni politiche in gioco, però non accetto il ricatto che se io non votassi la fiducia dovrei uscire dal Pd, un progetto stremato ma nel quale credo ancora”. Renzi dovrà dedicare i prossimi giorni al dialogo con il suo partito, sono tanti i parlamentari che manifestano delusione e dubbi sul suo programma.

Il decreto “Milleproroghe” approda nell'aula di Palazzo Madama; ieri la commissione Affari costituzionali lo ha infatti approvato senza apportare modifiche al testo uscito dalla Camera visti i tempi ristrettissimi per la sua conversione in legge. La commissione Finanze, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco, svolgerà l'audizione dei rappresentanti del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU). In commissione Sanità saranno ascoltati i rappresentanti della ASL di Avellino, nell’ambito dell'indagine conoscitiva sull'inquinamento ambientale.

A Montecitorio sarà corsa contro il tempo per evitare la decadenza del decreto “Salva Roma-bis”, fissata per venerdì. La giornata di ieri ha offerto un piccolo siparietto tra Carlo Padoan, nuovo ministro dell'Economia, e Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio. Il deputato pugliese ha invitato Palazzo Chigi ad apporre la fiducia sul testo visto che, una sua decadenza, getterebbe nel caos diversi Comuni italiani, Roma in primis. Lega e MoVimento 5 stelle hanno annunciato ostruzionismo mettendo a serio rischio la conversione del provvedimento. Nella commissione Finanze proseguirà l'iter della Delega fiscale, testo su cui ha mostrato di nutrire forti aspettative anche Matteo Renzi. In commissione Attività produttive proseguirà l'indagine conoscitiva sulla strategia energetica nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia; saranno i rappresentanti di GDF Suez e Energrid ad illustrare le loro posizioni. Sarà sempre un'indagine conoscitiva a caratterizzare i lavori della commissione Affari sociali; saranno infatti ascoltati i rappresentanti dell'INPS, nell'ambito del procedimento sull’organizzazione dell’attività dei medici che svolgono gli accertamenti sanitari per verificare lo stato di salute del dipendente assente per malattia.



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