Le prossime saranno ore molto convulse per il premier Matteo Renzi. Mentre è in atto una vera e propria implosione dei gruppi parlamentari grillini, cosa che potrebbe avere ripercussioni sulla maggioranza di Governo, il livello di tensione tra i partiti che appoggiano l’esecutivo del segretario Pd, rischia di superare il livello di guardia; colpa della nomina di viceministri e sottosegretari e dei dissidi interni al Pd. Il Consiglio dei Ministri in cui verranno conferiti gli incarichi si potrebbe svolgere nella tarda serata di oggi o, molto più probabilmente, nella mattinata di domani. Una riunione in cui si dovrà chiudere la partita della squadra di governo e, al contempo, scegliere come ovviare al “vuoto normativo” conseguente al ritiro del decreto-legge “Salva Roma-bis”. Il segretario del Pd vuole avere un esecutivo composto da 45-50 uomini, un numero ridotto che non permetterà di accontentare tutti i pretendenti. Luca Lotti, Graziano Delrio e Lorenzo Guerini – fedelissimi di Renzi – si stanno occupando della scelta dei nomi e dei rapporti tra le varie forze politiche. Mentre sembrano rientrare i problemi con il Nuovo centrodestra, a destare maggiori preoccupazioni sono gli equilibri interni ai democratici. Sembra infatti che i lettiani, dopo un'iniziale bocciatura, possano riuscire ad ottenere qualche delega. Un destino che non li accomunerà ai civatiani, più interessati, al momento, a battere la pista che potrebbe portare a nuovi gruppi parlamentari, Nuovo Centrosinistra il nome che circola, da costituire insieme all’ala sinistra del PD, SEL e i fuoriusciti del M5S. Matteo Renzi potrebbe trovare più facilmente la quadra dopo l'assist arrivato da Massimo D'Alema; l'ex presidente del Consiglio, ai microfoni di Lilli Gruber, ha infatti spiegato di sentirsi in dovere di venire incontro al vincitore delle Primarie. Dichiarazioni a sorpresa in grado di depotenziare i malumori provenienti dai parlamentari più vicini a Cuperlo e Bersani, sempre più scettici nei confronti del programma politico illustrato da Renzi alle Camere.
Ad innescare nuovi problemi sarà anche la conferenza dei Capigruppo in programma a Montecitorio. Il Pd proporrà infatti di calendarizzare la riforma della legge elettorale per i primi giorni di marzo, ruolino di marcia che vede d'accordo anche gli alfaniani di Ncd. Le critiche rischiano di arrivare da Forza Italia, partito con cui il Pd ha stretto un patto in tema di riforma della Costituzione e modifica della normativa per l'elezione di Camera e Senato. Renato Brunetta, capogruppo azzurro a Montecitorio, teme che il Pd possa cedere al pressing del Nuovo centrodestra: “Se non si approva il testo entro tre settimane alla Camera e al Senato, ne vedremo delle belle”. Un’accelerazione dell'istruttoria che non sembra trovare il favore degli altri Capigruppo. Ad inviare precise richieste al numero uno dell'esecutivo è stato anche Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Catania. Il Presidente della Repubblica ha ricordato a Renzi che si augura massima priorità sulla riforma del Titolo V della Costituzione.
Entro la seduta di oggi dovrebbe arrivare il voto del Senato sul decreto-legge con cui si prorogano le missioni internazionali. Il testo – da convertire entro il 17 marzo – dovrà poi essere trasmesso a Montecitorio. Federica Mogherini, nuova responsabile della Farnesina, ha annunciato un disegno di legge per riformare il finanziamento e il funzionamento delle missioni: “Un provvedimento che renda possibile anche una valutazione politica delle singole missioni”. L'attività delle Commissioni procederà a scartamento ridotto, molti dei parlamentini hanno infatti deciso di non riunirsi. Fra le poche eccezioni si segnala quella della commissione Sanità dove si svolgerà l'audizione informale dell'Associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti digestivi ospedalieri (AIGO).
La Camera, dopo aver approvato il provvedimento che inasprisce le pene per i reati ambientali, dovrebbe licenziare definitivamente la Delega fiscale, voto finale che arriverà dopo un'istruttoria legislativa iniziata la scorsa estate. “Ringrazio il Parlamento che permette al governo di avere a disposizione questo strumento che a sua volta spero contribuirà a produrre risultati non soltanto dal punto di vista tributario, ma economico e di crescita nel suo complesso”, ha spiegato il neo ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo nell'aula della Camera, nel corso della discussione generale sull'articolato in materia tributaria. “Ringrazio tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione, per l'eccellente lavoro svolto, ricco di aspetti innovativi, liberali e pro-contribuenti”, ha dichiarato Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze e relatore del provvedimento. L'organo presieduto dall'esponente di Forza Italia ha votato il testo nella versione già licenziata dal Senato. Infine, la commissione Ambiente porterà avanti l'iter relativo allo schema di decreto legislativo sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).