La legge di stabilità inizia il suo iter in Aula alla Camera. Come annunciato nelle ultime ore, il governo porrà la questione di fiducia su tre distinti emendamenti che riprodurranno il testo licenziato dalla Commissione Bilancio giovedì, in tarda serata. Governo e maggioranza puntano ad arrivare al via libera definitivo entro domenica sera o, al più tardi, nella giornata di lunedì.. Dalla prossima settimana l'attenzione si sposterà sul Senato, dove dovranno essere sciolti i nodi rimasti insoluti. Il primo riguarda le Regioni e i tagli da 4 miliardi previsti dal testo originario della manovra. Alla Camera, al termine di una serrata trattativa con l'Anci, il governo è riuscito ad alleggerire l'onere dei tagli ai Comuni: l'importo rimane identico ma la spending imposta alle amministrazioni locali viene in qualche modo compensata da altre misure di allentamento del patto di stabilità e di rinegoziazione dei mutui. Gli Enti locali dovrebbero quindi essere in grado di far ripartire qualche investimento in opere pubbliche. Con le Regioni si preannuncia un percorso analogo. Nulla è comunque escluso sulle richieste di modifica avanzate dai presidenti delle Regioni sia sul Fondo sanitario nazionale sia sul patto di stabilità verticale. A Palazzo Madama è stata anche rimandata, all'ultimo momento, la questione social card. Il clamore sollevato dalla norma necessaria per compensare Poste Italiane del servizio reso a favore degli extracomunitari tra gennaio e marzo 2014 ha sollevato talmente tanto clamore da costringere il governo a ritirare l'emendamento in vista di una riformulazione più chiara. Resta inoltre sospesa anche l'istituzione della local tax. Da più parti si era ipotizzata l'idea che l'accorpamento di Imu e Tasi promesso dal governo per il 2015 potesse trovare come strumento legislativo proprio la manovra durante il passaggio al Senato. Anche se la proposta pare essere tramontata, a Palazzo Madama potrebbe anche essere valutata l’ipotesi di far pagare il canone Rai insieme alla bolletta per l’energia elettrica. Tra le novità inserite nella manovra di finanza pubblica durante l’iter alla Camera, si segnalano: la proroga per tutto il 2015 dell'ecobonus, al 65 per cento, per realizzare opere di efficientamento energetico e costruzioni antisismiche; norme più stringenti per la razionalizzazione delle società partecipate da pubbliche amministrazioni (comprese Camere di commercio e Consorzi universitari); sale inoltre da 2,5 a 5 miliardi di euro l'importo massimo del plafond costituito presso Cassa Depositi e prestiti, utilizzato per finanziare le imprese interessate a ricorrere alle misure previste dalla cosiddetta legge “Sabatini-bis”; 220 milioni di euro saranno destinati alla promozione del Made in Italy nel prossimo triennio; prevista la proroga di un anno per la compensazione dei debiti con i crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione; le frequenze televisive del digitale terreste non ancora assegnate dovranno ora essere messe a disposizione delle emittenti locali.

Il presidente del Consiglio continua ad ostentare sicurezza sulle riforme istituzionali e sulla definitiva approvazione del “Jobs Act” al Senato. Il provvedimento sul lavoro ha concluso ieri un velocissimo esame presso la commissione Lavoro di Palazzo Madama dove tutti gli emendamenti sono stati bocciati; il provvedimento approderà in assemblea nella giornata di martedì. Oggi il premier sarà in alcune aziende del Mezzogiorno per spiegare che il nuovo diritto del lavoro servirà ad eliminare gli alibi di chi non vuole scommettere sul nostro Paese. Un tour che si svolgerà proprio mentre la minoranza del suo partito deciderà come reagire ai suoi progetti. Un'attività che continua a non spaventarlo. Meno liturgie istituzionali e più contatto con la gente sembra la strategia del premier che per molti conferma il sospetto che l'intenzione di Renzi sia quella di andare alle elezioni a primavera. D'altra parte, nonostante i molti ostacoli e la difficoltà di mettere d'accordo opposizione e minoranza Pd, il premier resta decisissimo ad approvare la legge elettorale entro gennaio.



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