L’Aula del Senato
Secondo il calendario dei lavori, l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto semplificazioni. La giornata di ieri si è aperta con alcune indiscrezioni del Quirinale che non ha affatto nascosto la profonda irritazione per un decreto che durante il suo esame nelle commissioni Affari Costituzionali si è arricchito di oltre ottanta emendamenti che di fatto lo hanno trasformato in un provvedimento omnibus più simile a una manovra che a un decreto urgente. I dubbi del Colle sull'estrema eterogeneità degli argomenti trattati negli emendamenti approvati hanno frenato l'iter del provvedimento, facendogli letteralmente perdere i pezzi.
A inizio seduta, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati in punta di Costituzione e facendo riferimento alle sentenze della Corte costituzionale ha dichiarato l’inammissibilità o meglio l’improponibilità degli emendamenti. Alla fine sono saltati circa 60 emendamenti, più o meno due terzi di quelli approvati nelle Commissioni; tra quelli che sono sopravvissuti alla sforbiciata ci sono il congelamento dell'aumento dell'Ires sul no profit, i fondi a favore delle famiglie delle vittime di Rigopiano, così come all'estensione dell'obbligo di etichettatura su tutti i prodotti alimentari made in Italy. Andranno invece riconsiderate, e probabilmente inserite in altri provvedimenti, le norme di modifica per quanto parziali del codice degli appalti, la proroga della sospensione delle tasse per le famiglie e le imprese colpite dal crollo del Ponte Morandi di Genova, le modifiche della web tax e la stretta anti-Xylella.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà i ddl su giudizio abbreviato, giustizia telematica, procedimento monitorio abbreviato e lite temeraria. La Finanze esaminerà il disegno di legge per il contrasto del finanziamento delle mine anti-persona. La Istruzione proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Fondo unico per lo spettacolo (FUS).
La Lavoro si confronterà sulla proposta di nomina del professor Domenico Parisi a Presidente dell'ANPAL. La Salute svolgerà diverse audizioni sul ddl relativo alle disposizioni in materia di prevenzione vaccinale. La Territorio dibatterà lo schema di decreto ministeriale per il riparto degli stanziamenti del Ministero dell’ambiente per l’anno 2018 relativo a contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per la discussione delle interrogazioni. Successivamente, a partire dalle 14, riprenderà l’esame della proposta di legge costituzionale per la modifica dell'articolo 71 della Costituzione in materia d’iniziativa legislativa popolare. A seguire discuterà le mozioni sulla realizzazione della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e quelle per vietare l'utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole, favorendone lo sviluppo con metodo biologico.
Le Commissioni della Camera
La Commissione Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sulla pdl di delega al Governo per l'istituzione del Tribunale superiore dei conflitti presso la Corte di cassazione. La Cultura svolgerà alcune audizioni sulle proposte di legge sull’accesso ai corsi universitari. La Commissione Ambiente ascolterà i rappresentanti del Consorzio Recupero Vetro (COREVE) nell’ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio, ed esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto degli stanziamenti del Ministero dell’ambiente per l’anno 2018 relativo a contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi.
La Trasporti, alle 11, ascolterà i rappresentanti di Open Fiber, Google e Facebook nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei big data. La Attività produttive proseguirà il ciclo di audizioni sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030, e successivamente sull’Atto europeo sul regolamento del marchio comunitario d’impresa.
La Lavoro, in sede riunita con l’Agricoltura, avvierà un ciclo di audizioni per il contrasto al caporalato in agricoltura. La Affari Sociali svolgerà alcune audizioni nell’ambito dell'indagine conoscitiva in materia di fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale. La Commissione Agricoltura svolgerà alcune audizioni sulle risoluzioni relative alla marchiatura delle uova. Infine la Politiche dell’Unione Europea si confronterà sulla Legge europea 2018.
Domani la giunta per le autorizzazioni si esprimerà sul caso Salvini
Domani alle 11 il caso Salvini approderà all'esame della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato e dalle parole si passerà ai fatti. Il Tribunale dei ministri ha indagato il titolare del Viminale per sequestro di persona aggravato dopo quanto accaduto con la nave Diciotti e sono i due capigruppo della Lega di Senato e Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, a mettere le cose in chiaro: “Processare chi, nell'esercizio delle sue funzioni di Ministro dell'Interno, ha contemporaneamente agito nel pieno rispetto delle leggi e della Costituzione e ottemperato al mandato ricevuto dagli elettori, significa inequivocabilmente tentare di processare il governo”.
Il Carroccio, ovviamente, respingerà, sia in Giunta che in Aula, la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini e lo stesso faranno Forza Italia e Fratelli d’Italia. In Giunta per il momento i voti a favore del leader del Carroccio sono solo 8 su 23. Su fronte opposto ci sarà quasi certamente il Partito Democratico anche se ancora una decisione vera e propria non è stata presa. Dello stesso avviso i membri del gruppo parlamentare di LeU mentre il componente delle Autonomie Meinhard Durnwalder sarebbe ancora indeciso. Tutto dipenderà, insomma, da cosa deciderà di fare il M5S che in Giunta conta ben 7 senatori.
Il capo politico Luigi Di Maio ha fatto capire che dai pentastellati arriverà il via libera ai Magistrati ma ancora non tutto è deciso. La tensione all’interno del Movimento è altissima: non sono pochi coloro che sostengono che se il Senato accogliesse la richiesta di autorizzazione grazie ai voti del Movimento le ripercussioni sul Governo sarebbero inevitabili. D’altro canto se i pentastellati negassero la possibilità ci sarebbe una vero e propria rivolta interna al movimento.
Afghanistan, Italia valuta ritiro: M5S esulta, Lega frena
Via i soldati Italiani dall'Afghanistan entro un anno. È questo il cuore della richiesta avanzata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta al Coi, che ora dovrà valutare una pianificazione del ritiro delle truppe del contingente. L'orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi, fanno sapere fonti del dicastero di via XX settembre. La notizia arriva quasi in contemporanea con la notizia lanciata dal New York Times che, citando il capo negoziatore di Washington Zalmay Khalilzad, spiega che Stati Uniti e talebani hanno raggiunto una bozza d’intesa di principio che potrebbe spianare la strada alla fine di un conflitto che va avanti da 17 anni.
La possibilità, sebbene sostenuta dal premier Giuseppe Conte, ha contribuito ad alimentare ulteriormente la tensione fra i due alleati di Governo. Dalla Lega fanno sapere che si sta facendo “quel che serve per riportare pace e stabilità, ma al momento nessuna decisione è stata presa". Di avviso opposto quelli del M5S che esultano. Per Alessandro Di Battista “Il ritiro è una splendida notizia. Ho lottato tanto per quest’obiettivo e con me ha lottato tutto il Movimento”, scrive su Facebook, rivelando di averne parlato con il capo politico e vicepremier Luigi Di Maio.