Monito Mattarella sui conti
Giuseppe Conte si presenterà al nuovo incontro con Jean-Claude Juncker e Pierre Moscovici, a margine del G20 di Buenos Aires, con in dote la disponibilità a tagliare lo 0,2% di deficit in manovra. Ma l'Europa sembra volere di più: un taglio almeno dello 0,4%, oltre 7 miliardi, per arrivare al 2% di deficit. Fin lì, per ora, Conte però non riesce a spingersi anche perché Matteo Salvini e Luigi Di Maio non sembrano disposti a concederlo. Anzi, continuano a opporre resistenza a rinviare quota 100 e reddito di cittadinanza. E così il percorso parlamentare della manovra è ancora fermo.
Ma a dare forza ai dialoganti nel Governo arriva un nuovo monito di Sergio Mattarella. Citando la Corte costituzionale, il presidente ricorda che “il bilancio è un bene pubblico”. E aggiunge che “equilibrio di bilancio implica la continua ricerca di un armonico e simmetrico bilanciamento tra risorse disponibili e spese necessarie per le finalità pubbliche”. Anche perché “senza finanze solide e stabili non si può tutelare i deboli, garantendo i diritti sociali in modo efficace, con equità intergenerazionale”.
Maggioranza divisa sul taglio della manovra
Nel pomeriggio, prima della partenza di Conte per l'Argentina, l'annuncio pentastellato di un nuovo vertice sulla manovra irrita Salvini. Il ministro dice di non saperne nulla, la Lega spiega che non si parla di legge di bilancio e in serata fonti di Governo fanno sapere che la riunione si sarebbe concentrata sulla legge europea, che divide su tanti punti i due partiti alleati. Ma le tensioni sulla manovra ci sono e non vengono nascoste: dal taglio delle pensioni d'oro, che Di Maio rilancia e la Lega nega, a quota 100, che il partito di Salvini vuole inserire con un emendamento in manovra e M5s vorrebbe varare in un decreto con il reddito di cittadinanza, per evitare tranelli.
Un ridimensionamento dei costi di quota 100 e un rinvio del reddito di cittadinanza viene considerato inevitabile nel Governo. Salvini e Di Maio aspettano il disco verde della trattativa per decidere chi debba mollare per primo sulle misure. Solo se Conte dirà che Juncker apre al taglio dello 0,2%, si perfezionerà il pacchetto di emendamenti in tempo per il voto in Aula alla Camera, la prossima settimana. Altrimenti le modifiche vere al testo arriveranno solo in seconda lettura al Senato, a metà dicembre. In ogni caso, l'iter parlamentare della legge di bilancio è in gran ritardo.
Da sicurezza a global compact e legittima difesa: alta tensione Lega e M5S
Migranti, legittima difesa, grandi opere: in generale, due visioni politiche che erano e sono diverse e che emergeranno, in tutta la loro distanza, alla prossima campagna delle Europee. Il duello tra M5S e Lega va ben oltre la manovra economica e riemerge, in serata, sul voto finale al decreto sicurezza: il provvedimento incassa l'applauso in Aula di tutto il centrodestra ma non del M5S. E, nonostante il richiamo all'ordine dei giorni scorsi arrivato dai vertici, il dissenso interno al Movimento non si spegne: in 14 non votano il decreto bandiera della Lega.
Accade così che, come Matteo Salvini disertò l'ok del Senato al decreto dignità, così Luigi Di Maio non risulta tra i presenti in Aula in occasione del sì al dl sicurezza, salutato dal leader della Lega nel segno di una giornata memorabile. E le tensioni, automaticamente, si riversano all'interno dei partiti: i 14 non votanti in Aula, a partire da chi, come Luigi Gallo, Doriana Sarli o come Riccardo Ricciardi, aveva già manifestato il proprio malumore, finiscono nel mirino del gruppo parlamentare. Non sono pochi quelli che invocano un deferimento ai garanti del movimento.
Ieri è stato il giorno del dl sicurezza ma anche del Global Compact, tema sul quale Giuseppe Conte, pur dicendosi favorevole, è costretto a una marcia indietro dopo un no della Lega che imbarazza non poco il Movimento. Il rischio è che, quando il Parlamento si pronuncerà sul Global Compact, si crei un nuovo corto circuito visto che una parte del M5S, a partire dagli ortodossi, voterebbe sì proprio come il Pd. Ma le tensioni non finiscono: anche sulla legittima difesa, provvedimento intoccabile per Salvini ma non certo per il M5S, lo scontro è fortissimo dopo gli ultimi fatti di cronaca.
Salvini e Di Maio stemperano le tensioni interne alla maggioranza
I due vicepremier seminano tranquillità, parlano di competizione leale, assicurano che il Governo durerà. Ma da qualche settimana a questa parte sembrano aver perso il controllo dei loro parlamentari. E con l'avvicinarsi delle Europee, il clima potrebbe ulteriormente surriscaldarsi. “M5S e Lega sono due forze diverse e anche con ambizioni differenti. E se a destra la Lega avanza, a sinistra c’è una prateria”, è la linea di Vincenzo Spadafora, uomo di governo che, tuttavia, non ha mai nascosto la diversità ontologica dalla Lega.
L'impressione è che, nel breve periodo, il terremoto sia scongiurato. “Dobbiamo dimostrare innanzitutto di essere capaci di governare”, spiega lo stesso Spadafora dicendosi molto scettico su una réunion, senza passare per le urne, di Salvini e Berlusconi. Ma il rischio c’è e secondo ambienti della Lega la tentazione del rimpasto che da giorni circola nei vertici M5S potrebbe essere anche uno strumento per blindare il Governo visto che ridurrebbe le possibilità, per Salvini, di andare subito alle urne. Di certo, secondo diversi rumors il post-manovra potrebbe anche essere, per il M5S, il momento di una mini-girandola di membri del Governo.
L’Aula del Senato
Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato il decreto fiscale e il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha volto le comunicazioni del Governo sulle decisioni in materia di bilancio, l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione delle mozioni contro la violenza sulle donne e il disegno di legge per la riforma delle discipline della crisi d’impresa e dell'insolvenza. Come di consueto è previsto lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni e delle interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà e svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge relativo alle disposizioni in materia di operazioni elettorali e dibatterà sul ddl per la riduzione del numero dei parlamentari. La Giustizia svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge per l’affido dei minori e in sede riunta con l’Industria esaminerà il ddl sulla class action.
La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici e l’Atto europeo sulla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate. La Commissione Lavori pubblici proseguirà le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’applicazione del codice dei contratti pubblici. La Lavoro proseguirà l’esame del decreto per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.
La Salute svolgerà alcune audizioni sul disegno di legge relativo alle disposizioni in materia di prevenzione vaccinale. La Territorio proseguirà il confronto sull’affare assegnato sulla normativa sui nitrati di origine agricola. La Politiche dell’Unione Europea riprenderà l’esame della legge europea 2018, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per l'anno 2018 e della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
L’Aula della Camera
Dopo che nella seduta di ieri è stato approvato definitivamente e con voto di fiducia il decreto sicurezza e immigrazione, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 16 per le comunicazioni del Presidente Roberto Fico sull’ordine dei lavori; per il resto della giornata non si terrà seduta per consentire alla Commissione Bilancio di proseguire all’esame degli emendamenti della manovra economica.
Le Commissioni della Camera
Alle 13.30 le Commissione Esteri e Politiche dell’Unione Europea di Camera e Senato ascolteranno le comunicazioni del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi sugli esiti della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 25 novembre 2018. La Affari sociali esaminerà la proposta di legge per l’introduzione tra i dispositivi erogati dal Servizio sanitario nazionale degli ausili e delle protesi destinati a persone disabili per lo svolgimento dell'attività sportiva. La Commissione Agricoltura esaminerà la pdl per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura ottenuta con metodo biologico.
Proseguono a rilento i lavori della Commissione Bilancio sulla manovra
La Commissione Bilancio tornerà a riunirsi alle 9.30 per proseguire l’esame del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e di bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. Nell’unica seduta di ieri sono stati esaminati pochi articoli, dal 19 al 20, di cui nessuno ha ottenuto il via libera. I lavori sono stati poi interrotti a casa delle votazioni al decreto sicurezza e immigrazione. Per tutto il resto della settimana non dovrebbero tenersi più sedute dell’Aula così da consentire alla Commissione di dedicarsi totalmente al confronto sulla manovra. L’obiettivo della maggioranza è di licenziare il testo dalla Commissione entro sabato 1 dicembre. La manovra dovrebbe pertanto arrivare all'esame dell'Assemblea di Montecitorio lunedì 3 dicembre.