Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato in via definitiva con voto di fiducia il decreto sulle misure finanziarie urgenti per gli Enti territoriali e il territorio e il ddl sugli sprechi alimentari, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per proseguire il confronto sul decreto-legge, già approvato dalla Camera, relativo al processo amministrativo telematico. Successivamente è previsto l’esame del ddl sull’editoria e la relazione del ddl per le modifiche alCodice penale, al Codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario e del ddl sul cinema, dell'audiovisivo e dello spettacolo. Infine è prevista la discussione di alcuni documenti definiti dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sul ddl editoria e sullo schema di decreto legislativo relativo al riordino della disciplina processuale della Corte dei conti. La Giustizia proseguirà l’esame del ddl sul codice antimafia e del ddl di riforma del Codice penale, per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi. La Commissione Istruzione riprenderà l’esame del ddl sugli interventi per il sostegno della formazione e la ricerca nelle scienze geologiche, e sullo schema di decreto ministeriale per il riparto dei fondi ordinari alla ricerca per il 2016.

Nella giornata di ieri, dopo una accidentata gestazione durata nove mesi, la Commissione Industria ha terminato l’esame del ddl Concorrenza. Il percorso parlamentare è fin qui durato quasi un anno e mezzo: il testo è infatti arrivato alla Camera nell'aprile del 2015 e ha ricevuto il primo via libera il 7 ottobre scorso; l'iter di approvazione non è però ancora terminato, visto che il testo arriverà in Aula al Senato non prima di metà settembre. Bisognerà però fare i conti con il calendario dell’Aula: prima del provvedimento sulla concorrenza dovrebbero essere votati quelli sulla prescrizione, sul cinema e sull'editoria. Il Senato potrebbe quindi approvare il ddl a ottobre e inviarlo alla Camera per l'ultima lettura in piena sessione di bilancio con il rischio, paventato da alcuni, che venga approvato definitivamente e promulgato nelle prime settimane del 2017. Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che ha poi anche affermato: "la discussione in Commissione è stata lunga e approfondita, e proprio per questo mi aspetto che alla ripresa a settembre l'esame in Aula sia rapido. Le prospettive di crescita del Paese sono legate all'efficace attuazione delle riforme del Governo, tra le quali le liberalizzazioni sono senz'altro uno degli aspetti più qualificanti. L'approvazione in tempo utile di questo provvedimento è anche funzionale alla presentazione della nuova legge annuale, su cui lavoreremo nei prossimi mesi".

La Commissione Sanità continuerà l’esame del ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario, del ddl sulla disciplina delle attività funerarie, del ddl sugli screening neonatali e ascolterà i rappresentanti del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (SNAMI) nell’ambito dell’indagine conoscitiva relativa agli incarichi direttoriali nel Sistema Sanitario Nazionale.

Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato in via definitiva il ddl sull’equilibrio dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per proseguire il confronto sul Conto consuntivo interno per l'anno finanziario 2015 e sul progetto di bilancio interno per l'anno finanziario 2016. Successivamente saranno discusse le mozioni sulle linee dellapolitica europea ed estera dell'Italia alla luce delle recenti emergenze internazionali. Come di consueto, alle 15 si terranno leinterrogazioni a risposta immediata mentre alle 16.15 avrà luogo un'informativa urgente del Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan sullo stato del sistema bancario italiano, con particolare riferimento alla delicata situazione del Monte dei Paschi di Siena.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo di modifiche e integrazioni al codice dell'amministrazione digitale e, in sede riunita con la Giustizia, si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul codice della giustizia contabile. La Commissione Giustizia in sede riunita con la Affari sociali, si confronterà sulle disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. La Commissione Difesa, in sede riunita con la Affari Sociali, proseguirà l’esame della risoluzione sullo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La Commissione Bilancio esaminerà il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016.

La Commissione Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2016. La Commissione Ambiente, in sede riunita con la Trasporti, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la pianificazione dello spazio marittimo. La Commissione Lavoro, in sede riunita con la Affari costituzionali, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame delle pdl relative alla videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio; con la Attività produttive si confronterà sulla risoluzione in merito alle iniziative volte a favorire l'acquisizione del capitale sociale delle imprese da parte dei loro dipendenti. La Commissione Affari sociali si confronterà, in sede di comitato ristretto, sulle pdl relative al registro nazionale e ai registri regionali dei tumori.

Nella giornata di ieri si sono riuniti per la prima volta tutti insieme i parlamentari moderati che vanno dai verdiniani a molti esponenti legati ad Alfano sino ad arrivare a scelta Civica, con l’obiettivo prioritario di creare un coordinamento unico nella campagna referendaria per il SI' e magari per spingersi oltre, creando un nuovo soggetto politico che, secondo le parole di Verdini, potrebbe contare su 134 parlamentari tra Camera e Senato. Sul palco il leader di Area popolare Angelino Alfano, che è anche presidente del Nuovo Centrodestra, Gianpiero D'Alia, presidente del Consiglio Nazionale Udc, Giacomo Portas, presidente dei Moderati, Flavio Tosi, presidente di Fare!, Denis Verdini, presidente di Ala, Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica.

Ieri però tutti gli occhi erano puntati su Angelino Alfano e Denis Verdini, che in passato erano colleghi di partito inForza Italia, entrambi con ruoli di rilievo. Poi però si sono divisi in due gruppi differenti, e oggi sono di nuovo uniti, per non fermare il percorso delle riforme avviate dall'esecutivo guidato da Matteo Renzi. Verdini lo ha detto chiaramente: "Il No alle riforme è un No senza riflessione. Noi dobbiamo far riflettere e siamo in grado di far spostare qualche punto percentuale e diventare protagonisti della vittoria. E questo avrà riflessi sulla vita politica di tutti noi", come dire: poi ne raccoglieremo i frutti. Alfano ha salutato Ala come "degli amici" quasi ritrovati, non negando che "quasi la metà degli eletti del Pdl oggi votano Sì alle riforme" perché "noi stiamo cambiando le cose che abbiamo sempre detto". Insomma il cantiere è stato avviato, non senza qualche malumore interno e con l'ombra di Stefano Parisi che aleggia, tangibile, sulla neo-area liberal-popolare.

Intanto ieri è stato formalizzato a Montecitorio il nuovo gruppo parlamentare Scelta Civica verso Cittadini per l'Italia - Maie, che nasce dall'unione di una parte di Scelta civica con il gruppo Ala. Il nuovo gruppo, al quale è stata concessa una deroga per la sua costituzione, al momento è composto da 16 deputati. E' "un primo passo per la riunificazione di tutti quei parlamentari che appartengono all'area centrista e moderata - spiegano i portavoce Ignazio Abrignani e Mariano Rubino - un progetto aperto, e dunque l'augurio è che presto possano aderire altri parlamentari". L'obiettivo è quello di realizzare la stessa cosa in Senato, quindi trasformarsi in un partito che raccolga dentro di sè tutte le anime moderate e liberali. L'unione con l'Area popolare di Alfano non è ancora stata trattata nel dettaglio, ma non è esclusa, così come non è esclusa la possibilità che ci siano diversi parlamentari di Forza Italia che, dopo la pausa estiva, scelgano questo percorso.



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