La fronda interna al Pd è passata dalle parole ai fatti e non intende chinare il capo di fronte ai diktat di Matteo Renzi. Ieri Vannino Chiti e altri 21 senatori del Pd hanno presentato un progetto di riforma costituzionale che tenta di scardinare il ddl governativo: il provvedimento di Chiti prevede 100 senatori eletti a suffragio universale, con indennità, che legiferano su una serie di materie, pur non dando la fiducia all'esecutivo. Una mossa che ha scatenato subito la reazione di alcuni fedelissimi renziani, che, nelle prossime ore, potrebbero ingaggiare un muro contro muro contro chi dovesse tentare di disinnescare il piano dell'ex sindaco di Firenze. Intanto, la minoranza Pd ha ottenuto una prima importante vittoria. Il dl in materia di lavoro, così come confermato dal ministro Poletti, non è intoccabile e il governo non si opporrà ai miglioramenti che il Parlamento riterrà più opportuni. Il premier potrebbe quindi scegliere la linea dialogante anche sul fronte delle riforme: lo scontro senza quartiere servirebbe solo ad aumentare la tensione. Resta da capire quale sarà il ruolo che sceglierà di adottare Forza Italia. Senza i suoi voti non sarà possibile raggiungere la maggioranza qualificata in seconda lettura richiesta dall'articolo 138 per il procedimento di revisione costituzionale.

L'aula di Palazzo Madama porterà avanti l'esame dei ddl in materia di esercizio abusivo delle professioni. L'articolo 1 del testo presentato da Marinello (Ncd) prevede che chiunque eserciti abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro. La condanna comporta la confisca delle attrezzature utilizzate. Nel caso di esercizio abusivo di una professione o arte sanitaria, la pena per lesioni gravi è la reclusione da sei mesi a due anni; la pena per lesioni gravissime è da un anno e sei mesi a quattro anni di reclusione. Nel pomeriggio Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme e per i Rapporti con il Parlamento, tornerà in commissione Affari costituzionali per terminare l'illustrazione delle sue linee programmatiche. La commissione Finanze proseguirà i lavori sul dl relativo all'avvalimento per l'esercizio dell'attività di vigilanza della Banca d'Italia. Nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul marchio “Italian Quality”, i rappresentanti di Unioncamere saranno ascoltati dalla commissione Industria. In commissione Sanità andrà avanti l'istruttoria dei due ddl sulla donazione del cordone ombelicale e l'utilizzo delle cellule staminali.

Dalle 10 l'aula di Montecitorio sarà impegnata con i voti sugli emendamenti al ddl Delrio su Province e Città metropolitane. Il relatore ha dato parere contrario su tutte le proposte di modifica avanzate dai deputati; il voto finale dovrebbe arrivare all'ora di pranzo o nel primissimo pomeriggio. Successivamente proseguiranno i lavori sulla proposta di modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso. Il testo, in terza lettura, dovrebbe essere modificato attraverso il voto di alcuni emendamenti. Sembra infatti che il Pd si sia deciso a dare ascolto alle critiche arrivate dai magistrati, unanimi nel considerare troppo vaga la fattispecie di reato che si vorrebbe introdurre. Le commissioni riunite Bilancio e Finanze concluderanno entro oggi – prevista anche la seduta notturna – l'esame degli emendanti al dl “Salva Roma-ter”; saranno esaminate le proposte di modifica riferite all'articolo 3 sulle disposizioni per gli Enti locali in difficoltà e saranno ripresi gli emendamenti accantonati durante le ultime sedute. Rappresentanti dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), della Società oftalmologica italiana (SOI) e il professor Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, saranno ascoltati dalla commissione Affari sociali e dalla commissione Giustizia nell'ambito dell'indagine conoscitiva connessa al procedimento di conversione del dl “Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale”.



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