Governo, al via le consultazioni al Quirinale
Ad un mese esatto dal voto del 4 marzo, domani al Quirinale, inizieranno le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Gli incontri partiranno alle 10.30, quando al Colle salirà il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. Un'ora dopo toccherà al presidente della Camera, Roberto Fico. Quindi, alle 12.30, a Giorgio Napolitano, in qualità di presidente della Repubblica emerito.
Nel pomeriggio di domani inizieranno le consultazioni con i gruppi parlamentari. Si comincerà dai gruppi che hanno meno deputati o senatori. Alle 16 toccherà al gruppo Per le Autonomie (Svp-Patt, Uv) del Senato con la senatrice di Merano, Juliane Unterbergher (Svp) e alle 16.45 il gruppo Misto del Senato guidato da Loredana De Petris (LeU).
Alle 17.30 il gruppo Misto della Camera rappresentato da un altro esponente di LeU, Federico Fornaro. Poi, alle 18.30, toccherà a Fratelli d'Italia con i presidenti dei gruppi, Fabio Rampelli e Stefano Bertacco, e la leader Giorgia Meloni, ultimo gruppo a incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella giornata di domani.
Giovedì sarà il big-day: alle 10 salirà al Quirinale il Partito Democratico. La delegazione sarà composta dai capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci, ma anche dal segretario reggente Maurizio Martina e Matteo Orfini. A seguire, un’ora dopo, sarà il turno di Forza Italia, assieme ai capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, sarà al Colle anche il presidente del partito, Silvio Berlusconi.
Alle 12 toccherà alla Lega che si presenterà con i capogruppo di Camera e Senato Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio e con il segretario federale, Matteo Salvini. Infine, alle 16.30 chiuderà il Movimento 5 Stelle. I grillini saranno guidati dal capo politico Luigi Di Maio e dai due capigruppo, Danilo Toninelli, Giulia Grillo. Al termine dei colloqui, giovedì sera, il Capo dello Stato potrebbe tenere un breve discorso. Oppure, più probabilmente, prendersi qualche ora di riflessione e parlare il giorno successivo.
Governo, parte contdown verso Consultazioni: incontro Salvini-Di Maio
Poco più di 24 ore e il Quirinale aprirà le sue porte per l'inizio delle consultazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella, ma al momento sul tavolo ci sono solo ipotesi di governo e nulla di realmente concreto. In questi giorni di festa Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno continuato a sentirsi senza però trovare una soluzione al problema legato alla figura di Silvio Berlusconi e soprattutto alla premiership.
Per il momento dal Movimento 5 Stelle non è arrivata nessuna apertura. La chiusura nei confronti dell’ex Cavaliere è netta. E anche sul fronte palazzo Chigi, i pentastellati non intendono arretrare, il governo “non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come candidato premier” ha ripetuto a più riprese Alfonso Bonafede. E anche i leader politico del M5S non sembra pensare a mollare la presa: “Continuiamo ad andare avanti, insieme e niente ci potrà fermare”.
Il leader della Lega, dal canto suo, non demorde crede che si possa trovare un punto di incontro, anche perché, è il ragionamento di Matteo Salvini è netto “se dopo i cento passi indietro fatti dalla Lega, se non ne fa anche lui, salta tutto”. Comunque sia il leader del Carroccio non sembra intenzionato a mollare e ancora sembrerebbe puntare direttamente a Palazzo Chigi e quindi a ricevere l’incarico da parte del Presidente della Repubblica.
Comunque sia i due leader di Lega e Movimento 5 Stelle dovrebbero incontrarsi oggi o al massimo mercoledì mattina, in una sede istituzionale come annunciato nei giorni scorsi, quindi alla Camera o al Senato. Domani invece dovrebbe rientrare a Roma Silvio Berlusconi, che vedrà prima i capigruppo, Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, per poi ospitare a pranzo a palazzo Grazioli gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
I prossimi appuntamenti: Def, Elezioni Regionali e Amministrative
Mentre i partiti cercheranno di sbrogliare la matassa dell'esecutivo, da qui a giugno saranno diversi gli appuntamenti di un certo rilievo politico. Un primo test potrebbe impegnare le Assemblee di Camera e Senato già da metà aprile, quando il governo Gentiloni, in carica per sbrigare gli affari correnti, trasmetterà il Documento di economia e Finanza, che per legge deve essere inviato al Parlamento entro il 10 aprile, per essere votato entro la fine del mese.
Per rispettare le regole il MEF resterebbe intenzionato a presentare una versione light, annunciata già qualche settimana fa, con il solo aggiornamento dell'andamento tendenziale dell'economia, senza dare indicazioni programmatiche. Ma nel governo non tutti sono convinti che sia effettivamente necessario questo passaggio, data la disponibilità mostrata da Bruxelles a chiudere un occhio sui tempi.
Di sicuro se questa settimana fosse imminente la formazione di un nuovo governo, Pier Carlo Padoan e Paolo Gentiloni passerebbero il testimone ai loro successori. Se così non fosse, come sembra, il Def arriverà e la palla passerà alle Commissioni Speciali. Quella del Senato si è già formata e mercoledì voterà il presidente, a Montecitorio dovrebbe essere varata tra mercoledì e giovedì.
Le risoluzioni sulle quali il Parlamento è chiamato a esprimersi saranno il primo banco di prova per vedere se ci sono margini concreti di convergenza tra i gruppi. E già nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle non ha escluso che si possa arrivare a una risoluzione comune con la Lega.
Nel frattempo Matteo Salvini e Luigi Di Maio continueranno ad essere avversari però sui territori, dove sono fissate le elezioni regionali di Molise (il 22 aprile) e Friuli Venezia Giulia (il 29 aprile). A giungo poi ci saranno le elezioni amministrative che vedranno 7 milioni di cittadini chiamati al voto ed elezioni in comuni importanti come Traviso e Catania.