In Aula al Senato arriva il decreto sugli ammortizzatori sociali

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16 per esaminare il decreto legge, già approvato dalla Camera, per l'ulteriore finanziamento degli ammortizzatori sociali e per il completamento dei piani di nuova industrializzazione, di recupero o di tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore; la Giustizia sugli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa. Le Commissioni Bilancio di Camera e Senato alle 11.30 ascolteranno il Ministro dell'economia Giovanni Tria sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Commissione Istruzione esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018.

La Lavori Pubblici si confronterà sullo schema di decreto legislativo sui requisiti tecnici per i mezzi adibiti alla navigazione interna mentre l’Agricoltura alle 14.45 ascolterà i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti, CIA e Copagri) sulle problematiche del comparto agricolo e agroalimentare. La Lavoro concluderà l’esame sul decreto sugli ammortizzatori sociali; la Sanità ascolterà il direttore del 118 della Asl di Taranto, nonché presidente della Società italiana sistemi 118, sulle problematiche sanitarie connesse all'istituzione del numero unico d'emergenza 112.

Proseguono i lavori alla Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la proposta di legge per l’istituzione della Commissione Antimafia; la Giustizia svolgerà diverse audizioni sul decreto relativo agli interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale e la Procura di Bari. La Commissione Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018; la Ambiente esaminerà la proposta di legge per l’Istituzione della Commissione rifiuti.

Via libera dal Cdm al decreto dignità

“E' appena terminato il Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il primo atto economico di questo governo, il decreto dignità. Ve lo avevo promesso, avevo promesso di fare una guerra al gioco di azzardo, alla burocrazia, al precariato, alle delocalizzazioni, l'abbiamo detto e l'abbiamo fatto”: così Luigi Di Maio in un video su Facebook. “Non voglio enfatizzare troppo, però grazie al nostro decreto si disattiva il redditometro, lo spesometro prevede un solo adempimento a fine anno e basta invece alle comunicazioni trimestrali e semestrali, e lo split payment non esiste più per i professionisti”.

Di fatto il decreto dignità è il primo vero atto politico del governo giallo verde guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, fortemente voluto dal M5S e accettato dalla Lega. Ha fatto rumore l’assenza di Matteo Salvini che anziché partecipare al Cdm ha deciso di andare al Palio di Siena.

Il provvedimento, di chiaro segno pentastellato, vieta anche la pubblicità sui giochi d'azzardo e limita le delocalizzazioni. Tra le misure più significative c'è soprattutto un pacchetto di articoli per dare un primo colpo al Jobs Act: su questo i 5 stelle hanno dovuto superare i dubbi dei leghisti, che però alla fine hanno fatto buon viso a cattivo gioco e ceduto. Nel corso del pre-consiglio al testo del decreto sono stati aggiunti alcuni punti, come la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine con causale e l'aumento del 50% all'indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa.

Nel dettaglio il testo è composto da 12 articoli e interviene sul lavoro, le imprese, il gioco d'azzardo. Nell'articolo 1 e 2 modifica la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato la cui durata sarà ora di 24 mesi e i rinnovi non potranno essere più di 4. L'articolo 3 stabilisce che l’indennità per i lavoratori licenziati ingiustamente passi da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi. Gli articoli successivi pongono limiti alle delocalizzazioni delle imprese beneficiarie di aiuti con la previsione che decadano i benefici che andranno restituiti, compresi quelli dell'iperammortamento in caso di cessioni o delocalizzazione degli investimenti.

L'articolo 7 è relativo all'applicazione del credito d'imposta ricerca e sviluppo ai costi di acquisto da fonti esterne di beni immateriali. Tra le altre cose, viene disattivato il redditometro e lo split payment per i professionisti non esiste più. Infine l'articolo 8 pone divieti di pubblicità a giochi e scommesse.

Cdm approva decreto per riordino attribuzioni di vari ministeri

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. In particolare, il decreto trasferisce al ministero delle Politiche agricole le funzioni in materia di turismo esercitate dal Ministero dei beni culturali, prevedendo, al contempo, il conseguente cambio delle denominazioni dei due Ministeri, il trasferimento delle risorse umane, strumentali e finanziarie e le necessarie modifiche normative riguardanti gli enti vigilati.

Inoltre, il testo trasferisce al Ministero dell'Ambiente le funzioni in materia di emergenza ambientale (compresa anche quella sulla Terra dei Fuochi) esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche.

Infine, alla luce delle deleghe attribuite dal presidente del Consiglio al ministro per la famiglia e le disabilità, il decreto attua un riordino delle funzioni d’indirizzo e coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero dell’autorità politica delegata, in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza, e disabilità. L'obiettivo è quello di raccordare alcune competenze, proprie della materia della famiglia, in modo da rendere omogenea e coerente la relativa disciplina, includendovi i profili relativi alle adozioni nonché un più ampio novero di competenze attinenti all'infanzia e all'adolescenza.



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