Al Senato dovrebbe arrivare la conversione definitiva del decreto-legge “Salva Roma-Ter”, provvedimento con cui il governo punta a stabilizzare la situazione finanziaria della Capitale e di altre centinaia di Enti locali in difficoltà. Sembra sfumare l'ipotesi di un ricorso alla questione di fiducia, quasi tutti i 323 emendamenti presentati dalle opposizioni sono stati respinti per questioni inerenti la mancanza di coperture. L'esecutivo resta comunque in allerta, il dl deve essere infatti convertito entro il 5 maggio. La minima modifica renderebbe necessario un nuovo passaggio alla Camera. Un rischio che il Pd e i senatori eletti a Roma vogliono evitare ad ogni costo. I lavori della commissione Affari costituzionali restano cruciali per la sorte delle riforme costituzionali volute da Renzi. Oggi i relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli avrebbero dovuto presentare il testo base da sottoporre all'esame dei colleghi; presentazione che – salvo rinvii ulteriori – slitta al 6 maggio. Continuerà quindi il confronto tra chi propone l'elettività del Senato e chi vorrebbe che i senatori siano eletti o nominati direttamente dai Consigli regionali. Le commissioni Lavori pubblici e Territorio continueranno ad occuparsi della conversione del dl sull'emergenza abitativa e il comparto edile. I ddl istitutivi del marchio “Italian Quality” proseguiranno il loro iter in seno alla commissione Industria.

I deputati, dopo il voto sulla questione di fiducia di ieri, saranno chiamati allo scrutinio finale sul dl sulle sostanze stupefacenti e l'uso di farmaci off-label. La commissione Finanze continuerà l'analisi del decreto-legge “Misure urgenti per l’avvalimento dei soggetti terzi per l’esercizio dell’attività di vigilanza della Banca d’Italia”. Nel primo pomeriggio la commissione Ambiente voterà il parere sullo schema di decreto legislativo in tema di efficienza energetica, parere che sarà trasmesso alla commissione Attività produttive. Grazie ad una decisione della commissione Trasporti e telecomunicazioni potrebbe prendere il via un'indagine conoscitiva sul sistema dei media audiovisivi e radiofonici. Le commissioni riunite Attività produttive e Politiche europee svolgeranno l'audizione dell'Associazione nazionale comuni italiani e della Conferenza delle Regioni nell'ambito dell’esame della Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla Strategia europea per una maggiore crescita e occupazione nel turismo costiero e marittimo.

Il presidente del Consiglio rilancia sulle riforme costituzionali. Ha ribadito che se il suo programma di modifica della seconda parte della Carta sarà affossato non esiterà a rassegnare le dimissioni. La minoranza del Pd e le opposizioni non si faranno intimorire dalle parole dell'ex sindaco di Firenze; i ddl alternativi a quello licenziato da Palazzo Chigi non verranno ritirati e continueranno ad essere al centro del dibattito politico. Il premier ha comunque rivendicato le aperture fatte a favore delle istanze provenienti dalla sinistra del Partito democratico e da Forza Italia. Parole a cui ha accompagnato una spiegazione: il suo gesto deve essere visto come un atto di disponibilità e non come un segnale di debolezza del governo. A prescindere dai suoi intendimenti Renzi dovrà mediare con gli azzurri. I loro voti rimangono fondamentali per evitare che il programma di riforme si areni al Senato. Nelle prossime ore si definirà nel dettaglio anche la ventilata riforma della Pubblica amministrazione. L'esecutivo intende limitare i costi dell'apparato burocratico e, allo stesso tempo, puntare sulla sua produttività. Un combinato disposto in grado di liberare risorse nel bilancio dello Stato e andare incontro alla timida ripresa economica. Tanti studi internazionali hanno infatti chiarito che una delle ragioni della poca attrattività del “sistema Italia” risiede proprio nella poca chiarezza del nostro ordinamento su autorizzazioni e concessioni a favore degli imprenditori. La stessa situazione si riscontra sul fronte del diritto del lavoro. Il leader del Pd dovrà portare avanti una delicata mediazione con il Nuovo centrodestra per evitare che gli emendamenti presentati al “decreto lavoro” dalla sinistra del suo partito possano segnare una profonda frattura tra gli scranni della maggioranza. I fronti aperti sono numerosi. La campagna elettorale per le Europee ha tutti gli ingredienti per alzare il livello dello scontro tra le varie forze politiche.



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