00024162La “Delega fiscale” arriva nell'Aula di Palazzo Madama dopo un lungo esame in commissione dovuto alla mancanza di una serie di pareri necessari per far mettere ai voti il testo dalla commissione Finanze. Per il via libera definitivo il testo dovrà comunque ritornare alla Camera per una terza lettura, dato che al Senato sono stati introdotti alcuni ritocchi, una decina in tutto. Non bisogna poi dimenticare che si tratta di un provvedimento quadro, è una delega al Governo, che dovrà emanare entro un anno dei decreti legislativi di attuazione. Le novità più importanti riguardano il riordino del catasto, la modifica alle norme in materia di detrazioni d'imposta e deduzioni ed il concetto di abuso del diritto in ambito tributario e un articolo dedicato alla fiscalità ambientale. La commissione Sanità proseguirà con l'analisi dello schema di decreto legislativo in materia di assistenza transfrontaliera; successivamente si riunirà insieme alla commissione Lavoro per portare avanti i lavori relativi al d.lgs con cui si intende prevenire le ferite da taglio o da punta. Punto all'ordine del giorno che sarà seguito dal seguito dell'iter del disegno di legge sulle malattie rare.

La riforma della legge elettorale approda in una Camera ancora stordita dalla bagarre innescata dalla “tagliola” azionata da Laura Boldrini. La presidente – per la prima volta nella storia della Repubblica – ha scelto di porre in votazione la legge di conversione di un decreto-legge nonostante non si fossero esauriti i lavori dell'Aula. Strategia che ha mandato su tutte le furie i deputati del MoVimento 5 stelle e di Fratelli d'Italia, arrivati ad occupare i banchi del Governo e a minacciare Boldrini. Atmosfera pesante che rischia di ipotecare il buon andamento dell'iter della legge elettorale; il presidente della commissione Affari costituzionali è stato infatti costretto a sconvocare il parlamentino per “inagibilità”. Le stanze della I Commissione sono state infatti fisicamente occupate da una delegazione di deputati M5S; situazione che – qualora dovesse durare per tutta la mattina di oggi – porterebbe all'approdo in Aula di 22 testi sulla riforma elettorale. Questa sarebbe almeno la prospettiva secondo i parlamentari più esperti. A prescindere dall'ostruzionismo, sembra destinato a durare il patto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Tanto che in ambienti lettiani si inizia a temere un disimpegno dei renziani su argomenti di vitale importanza per Palazzo Chigi. Preoccupazioni che non toccano il sindaco di Firenze, indaffarato nel difendere i numeri dell'Italicum; 4,5% per lo sbarramento e 37% per accedere al premio di maggioranza. Dati accompagnati dalla presenza delle liste bloccate e di una norma “Salva-Lega”. Nelle commissioni riunite Finanze e Attività produttive continuerà il lavoro di scrematura sugli emendamenti; nella tarda serata di ieri i Gruppi hanno infatti segnalato le proposte di modifica ritenute più importanti. Il voto di Montecitorio dovrebbe arrivare entro il 10 febbraio e il Senato avrà quindi poco più di due settimane per evitare la decadenza del dl.

Lo schema di decreto legislativo che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi e quello sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze saranno all'attenzione delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive. Le commissioni Trasporti e Attività produttive continueranno invece con l'esame degli schemi di DPR sul “regolamento per l’individuazione degli attivi di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni” e sul “regolamento per l’individuazione delle procedure per l’attivazione dei poteri speciali nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”. La commissione Affari sociali continuerà con gli schemi di d.lgs. Riguardanti la farmacovigilanza, l'assistenza transfrontaliera, il codice di medicinali per uso umano e la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.

Lontano dalle turbolenze romane, perché impegnato in missione a Bruxelles, Letta ha ostentato ottimismo. È convinto che il 2014 sarà caratterizzato da una ripresa economica in grado di superare il punto percentuale, trend che dovrà essere favorito da una stagione di riforme istituzionali in grado di assicurare governabilità e stabilità al Paese. L'agenda politica dell'Esecutivo sarà quindi rivista solo dopo l'approvazione della modifica della legge elettorale alla Camera. Cammino legislativo in grado di celare diverse insidie per il premier; potrebbero infatti venire al pettine i nodi rappresentati dai rapporti sempre più tesi con Matteo Renzi.



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