Il Senato porterà avanti l'esame del disegno di legge sulla riforma del sistema radiotelevisivo pubblico. Il cammino per arrivare alla modifica della normativa sulla governance della RAI si annuncia più complicato del previsto. Le opposizioni – Forza Italia in testa – stanno portando avanti un'azione ostruzionistica: oggi potrebbero essere presentati circa 500 subemendamenti. La data del voto finale è sempre fissata per domani ma il governo sembra deciso a rinnovare gli organi di viale Mazzini con la “legge Gasparri”; l'ipotesi della presentazione di un decreto-legge da convertire entro la fine di settembre sembra definitivamente tramontata. Un accordo tra le forze politiche è comunque necessario per procedere, soprattutto perché il presidente deve avere i due terzi dei voti. Secondo i calcoli, quattro membri del cda andranno al Pd (uno potrebbe essere espresso da altri partiti del centrosinistra), due al centrodestra, uno a M5S. Al Tesoro spetta indicare il proprio componente. L'attesa, però, è soprattutto per il dg su cui Matteo Renzi dovrebbe avere le idee ormai chiare. La scelta dovrebbe ricadere su una donna: in corsa Marinella Soldi di Discovery, Patrizia Grieco, presidente di Enel, e la toscana Antonella Mansi, ex presidente della Fondazione Mps. In serata, dopo la conclusione dei lavori in assemblea, la commissione Affari costituzionali continuerà l'analisi del ddl “Madia” sulla riorganizzazione delle Pubbliche amministrazioni. La commissione Finanze sarà chiamata a fornire il suo parere su alcuni schemi di decreto legislativo in materia tributaria. Lo schema di contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane Spa per il quinquennio 2015-2019 sarà al centro dei lavori della commissione Lavori pubblici. Le commissioni riunite Industria e Territorio porteranno avanti l'iter dello schema di decreto legislativo sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi. La commissione Sanità continuerà a trattare in sede deliberante i disegni di legge in materia di autismo, testo unificato già licenziato dall'altro ramo del Parlamento.

Alla Camera proseguirà l'esame del ddl di conversione del decreto-legge recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED, provvedimento già approvato in prima lettura dal Senato. La commissione Affari costituzionali sarà chiamata a fornire il proprio parere in merito al decreto-legge Enti locali, provvedimento approvato con voto di fiducia dal Senato due giorni fa; successivamente riprenderà il confronto sulle proposte di legge relative alla trasparenza dei bilanci dei partiti. Nel primo pomeriggio la commissione Finanze e la commissione Attività produttive porteranno avanti l'iter della legge annuale sul mercato e la concorrenza, esame che, nonostante la volontà della maggioranza di chiudere il testo nelle Commissioni prima della pausa estiva, sta andando molto a rilento. In mattinata, la sola commissione Finanze, continuerà l'analisi degli schemi di decreto legislativo in materia di contenzioso tributario e riscossione. Il dl Enti locali sarà affrontato in sede consultiva dalla commissione Ambiente, organo che sarà chiamato ad analizzare anche lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva Ue per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque. La commissione Trasporti si confronterà sullo schema di contratto di programma 2015-2019 tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane Spa. Le commissioni Attività produttive, Agricoltura e Politiche europee audiranno il viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, sugli sviluppi del negoziato per un Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP) tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America.

Il governo di Matteo Renzi può stare più tranquillo. Ieri si è costituito ufficialmente al Senato il gruppo dei fedelissimi di Denis Verdini, ex coordinatore nazionale del Pdl berlusconiano. L'imprenditore toscano ha detto chiaramente che sosterrà il piano di riforme costituzionali promosso dal Pd e dai suoi alleati: i numeri dell'esecutivo a Palazzo Madama sono quindi destinati ad aumentare. Anche se Verdini ha negato di voler fare da stampella al centrosinistra. L'unica incognita è rappresentata dalle contromosse della sinistra Dem: i bersaniani e la corrente vicina a Roberto Speranza hanno già manifestato tutto il loro dissenso per le manovre di avvicinamento tra Renzi e Verdini.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social