Nella giornata di oggi l’Assemblea e le Commissioni del Senato non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha proseguito l’esame, seppur rinviando le votazioni, del ddl per le modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario; l’interruzione è stata dovuta alle fortissime preoccupazioni per le tensioni politiche fra le anime garantiste e quelle più radicalmente riformatrici, tensioni che sono state amplificate dai numeri ristretti della maggioranza e dal fatto che sono previsti ben 170 voti segreti che potrebbero compromettere l’intero asse del provvedimento fortemente voluto dal Ministro della giustizia Andrea Orlando. Per giorni si è paventata l’ipotesi che il Governo potesse apporre la questione di fiducia, ma per il momento, come ribadito dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, questa non sembra la strada, anche perché una simile eventualità creerebbe ulteriori tensioni con l’Associazione dei magistrati. Al momento, quindi, l’esame è rinviato in attesa che si calmino le acque così da riprendere la discussione con una maggiore coesione politica.
Nel frattempo però l’aula di Palazzo Madama ha approvato a larghissima maggioranza le mozioni su Casa Italia legate al terremoto del 24 agosto 2016 ed ha esaminato, interrompendosi all’articolo 10, il ddl sul cinema; i lavori sul provvedimento riprenderanno la settimana prossima subito dopo l’approvazione del Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e dell' assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016, già approvati dalla Camera.
Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea della Camera si riunirà alle 10 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti, mentre le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’ Aula di Montecitorio ha approvato le mozioni sul riconoscimento del genocidio del popolo yazida, che impegnano il Governo, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione europea, a promuovere ogni iniziativa per il riconoscimento del genocidio yazida e per l'avvio di un procedimento contro i responsabili presso la Corte penale internazionale, ad attivarsi per far cessare ogni violenza nei confronti della popolazione yazida, a realizzare corridoi umanitari e a soccorrere, attraverso specifiche iniziative di assistenza umanitaria e sanitaria, le vittime della violenza.
Successivamente l’Aula di Montecitorio ha discusso e approvato in prima lettura, con 438 voti favorevoli e nessun contrario, la proposta di legge per il sostegno e la valorizzazione dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti. Tra le principali misure contenute nel provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, ci sono la diffusione della banda larga, misure di sostegno per l’artigianato digitale, la semplificazione delle norme per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento; si prevedono inoltre interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione delrischio idrogeologico, ma ci sono anche misure per la messa in sicurezza di strade e scuole, per interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e per l’acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono. Si prevede poi la possibilità per i centri in cui non ci sono Uffici postali dipagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali, si dà la possibilità di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza. Per le aree in condizioni di maggior difficoltà è previsto poi uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.
La Camera ha poi discusso le mozioni in materia di revisione della spesa pubblica. Gli atti approvati impegnano direttamente il Governo a proseguire, in un rapporto di costante e leale dialettica con il Parlamento, nel processo di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica nell'ottica della massimizzazione dei risparmi di risorse nel medio e lungo periodo e a porre in essere tutte le iniziative di competenza necessarie affinché il Parlamento possa essere coinvolto nelprocesso di elaborazione di proposte in materia di spending review, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, garantendo così lastabilità e la sostenibilità delle finanze pubbliche, senza pregiudicare gliinvestimenti pubblici infrastrutturali e la qualità dei livelli di servizi pubblici e delle prestazioni sociali.
Infine la Camera si è pronunciata anche sulle mozioni relative alle iniziative a favore delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto 2016 e per la prevenzione dei rischi derivanti dai terremoti. Il Governo viene quindi impegnato ad adottare con tempestività le iniziative normative necessarie per il superamento della situazione di emergenza e per garantire il ritorno alle normali condizioni di vita in tutti i Comuni colpiti dal sisma. Si richiedono inoltre iniziative per prevedere lasospensione del pagamento dei tributi in favore delle popolazioni e delle imprese colpite, assicurare lacontinuità d'esercizio delle imprese agricole, industriali, artigianali, commerciali e di servizio, anche mediante l'attivazione dilinee di finanziamento finalizzate al rilancio delle attività, accelerare la riparazione dei danni, la ricostruzione ex novo, l'adeguamento e il miglioramento sismico delle opere pubbliche colpite come scuole e ospedali e realizzare un costante monitoraggio del territorio per un tempestivo aggiornamento della classificazione sismica.
Nella giornata di ieri è proseguita, non senza colpi di scena, la campagna per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Matteo Renzi si è messo di nuovo in discussione "adesso ci giochiamo tutto, è inutile fare giri di parole". E ha annunciato l’intenzione di modificare l’Italicum: "Sono pronto a fare una discussione vera e sono pronto a cambiarlo, perché è meno importante del referendum, anche la mia carriera è meno importante"; ed ha evocato le sue dimissioni in caso di sconfitta: "Se vogliono la palude, le solite facce, gli inciuci, si prendano altri". Da Firenze, dove otto anni fa lanciò la candidatura alle primarie da Sindaco, Renzi ha parlato a una platea estremamente calorosa: "Non so fino a quando durerà ma so che noi siamo fatti per il cambiamento". Il premier poi è tornato ad ammettere che è stato un "bel pasticcio" aver annunciato le dimissioni in caso di sconfitta, perché ha aizzato la mistificazione di chi vuol abbattere il Governo.
Ha poi ribadito che “si vince o si perde conquistando i voti del centrodestra, l'elettorato moderato non incantato dalla Lega Nord che comprava le mutande verdi con i rimborsi e non convinto neanche dai 5 Stelle di Di Maio, Sibilia e il No alle Olimpiadi”. Immediata la reazione della minoranza Dem: l’ex segretario Pierluigi Bersani avverte Renzi che sta andando "verso il burrone" e afferma che la nota positiva della vittoria del No è che così "salterebbe l'Italicum". Sia lui sia Gianni Cuperlo sottolineano che con il No il premier non si dovrebbe poi dimettere e il giorno dopo ci sarebbe lo stesso quadro di oggi. Il voto a destra? "Lì dove lo porta il cuore", scherza Bersani. "Tanti a sinistra vogliono votare No”, ribadisce Roberto Speranza, “non vorrei che il giorno dopo ci ritrovassimo tutti iscritti al Partito della Nazione". Intanto, dalla Conferenza episcopale arriva un appello al voto consapevole: "Questo referendum ha una valenza unica: le persone s'informino e s'impegnino” ha dichiarato il capo dei vescovi Angelo Bagnasco.
La sindaca di Roma Virginia Raggi sarebbe alla stretta finale per l'individuazione del nome dei successori di Marcello Minenna e Raffaele De Dominicis all'Assessorato al Bilancio. La rosa dei nomi sarebbe ormai ristretta e Raggi, che è stata poco presente in aula Giulio Cesare durante la votazione della mozione sulle Olimpiadi che ha sancito il definito No alla Candidatura della Capitale, avrebbe condiviso in quelle ore e in serata con diversi assessori la scelta del possibile candidato. Il nome dunque potrebbe essere annunciato in occasione della nuova riunione di Giunta convocata per oggi pomeriggio.
Intanto, dopo la Festa di Palermo, il Direttorio al completo composto da Luigi Di Maio, Carla Ruocco, Roberto Fico, Carlo Sibilia e Alessandro Di Battista (che però non sarà presente perché in Sardegna per il suo tour per il NO) torna riunirsi: lo farà sabato a Mirandola, in occasione dell'inaugurazione di una palestra costruita con le donazioni fatte dai cittadini al M5S in occasione della campagna elettorale del 2013: si cercherà di trovare una via di uscita dopo le fortissime tensioni esplose in queste settimane scatenate dal caso Muraro e dalla difficile gestione del Comune di Roma dopo la straordinaria vittoria di Virgina Raggi, tensioni che hanno messo in luce le profonde divisioni fra i leader del Movimento 5 Stelle e che di fatto hanno determinato il ritorno a tempo pieno di Beppe Grillo.