La settimana che si è chiusa è stata contraddistinta dalla ripresa delle ostilità fra il Partito Democratico e il Movimento Democratici Progressisti: ad alzare il livello dello scontro la decisione di Bersani di non sostenere il Mattarellum fortemente sostenuto dal Pd senza però proporre un’alternativa percorribile. Ma a dividere ci sono state anche le ricette economiche che dovranno essere inserite nel DEF e soprattutto nella manovra correttiva richiesta dall’Europa. La linea di Mdp si baserebbe su investimenti pubblici, allargamento delle politiche di welfare e sanitarie, e progressività dell'imposizione fiscale, mentre quella del Pd, all'opposto, punterebbe a non aumentare in nessun modo l’imposizione fiscale.
Questa settimana è stata anche quella del rilancio di Berlusconi. L’ex Cav ha partecipato al congresso del Ppe a Malta, una decisione però fortemente criticata da Salvini e Meloni. Dal punto di vista parlamentare, il Senato ha approvato il nuovo decreto sicurezza, mentre la Camera la legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati, il trattato sul confine Italia - Slovenia e le norme sulla candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati in occasione delle elezioni politiche e amministrative .
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula di palazzo Madama ha discusso e approvato con voto di fiducia (145 voti favorevoli, 107 contrari e un astenuto) il decreto per la protezione internazionale e il contrasto dell'immigrazione illegale, che passa ora all’esame della Camera per il via libera definitivo.
Nello specifico il provvedimento garantisce un procedimento più veloce per stabilire se il migrante ha diritto alla protezione internazionale in Italia, istituisce delle sezioni specializzate presso i tribunali ordinari che saranno competenti del mancato riconoscimento del diritto di soggiorno sul territorio nazionale in favore di cittadini Ue, del riconoscimento della protezione internazionale, del provvedimento di allontanamento nei confronti di cittadini Ue per motivi di pubblica sicurezza e del mancato rilascio, rinnovo o revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Il decreto poi elimina un grado di giudizio nei ricorsi contro il no all'asilo, prevede misure per contrastare l'immigrazione illegale e il traffico di migranti, rivede la struttura dei Cie (che saranno più piccoli e diffusi) e infine dà la possibilità ai migranti di accedere ai programmi di lavoro gratuito e volontario.
Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’ Assemblea della Camera si riunirà a partire dalle 9.30 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti, mentre le Commissioni non si riuniranno. Questa settimana, l’ Aula di Montecitorio ha discusso e approvato in via definitiva, con 375 voti favorevoli e 13 contrari e 41 astenuti, il disegno di legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati. La legge ha il duplice obiettivo di rafforzare le garanzie per i minori nel rispetto delle Convenzioni internazionali e assicurare maggiore omogeneità nell’applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale.
In particolare, si prevede la riduzione dei tempi di attesa dei minori nelle strutture di prima accoglienza (da 60 a 30 giorni), l’identificazione entro e non oltre 10 giorni, l’obbligo di separazione dagli adulti per evitare promiscuità e ridurre la possibilità di reclutamento nella criminalità organizzata, la presenza di tutori presso ogni Tribunale per i minorenni e misure per favorire l’affido presso Istituti e famiglie temporanee, oltre a misure specifiche per l’inserimento dei minori non accompagnati nelle istituzioni scolastiche.
Successivamente l’aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva con 388 voti favorevoli e 4 astenuti il trattato che recepisce l’ accordo Italia-Slovenia sulla linea del confine di Stato nel tratto regimentato del torrente Barbucina/Cubnica nel settore V.
La Camera ha poi approvato, in prima lettura con 211 voti favorevoli, 2 contrari e 29 astenuti, la proposta di legge sulla candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati in occasione delle elezioni politiche e amministrative . La legge, che ora ritorna all’esame del Senato, prevede che il magistrato non possa candidarsi alle elezioni europee, politiche, regionali, provinciali e per la carica di sindaco o consigliere se ha svolto nei cinque anni precedenti le funzioni in un Tribunale presente nella circoscrizione elettorale (precedentemente il limite era di 6 mesi). Secondo la proposta di legge non sono candidabili i magistrati togati che, all'accettazione della candidatura, non siano in aspettativa da almeno sei mesi e non possono assumere incarichi di governo nazionali, regionali o locali, quelli che non siano collocati in aspettativa.
Inoltre al termine della candidatura, il magistrato non eletto dovrà essere ricollocato nel ruolo di provenienza e per due anni potrà svolgere esclusivamente funzioni giudicanti e non inquirenti. Si prevede che i magistrati nominati responsabili degli Uffici di diretta collaborazione con membri del Governo, Presidenti di regioni o sindaci, nominati commissario straordinario, presidente o componente di autorità o commissioni di vigilanza, non possano ricoprire incarichi direttivi o semidirettivi per un anno. Vengono stabilite anche nuove misure per il ricollocamento del magistrato che ha svolto un mandato politico e infine viene prevista una banca dati pubblica, di cui si occuperà Palazzo Chigi, con l'elenco dei magistrati fuori ruolo.
Grande tensione ieri alla Camera dopo che l’ Ufficio di Presidenza ha deciso di sospendere per 15 giorni i 19 deputati del Movimento 5 Stelle che lo scorso 22 marzo tentarono di farvi irruzione mentre si votavano le delibere sulle pensioni dei parlamentari; inoltre, altri esponenti pentastellati sono stati sospesi per i successivi disordini in Aula. Nel complesso sono 42 i deputati sanzionati, praticamente la metà del gruppo parlamentare, che nelle prossime settimane, sebbene scaglionati in tre periodi differenti, non potranno partecipare ai lavori di aula e commissione. Dal canto loro i 5 stelle sono usciti dal Palazzo e si sono messi in fila mostrando cartelli con il volto dei deputati degli altri partiti che fanno parte dell'ufficio di presidenza e che sono responsabili di aver bocciato la proposta 5 Stelle di estendere la legge Fornero anche ai parlamentari.
Come annunciato Silvio Berlusconi, assieme ad una cinquantina di Parlamentari di Forza Italia, ha partecipato al congresso del Partito popolare europeo. Quello dell’ex Cavaliere è un ritorno importante che ha permesso non solo di poter parlare a tu per tu con tutti o quasi i leader europei tra cui anche la Merkel, ma anche di ribadire all’Europa moderata che il suo ritorno in campo e il suo partito saranno in futuro determinanti per garantire la stabilità del Paese. Ma il rilancio in Europa di Forza Italia e del Cavaliere va in direzione opposta rispetto ai piani di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che con toni differenti hanno fortemente criticato l’iniziativa. D’altronde non poteva essere altrimenti viste le posizioni antieuropeiste della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, soprattutto in vista della battaglia per la leadership del centro destra.
Questioni politiche a parte, da rilevare che ieri l’Istat ha pubblicato i nuovi dati trimestrali sull’occupazione. Nel IV trimestre 2016 ne è proseguita la crescita su base annua e lievemente anche su base congiunturale, aumento dovuto all' apporto del lavoro dipendente. Guardando alla crescita congiunturale l'aumento è frutto di 64 mila posizioni a tempo determinato e di 19 mila posizioni a tempo indeterminato; queste ultime crescono di più dal secondo trimestre 2016, invertendo la tendenza dei 5 precedenti.
Il tasso d'occupazione destagionalizzato è pari al 57,4%, in crescita di un decimo di punto rispetto al trimestre precedente. Se si considera l'ultimo decennio 2007-2016, recupera 2 punti percentuali rispetto al III trimestre 2013, ma è inferiore di circa un punto e mezzo rispetto al II trimestre 2008. Frenata per i voucher: nell'intero anno ne sono stati venduti 134 milioni, il 24% in più rispetto all'anno precedente. Nel quarto trimestre del 2016 32,8 milioni di unità (30,6 milioni nel quarto trimestre 2015) con una sensibile riduzione nel tasso di crescita tendenziale (+7,2% rispetto a +25,3% nel terzo, +32,2% nel secondo e +35,7% nel primo).