Entra nel vivo il dibattito sulla conversione del decreto-legge con cui si taglia l'Irpef per i lavoratori dipendenti e l'Irap per le aziende. Il provvedimento deve essere approvato entro il 23 giugno, il governo potrebbe quindi decidere di premere sull'acceleratore per evitare la decadenza. Già nella seduta odierna si potrebbe comunicare ai senatori l'apposizione della questione di fiducia. Per il momento è saltato l'allargamento della detrazione Irpef a favore di famiglie numerose ed autonomi – chiesto dal Nuovo centrodestra – e rimane confermato lo slittamento della Tasi al 16 ottobre nei Comuni che non hanno ancora provveduto a definire le aliquote. Viene mantenuto anche il taglio da 150 milioni di euro sul bilancio della Rai, autorizzata a cedere una parte delle azioni della controllata Rai-Way, società proprietaria degli impianti di trasmissione e ripetizione. In commissione Affari costituzionali inizierà l'esame degli oltre 5.200 emendamenti presentati al disegno di legge di riforma costituzionale licenziati dal governo. Il testo base sul quale si dovrebbe lavorare non ha i numeri per essere approvato; né dalla Commissione né dall'Assemblea di Palazzo Madama. Nelle prossime ore ci potrebbe essere un nuovo incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, una riedizione del “Patto del Nazareno” utile a salvare una revisione della seconda parte della Costituzione destinata ad incagliarsi nelle secche dell'ostruzionismo parlamentare. Rimangono vive le tensioni anche dentro il Partito democratico, con la minoranza di sinistra decisa a non sostenere un Senato delle Autonomie disegnato sul modello francese. A nulla sono valse le rassicurazioni della segreteria e la disponibilità al dialogo mostrata dai renziani; Vannino Chiti e gli altri continueranno a fare di tutto per tentare di disinnescare un progetto ritenuto negativo per diversi aspetti. Nell'incontro tra i leader del Partito democratico e Forza Italia potrebbe essere affrontato anche il tema della legge elettorale; considerati i risultati delle ultime elezioni europee l'Italicum votato due mesi fa dalla Camera dei deputati non risponderebbe più alle esigenze di chi sogna un'Italia ancora caratterizzata da un modello bipolare. Le norme per l'elezione del Parlamento rischiano però di complicare ulteriormente la partita delle riforme, condizionata da un tema in grado di scatenare vivacissime contrapposizioni. Si potrebbe anche profilare un accordo blindato tra le sole forze della maggioranza, idea che piace a Ncd, desideroso di mettere in difficoltà Forza Italia, su un modello di elezione indiretta e sull'abbassamento delle soglie dell'Italicum (scelta che paradossalmente potrebbe anche trovare il favore dei berlusconiani). In questo caso sarebbe già stato studiato l'escamotage per superare l'ostruzionismo della Lega e del Movimento 5 stelle: i lavori della Commissione vengono interrotti  senza conferire il mandato ai relatori per andare direttamente ad una conta in Aula, dove i tempi sono contingentati, e si potrebbe approvare la riforma prima del Consiglio Ue del 27 giugno. Ricostruzione molto ottimistica che non tiene in debita considerazione le garanzie riconosciute alle minoranze dal Regolamento del Senato e dalla Costituzione in occasione delle istruttorie aventi per oggetti revisioni costituzionali. Le commissioni Lavori pubblici e Territorio continueranno a confrontarsi sugli emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del dl sulla proroga delle gestioni commissariali mentre il Ministro dell’Ambiente Galletti sarà ascoltato dalla sola Commissione Territorio sulle politiche del suo dicastero. In commissione Sanità si svolgerà l'audizione informale dell'Alleanza cefalalgici.

A Montecitorio saranno discusse interpellanze urgenti, ordine del giorno insolito per le sedute del giovedì. Non a caso, diverse Commissioni sono state sconvocate e le altre procederanno a scartamento ridotto con argomenti di carattere interlocutorio. In commissione Attività produttive saranno discusse una serie di interrogazioni sul turismo e sulle iniziative per il potenziamento dell'offerta turistica. Materie contenute nel decreto-legge “Bonus Cultura” che sarà analizzato dalla Camera nelle prossime settimane.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà chiamato a difendere le sue politiche in una sede internazionale, parteciperà infatti al G7 – assente la Russia di Putin - in programma a Bruxelles. Il dialogo con l'Unione europea e gli altri partner economici rimane fondamentale per controbattere alle Raccomandazioni arrivate dalla Commissione e alle polemiche domestiche, animate da chi ritiene che si profili il bisogno di una manovra correttiva entro la fine dell'anno per garantire la tenuta dei conti pubblici. Barroso ha commentato: “Conosciamo tutte le qualità e le caratteristiche dell'Italia, e proprio per questo è importante che vengano portate avanti delle riforme nell'amministrazione pubblica, nella politica, e nelle istituzioni. Renzi ci ha dato rassicurazioni”. Le certezze del segretario Pd dovranno presto misurarsi con la prova dei fatti. Nessuna certezza sui risultati.



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