Dopo un lungo rush finale l'assemblea del Senato ha terminato i suoi lavori che riprenderanno il pomeriggio dell'8 settembre, data in cui si confronterà con un disegno di legge sulla rappresentanza di genere nei Consigli regionali. Le Commissioni potranno comunque riunirsi, se necessario, a partire dal 31 agosto.

Anche alla Camera i lavori sono sospesi per tutto il mese di agosto. L'assemblea di Montecitorio si riunirà nuovamente nel pomeriggio dell'8 settembre: all'ordine del giorno lo svolgimento di un'interpellanza e di interrogazioni. Anche in questo caso, le Commissioni avranno facoltà di riprendere i propri lavori nella prima settimana di settembre.

Le riforme istituzionali saranno all'ordine del giorno della ripresa delle attività parlamentari. La partita non è delle più semplici ma il presidente del Consiglio è chiamato a fare di tutto per evitare che il lavoro svolto fino a questo momento venga messo a repentaglio dalle continue tensioni interne al Partito democratico. Matteo Renzi ha già suonato la carica in vista della ripresa dopo la pausa agostana quando il governo sarà chiamato a dare risposte su due appuntamenti fondamentali: la legge di stabilità "che proseguirà nel taglio delle tasse" e il passaggio che "metterà la parola fine alla lunga stagione delle riforme costituzionali". Un voto, quest'ultimo, tutt'altro che scontato, visti i numeri della maggioranza al Senato. Anche per questo Renzi si è sentito in dovere di motivare la sua maggioranza: "Non sarà facile, perché niente è facile in Italia. Ma sarà entusiasmante". Di ritorno dal viaggio istituzionale in Giappone, il premier ha chiuso la partita delle nomine Rai con la designazione di Monica Maggioni alla presidenza di viale Mazzini e l'elezione di Marco Fortis, consigliere economico della Presidenza del Consiglio, in rappresentanza del ministero del Tesoro. Il segretario del Pd ha provato a chiudere anche le polemiche che lo hanno investito a distanza, esibendo il "valore in borsa" di Eni, Enel, Finmeccanica, a riprova di scelte fatte sempre secondo il criterio della "competenza", mai per "vicinanza al Giglio magico". Anche se ha comunque rivendicato la conoscenza personale di lunga data con molti degli amministratori delle aziende pubbliche nominati durante il suo mandato. Renzi non poteva esimersi dall'inviare un messaggio amaro di "buon vacanze" agli "amici gufi", snocciolando la "lunga cantilena" delle riforme finora approvate. "Tutti sappiamo – anche quelli che fingono di essersene dimenticati - che se si è cambiato Governo è perché la palude aveva bloccato l'azione dell'esecutivo ma quest'anno ha visto una svolta impressionante", grazie al "lavoro straordinario" delle Camere. La svolta, afferma Renzi, è nella reputazione dell'Italia in Europa, ma soprattutto nel record di riforme approvate e nei dati economici che mostrano che "l'Italia sta meglio di un anno fa" e che "la ripresa non è una chimera". Ma il lavoro è solo avviato: "Abbiamo ancora molta fame". E c'è la necessità di "correre ancora più forte" per incassare tutti gli obiettivi. La battaglia decisiva resta quella che si combatterà al Senato, dove la maggioranza viaggia sul filo e le assenze saranno decisive. Perché l'immagine di Roberto Calderoli che trascina in commissione Affari costituzionali gli scatoloni incapaci di contenere i 510mila emendamenti da lui presentati alla riforma costituzionale, concretizza solo uno - neanche il più preoccupante - degli ostacoli da superare per raggiungere il traguardo finale di abolire il bicameralismo perfetto. A settembre, hanno fatto intendere fonti parlamentari, la maggioranza Pd si dovrà sedere a un complicato tavolo con la minoranza dem e Forza Italia. Un'apertura potrebbe esserci su alcune modifiche mirate, ma senza stravolgimenti come il Senato elettivo. A quel tavolo però il primo obiettivo è presentarsi con una maggioranza quanto più compatta e larga possibile. Perciò, affermano ad esempio dal Senato, ci si devono attendere fitti contatti agostani con quei senatori di minoranza non ostili al governo che finora hanno esitato a unirsi al gruppo verdiniano. Gruppo il cui sostegno sarà vano se la sinistra del Pd deciderà di mettersi di traverso sulle riforme e su qualsiasi provvedimento da votare a Palazzo Madama. Intanto i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero del Lavoro stanno lavorando sul taglio delle tasse promesso da Renzi. Il primo capitolo è rappresentato dalla cancellazione della Tasi sulla prima casa.

Alle 18 è convocato l’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva. L’ordine del giorno, non ancora reso noto, dovrebbe prevedere l’approvazione definitiva di cinque decreti legislativi (sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi; accoglienza dei richiedenti protezione internazionale; bilanci d'esercizio e bilanci consolidati di talune tipologie di imprese; conti annuali e conti consolidati delle banche; determinazione dei collegi plurinominali della Camera) e l’esame preliminare del Regolamento sulla misurazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni.



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