Il Senato esaminerà cinque disegni di legge “in materia di ricollocamento dei magistrati candidati, eletti o nominati ad una carica politica e riordino delle disposizioni in materia di eleggibilità dei magistrati alle elezioni amministrative”. Uno di questi, presentato dal presidente della commissione Giustizia ed ex guardasigilli Nitto Palma, contiene una norma sulla quale il centrosinistra preannuncia battaglia. Il testo depositato dal politico campano, già licenziato dalla Commissione, consente infatti alle parti del processo di ricusare il magistrato precedentemente impegnato in politica, una facoltà che durerebbe dieci anni, termine calcolato partendo dalla cessazione del mandato elettivo. Nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'istituzione del marchio “Italian Quality” la commissione Industria ascolterà i rappresentanti di Confartigianato, CNA, Confesercenti, Confcommercio e Casartigiani. La commissione Sanità svolgerà le audizioni informali del Centro nazionale trapianti e dell'Associazione italiana podologi.
Il voto sugli emendamenti alla proposta di legge elettorale nata dall'accordo tra Renzi e Berlusconi continuerà a catalizzare l'attenzione dei deputati. Un procedimento a tappe forzate visto che l’intenzione è quella di chiudere entro la giornata di domani. A preoccupare sono i malumori dei piccoli partiti e le rivendicazioni delle donne. Le deputate di Forza Italia hanno infatti minacciato di votare in dissenso dal gruppo se il partito dovesse continuare ad ostacolare le norme con cui si intende favorire una parità di genere tra i candidati. Una polemica assecondata anche dalle elette del Partito democratico, nonostante l'invito al “rispetto dei patti” giunto direttamente da Emanuele Fiano, capogruppo dem in commissione Affari costituzionali. Anche nella giornata di oggi, su alcuni emendamenti, si voterà a scrutinio segreto. Sembra comunque difficile che i “piccoli” riescano a unire le forze per sabotare il ruolino di marcia stilato da Pd e Forza Italia. Sul tavolo restano importanti questioni di natura tecnica, dalla grandezza dei collegi alla competenza sulla loro definizione passando per il nuovo sistema che dovrebbe entrare in vigore in Trentino Alto Adige. Una formula che, secondo la Lega, finirebbe per garantire l'elezione ai soli candidati del Südtiroler Volkspartei. Intanto, si notano le dichiarazioni di Mario Mauro e Beppe Grillo. L'ex ministro della Difesa – esponente de “I Popolari” - annuncia un ricorso alla Corte costituzionale, mentre il leader del MoVimento 5 Stelle chiede un intervento del presidente della Repubblica per invitare le forze politiche a fare proprie le considerazioni contenute nella pronuncia della Consulta. La commissione Finanze, nell'ambito dell'esame del dl “recante disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi”, svolgerà l'audizione di rappresentanti dell'Agenzia delle entrate, di Unione fiduciaria e dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. La relazione sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, concernente norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza, continuerà il suo iter in commissione Affari sociali.
La giornata del premier Matteo Renzi è iniziata con la segreteria del Partito democratico, convocata per le 7.30. Il presidente del Consiglio farà il punto sulla riforma elettorale e cercherà di capire se i senatori della minoranza del partito avranno i numeri per cercare di creare qualche problema sull’Italicum a Palazzo Madama. I renziani fanno bene a temere imboscate; sembra infatti molto difficile che gli inquilini del Senato possano essere disposti ad accettare la “cancellazione” della camera alta senza batter ciglio. Dopo la riunione di partito Renzi si recherà a Palazzo Chigi per preparare minuziosamente la prossima riunione del Consiglio dei Ministri durante la quale si dovrebbero approvare quei provvedimenti sulla scuola e sul lavoro, più volte annunciati dal Premier. L’appuntamento è per mercoledì 12 marzo. Intanto, dall’Europa arrivano richiami al nostro Paese sull’eccesso di squilibri macroeconomici nei dati che ci riguardano. Il premier ha affidato la sua risposta a Twitter: “I numeri Ue sull'Italia sono molto duri. Spero che sia chiaro perché noi dobbiamo cambiare verso. Ne parliamo il 12 marzo”.