Nella giornata odierna l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori dell’Aula riprenderanno solamente il prossimo 13 settembre alle 16.30 con la ripresa dell’esame del ddl editoria. A seguire saranno discussi il ddl per le modifiche al codice penale, alCodice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario, il ddl sulcinema, l'audiovisivo e lo spettacolo, l’attesissimo ddl concorrenza e molti alti provvedimenti come quello sul lavoro autonomo, sull'istituzione della Commissione d'inchiesta sugli appalti pubblici, sul documento per l’istituzione di una Commissione d'inchiesta sugli eventi sismici in Abruzzo, sulle disposizioni in materia di cittadinanza, sul ddl relativo al delitto di tortura e quello su parchi e aree protette.
Nelle prossime settimane è più che lecito aspettarsi un grande fermento a Palazzo Madama per l’inizio della discussione del ddl Concorrenza, che lo scorso 2 agosto ha ricevuto il via libera della Commissione Industria. Il provvedimento è stato segnato da un percorso parlamentare estremamene difficoltoso durato già un anno e mezzo: basti pensare che il testo è arrivato alla Camera nell’aprile del 2015 e ha ricevuto il primo ok il 7 ottobre scorso per poi arenarsi per mesi in Commissione al Senato. Nel frattempo, oltre alla crescente pressione politica determinata principalmente dai partiti della maggioranza, si è assistito alle turbolente dimissioni della Ministra dello sviluppo economico Federica Guidi e la nomina, non affatto immediata, del nuovo Ministro Carlo Calenda: tutti fattori che hanno rallentato non di poco l’iter del provvedimento.
La settimana prossima la legge sulla concorrenza approderà in Aula; il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per lunedì 12 alle 13, ma viste le moltissime modifiche che sono state apportate durante l’esame in Commissione, l’iter del provvedimento non terminerà con l’approvazione del Senato, visto che il provvedimento dovrà fare un ulteriore passaggio a Montecitorio. Ma sul passaggio alla Camera, il Governo ha più volte assicurato l’intenzione di approvare definitivamente la nuova legge sulla concorrenza nel più breve tempo possibile e anzi, il Ministro Calenda ha già rappresentato la necessità di varare la nuova legge annuale. Per il momento quello che è certo sono le modifiche cambiamenti che sono state introdotte nel passaggio a palazzo Madama, che hanno cambiato in maniera significativa quanto approvato dalla Camera, basti pensare all'addio almercato tutelato nell'energia e del gas, alle novità in materia di sistemi di distribuzione chiusi, d'impianti fotovoltaici, di gare gas, fino ad arrivare alla razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti e alle novità introdotte nella raccolta dei rifiuti di materiali ferrosi; ma va ricordata anche l’introduzione delle nuove norme sulle farmacie, su rc auto e scatole nere, sulle professioni, sulla delicata questione di ncc e Uber.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni previsti per oggi a Palazzo Madama, la Giustizia riprenderà la discussione generale di diversi provvedimenti come quello sulla detrazione delle spese di giudizio, sulle disposizioni sul cognome dei figli, sul codice antimafia, sull’accesso del figlio alle informazioni sull'identità dei genitori e sulle modifiche al Codice di procedura civile. La Commissione Territorio, nell’ambito dell’esame del ddl sui principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque, ascolterà informalmente il rappresentante del Coordinamento nazionale enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico.
Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, anche l’Assemblea della Camera quest’oggi non si riunirà. L’aula di Montecitorio è convocata lunedì 12 settembre per l’esame del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e dell'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016. Successivamente esaminerà le relazioni sulla regione Veneto e sulla Sicilia predisposte dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali a esse correlati, diverse proposte di ratifica di trattati internazionali e la pdl, già approvata dal Senato, sul contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Passando ai lavori delle Commissioni, va rilevato che nella giornata odierna si riunirà solamente la Trasporti che proseguirà l’esame della proposta di legge per l’istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada e della proposta di modifica del Codice della navigazione e altre disposizioni per lo sviluppo del trasporto nella rete delle vie navigabili interne e del sistema dei servizi d'informazione fluviale.
Ieri pomeriggio la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ha ascoltato la sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, e l'assessora alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale, Paola Muraro, al centro di accese polemiche politiche per il suo ruolo e per le sue consulenze nelle passate gestioni dell’Ama. La sindaca, incalzata da numerose domande sulla possibilità che l’assessora sia indagata per abuso di ufficio e reati ambientali, ha ammesso di aver saputo che ci fosse un fascicolo aperto dalla Magistratura a fine luglio e di averne informato il direttorio del movimento 5 Stelle, ma trattandosi di una contestazione generica, alla quale poi non è ancora seguito un avviso di garanzia, si è deciso di non prendere provvedimenti. Parole di certo in controtendenza con quanto affermato dal Direttorio pentastellato, che si è sempre detto all’oscuro della vicenda, e che rischiano di portare a uno scontro frontale tra la prima cittadina di Roma e i vertici del M5S. Il Direttorio da giorni appare andare in ordine sparso sul caos in Campidoglio, a testimonianza del fatto che a Roma si stia giocando da tempo la grande partita delle correnti interne. L'unico a intervenire in serata è stato Alessandro Di Battista: "Contro di noi c’è un intero sistema che ci fa guerra. Le Olimpiadi sono l'obiettivo di questi palazzinari", attacca su Facebook. Ma sul Movimento, in queste ore, si è scatenata una vera e propria bufera, con il caso Muraro che si aggiunge alle critiche piovute sulla nomina ad assessore al Bilancio di Raffaele De Dominicis, sponsorizzato direttamente dall’avvocato Sammarco (nel cui studio Virginia Raggi ha lavorato in passato), molto vicino a Previti.
Durissime le reazioni alla notizia che l'assessora è iscritta nel registro degli indagati: "Paola Muraro ha mentito. Sapeva da tempo di essere indagata e ha continuato, con sangue freddo, a sostenere di non sapere nulla d'indagini della Procura nei suoi confronti", ha dichiarato Stella Bianchi, deputata e componente Pd nella Commissione sul Ciclo dei rifiuti. Il senatore di Fi Francesco Giro dice: "Fuori dalle stanze del Campidoglio gente indagata per reati ambientali gravissimi. Muraro se ne vada via subito. Fuori! È indagata dal giorno del Natale di Roma? Evidentemente una data provvidenziale". Alessia Morani, vicepresidente del gruppo pd alla Camera, sempre su Twitter ha scritto: "Muraro ha ammesso che sapeva di essere indagata dal 18 luglio. Fino ad oggi ha sempre negato. Raggi sapeva?".
In casa del Partito Democratico nella giornata di ieri è tornato a parlare Massimo D’Alema che dal palco dall’assemblea dei Comitati per il No al referendum, da lui stesso organizzata, ha affermato che " La vittoria del No segnerebbe la fine del partito della Nazione renziano. Il che sarebbe un bene per il Pd e per il Paese. Siamo stati sottoposti ad accuse di ogni genere: noi non siamo qui per un'iniziativa che vuole dividere il Pd. Non ci interessa il Pd come oggetto del nostro impegno, ma ci interessa il Paese. C'è un sistema democratico fortemente indebolito"; l'incontro rappresenta il primo di una lunga serie d'iniziative che faranno capo a un comitato nazionale per il No il cui presidente con ogni probabilità sarà il professor Guido Calvi . Ma l’ex presidente del consiglio non ha però mancato di ribadire quanto sia "sgradevole che il governo non definisca la data del referendum e dia una sensazione di furbizia. Si è cercato di spaventare i cittadini con scenari apocalittici, poi si è capito che non funzionava e si è detto che non cambia niente. Si è parlato di dimissioni anticipate e di elezioni anzitempo salvo tornare indietro dopo aver visto i sondaggi. Sono disinteressato su questo, vorrei che si definisse la data. E' evidente che se vince il no dovrà esserci una radicale revisione della legge elettorale e che non ci saranno elezioni anticipate. Il governo andrà avanti o ce ne sarà un altro, non dipende da noi e non è il nostro obiettivo".
E intanto si avvicina la data della pronuncia della Consulta sull’Italicum – prevista per ottobre- che potrebbe sparigliare le carte.