Alle 13 il Parlamento si riunirà in seduta comune per la diciassettesima volta, all'ordine del giorno c'è sempre l'elezione di due giudici della Corte costituzionale. Con tutta probabilità anche questo appuntamento si concluderà con una “fumata nera”. Persino il candidato del Partito democratico, Luciano Violante, potrebbe vedere diminuire le sue preferenze. Forza Italia continuerà a puntare su Ignazio Caramazza, inviso allo zoccolo duro azzurro che avrebbe preferito riproporre il ticket Violante-Bruno. Il blocco potrebbe essere superato proponendo il nome di Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera ed esponente di Forza Italia. Personalità considerata però troppo vicina alla minoranza del movimento berlusconiano. Problemi simili a quelli interni al Pd, dove i renziani iniziano a manifestare insofferenza per il nome di Violante.

Al Senato entra nel vivo la discussione sulla legge delega in materia di lavoro. Entro la giornata di domani dovrebbe arrivare un maxiemendamento e l'apposizione della questione di fiducia, una mossa che dovrebbe recepire il documento votato dalla direzione nazionale del Pd senza toccare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. L'esecutivo si concentrerà quindi sul “contratto a tutele crescenti” e sulla nuova disciplina in materia di demansionamento. La minoranza Pd ha reagito duramente facendo presagire “conseguenze politiche” che non potranno essere ignorate dal Quirinale. La partita ad ogni modo è ancora aperta, anche perché Ncd non sembra disposta ad accettare modifiche al testo attuale della delega. Cruciale l'esito degli incontri di oggi con le organizzazioni sindacali, la strada dello “Jobs act” si annuncia molto accidentata. La commissione Affari costituzionali continuerà ad esaminare il ddl governativo in materia di riforma della pubblica amministrazione. La commissione Finanze porterà avanti la sua indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco con l’audizione del direttore dell'agenzia dei Monopoli e delle Dogane. Nel pomeriggio, nell'ambito dell'affare assegnato sulle strategie dei nuovi vertici delle società partecipate dallo Stato, la commissione Industria audirà l'amministratore delegato di Terna. I lavori proseguiranno con l'esame dell'affare assegnato e con l'analisi della nota di aggiornamento del Def. Nota che sarà esaminata anche dalla commissione Sanità.

Alle 9 il governo svolgerà un'informativa urgente di fronte alla Camera in ordine alla ridefinizione della quota di cofinanziamento italiano ai Fondi europei per la programmazione 2014-2020. I lavori proseguiranno con il voto finale sul ddl di conversione del decreto-legge per il contrasto della violenza negli stadi, testo che contiene anche alcune norme per il rifinanziamento della missione della Marina militare “Mare nostrum”. Potrebbe essere discussa anche la delega per la riforma del Codice della strada. La commissione Finanze e la commissione Esteri porteranno avanti l'esame del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act). La commissione Finanze continuerà poi l'esame delle proposte di legge in materia di rientro dei capitali detenuti all'estero. Il decreto “Sblocca Italia” continuerà il suo iter in commissione Ambiente, saranno ridotti dai circa 1800 dichiarati ammissibili a soli 600 gli emendamenti, scelti su segnalazione dei gruppi. Gli emendamenti segnalati dovranno arrivare entro le 15.00 di oggi. Il voto sulle proposte di modifica dovrebbe partire nella seduta di giovedì. In commissione Attività produttive continuerà il confronto sull'esame del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla strategia energetica nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sarà audita dalle commissioni Affari sociali ed Esteri in merito alle iniziative adottate per il contrasto della diffusione del virus Ebola.

Ad impegnare il presidente del Consiglio non ci sarà solo il dibattito sul “Jobs act”. Nelle prossime settimane dovrà infatti essere presentata alle Camere la legge di stabilità. Secondo le ultime indiscrezioni il conto complessivo della manovra dovrebbe essere arrivato a 24 miliardi, senza il peso di nuove tasse e imposte. L'obiettivo della manovra, intanto, sarà dunque quello di rilanciare crescita e occupazione, destinando a questi obiettivi tutte le risorse che sarà possibile reperire. Proprio per questo, più che di tagli nel governo preferiscono parlare di soldi che trasleranno da capitoli di spesa dove non sono utilizzati al meglio a settori dove possono invece risultare più fruttuosi per generare investimenti, creare posti di lavoro e - secondo l'impostazione voluta da Palazzo Chigi con il bonus Irpef e che potrebbe essere replicata ora con l'operazione Tfr - per rilanciare i consumi. La liquidazione del Tfr potrebbe però non essere cosa fatta. I sindacati e le organizzazioni datoriali continuano ad essere fermamente contrarie.



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