Al Senato continua il confronto sul disegno di legge di revisione costituzionale. La maggioranza del Partito democratico è pronta a concedere delle aperture in merito alle richieste delle opposizioni relative alle modalità di elezione del presidente della Repubblica. Intanto, le votazioni su articoli ed emendamenti potrebbero subire un'accelerazione. Tanto che non si esclude che la discussione si possa chiudere entro la giornata di sabato. La questione “presidente della Repubblica”, intanto, potrebbe essere l'approdo del fronte comune delle opposizioni, che ieri, al termine di una lunga riunione, hanno optato per una “resistenza passiva” in Aula - non illustrando gli emendamenti né facendo ostruzionismo ma limitandosi a votare - ma che oggi, in un nuovo incontro, potrebbero rivolgersi direttamente al presidente Sergio Mattarella. Al Quirinale, tuttavia, la linea non cambia e resta quella secondo la quale, finché il governo non va sotto, non si può dire che non ci sia una maggioranza. Alle 14 la commissione Affari costituzionali porterà avanti l'esame del ddl sugli statuti dei partiti politici. Il ddl di conversione del decreto-legge sulla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia e la proroga della voluntary disclosure sarà al centro dei lavori della commissione Finanze; proseguirà poi il dibattito sui ddl relativi all'istituzione di una commissione d'inchiesta sul dissesto finanziario del Monte dei Paschi di Siena. I rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni saranno auditi dall'ufficio di presidenza della commissione Industria in relazione al ddl sul riutilizzo della aree industriali dismesse; in seguito si svolgerà l'audizione informale di rappresentanti di Nestlé Italiana Spa sulla crisi dello stabilimento Nestlé-Perugina di Perugia.
Alla Camera prenderà il via l'esame degli ordini del giorno presentati alla Legge annuale sul mercato e la concorrenza; ieri si sono infatti concluse le operazioni sugli emendamenti e gli articoli. Il voto finale in prima lettura sul provvedimento arriverà entro la seduta di oggi. Proseguirà inoltre la discussione sulla proposta di legge del Movimento 5 stelle relativa all'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. La commissione Affari costituzionali esaminerà le proposte di modifica della normativa comunitarie relative alla protezione dei richiedenti asilo; nel corso della seduta odierna proseguiranno inoltre i lavori sullo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri recante approvazione del piano per il riordino dell'Autorità nazionale anticorruzione. In commissione Finanze riprenderà l'illustrazione della risoluzione contenente “Misure a sostegno del credito in favore dei soggetti esercenti impianti fotovoltaici di produzione di energia”. I rappresentanti di Legambiente saranno auditi dalla commissione Ambiente nell'ambito dell'istruttoria della proposta di iniziativa popolare “Legge rifiuti zero: per una vera società sostenibile”. La riforma della RAI sarà al centro dell'ordine del giorno delle commissioni Cultura e Trasporti. Il testo unificato contenente “Disposizioni per l’introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore” continuerà il proprio iter in commissione Attività produttive. Le commissioni Affari sociali e giustizia riprenderanno l'esame dello schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento Ue sui prodotti cosmetici; proseguiranno inoltre i lavori sul testo unificato contenente “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario”.
I Tornado dell'Aeronautica militare italiana potrebbero presto essere coinvolti nei raid contro i miliziani dello Stato islamico presenti sul suolo dell'Iraq. Al momento il ministero della Difesa e la Farnesina escludono però azioni belliche contro gli stessi miliziani presenti in territorio siriano. In ogni caso, nessun ordigno sarà sganciato da velivoli italiani senza il preventivo via libera da parte del Parlamento. Intanto proseguono i lavori dell'esecutivo sul contenuto della prossima Legge di stabilità. A tenere banco è sempre la questione legata all'inserimento del canone RAI nelle bollette elettriche. Ieri, è arrivato anche il netto “no” di Enel, che ha sollevato dubbi sulla legittimità dell'imposta sul possesso di un televisore qualora dovesse essere ancorata alla fornitura di energia. Anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha sollevato alcune perplessità.