L'assemblea del Senato sarà impegnata per tutta la giornata con l'esame del ddl governativo sulla riforma della Pubblica amministrazione. Il provvedimento contiene alcuni articoli in grado di aumentare le divisioni tra la maggioranza e le opposizioni. Su tutte si segnalano quelli sulla diminuzione delle Camere di commercio e sulla razionalizzazione delle società controllate dagli Enti locali. La commissione Affari costituzionali continuerà l’esame del ddl di conversione del decreto-legge per l'istituzione dell'election day in occasione del prossimo turno di elezioni amministrative e regionali e dei disegni di legge per regolamentare l'attività di rappresentanza di interessi. Le commissioni Esteri e Finanze porteranno avanti l'esame del disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America finalizzato a migliorare la compliance fiscale internazionale e ad applicare la normativa F.A.T.C.A. (Foreign Account Tax Compliance Act); più tardi, la sola commissione Finanze si confronterà sul provvedimento in materia di riorganizzazione delle attività di consulenza finanziaria. La commissione Lavori pubblici continuerà a confrontarsi con il disegno di legge delega sul recepimento di alcune direttive in materia di appalti e concessioni e con alcune proposte di legge sulla riforma della RAI. I rappresentanti del Gestore servizi energetici torneranno in commissione Industria per proseguire l’audizione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui prezzi dell'energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del Paese. L'iter dei disegni di legge sulla disposizione di corpi e tessuti post mortem proseguirà in seno alla commissione Sanità. La commissione Ambiente continuerà invece l'esame del “collegato ambientale” alla Finanziaria, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.

Nella tarda mattina la Camera proseguirà l'esame del disegno di legge delega sulla riforma del Terzo settore e la disciplina del Servizio civile universale; durante la seduta odierna saranno inoltre discusse le mozioni concernenti iniziative in merito alla cosiddetta Carta di Milano, in relazione ad Expo 2015, alla realizzazione del corridoio di viabilità autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre e alla situazione occupazionale e produttiva del comparto aereo-aeroportuale. La commissione Affari costituzionali inizierà l'esame delle proposte di legge con cui si intende modificare la legge elettorale, argomento di vitale importanza per il governo e per la componente renziana del Partito democratico. La commissione Finanze porterà avanti l'esame degli schemi di decreto legislativo in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione “Solvibilità II” e sul recepimento delle direttive sull’accesso all'attività degli enti creditizi e la vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento. Il Pacchetto “Unione dell'energia” sarà al centro della convocazione delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive; in mattinata la commissione Ambiente svolgerà inoltre l'audizione dei rappresentanti della dell’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori (AISCAT) nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali. Il governo si presenterà in commissione Attività produttive per rispondere ad un paio di interrogazioni sul prezzo dell'energia elettrica.

I dettagli del nuovo Documento di economia e finanza (Def) arriveranno solo durante il consiglio dei Ministri convocato per venerdì. Ieri Palazzo Chigi si è limitato a delineare il quadro macroeconomico. Il presidente del Consiglio ha assicurato che non ci saranno né aumenti delle tasse né nuovi tagli. Saranno inoltre disinnescate le clausole di salvaguardia già inserite nelle precedenti manovre di finanza pubblica, pari a 16,8 miliardi solo per il 2016. Nonostante la maggiore spinta all'economia, gli obiettivi di indebitamento restano infatti quelli prefissati: 2,6% quest'anno, 1,8% nel 2016 e 0,8% nel 2017. Come già sperimentato nella legge di stabilità, il governo punta così a garantirsi maggiori margini di manovra. Continuano intanto le polemiche di sindaci e presidenti di Regione: sono stati infatti confermati 10 miliardi di tagli attraverso un’ulteriore revisione della spesa degli enti locali.



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