Proseguirà in Senato l'iter delle proposte per la modifica della legge elettorale. Ieri l'assemblea di Palazzo Madama ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Movimento 5 stelle e Sinistra ecologia e libertà, un voto che ha permesso di verificare la stabilità del Patto del Nazareno. I senatori di Forza Italia hanno infatti votato in maniera compatta insieme ai colleghi del Partito democratico, ridimensionando quindi le tensioni della vigilia. Un segnale è arrivato anche dalla Lega che ha ritirato la propria richiesta di rinvio del testo in commissione, dopo che il ministro Maria Elena Boschi ha dato il via libera all'inserimento nell'Italicum di una clausola che lo farebbe entrare in vigore nel 2016. Rimane il fronte interno al Pd, con i senatori bersaniani che chiedono di eliminare i capilista bloccati, ipotesi invisa a Forza Italia. Renzi nel tardo pomeriggio ha riunito i parlamentari del Pd per rasserenare il clima dopo la vicenda della norma pro-Berlusconi, e qualche ora prima aveva incontrato la relatrice sull'Italicum, Anna Finocchiaro, e il capogruppo in Senato Luigi Zanda. La trattativa con Fi e la sinistra interna sui capilista bloccati si risolverà solo all'inizio della prossima settimana, quando cominceranno ad essere votati gli emendamenti. Ma Renzi, nell'assemblea con i propri parlamentari, ha messo in guardia dall'idea di ritardare le riforme istituzionali: “siamo ad un bivio, occorre fare le riforme, altrimenti la legislatura è fallita”. La commissione Affari costituzionali riprenderà il confronto sul ddl governativo relativo alla riorganizzazione delle Pubbliche amministrazioni. La commissione Finanze, porterà avanti l'analisi delle proposte di legge sulla riorganizzazione dell'attività di consulenza finanziaria e sulla modifica della disciplina sul prestito vitalizio ipotecario e del disegno di legge sulla riforma dei confidi. Nel pomeriggio il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione sarà ascoltato dalla Commissione Lavori pubblici in merito ad una proposta di decisione del Parlamento europeo relativa alla disciplina degli appalti. La commissione Industria deciderà il calendario dei lavori relativi all'istruttoria del disegno di legge di conversione del decreto-legge sull'Ilva di Taranto.

La Camera riprenderà il dibattito sulla modifica della seconda parte e del Titolo V della Costituzione, tema legato a filo doppio con la modifica della legge elettorale. La nuova normativa si occupa infatti solo dell'elezione dei deputati, un testo calibrato sulla revisione della legge fondamentale. Il presidente del Consiglio ha ricordato anche ieri quanto siano importanti le riforme nell'agenda del governo. “Gennaio 2015 è il bivio, vediamo se la legislatura esiste o resiste”, è stato l'avvertimento lanciato dal premier. “Dopo il fallimento della trattativa sul Quirinale occorre fare davvero le riforme o questa legislatura è fallita”, ha sottolineato l'ex sindaco di Firenze. Parole che, negli ambienti della minoranza Pd, sono subite sembrate un aut-aut con il voto anticipato come “extrema ratio” e spauracchio per i più riottosi. La commissione Ambiente e la commissione Agricoltura porteranno avanti l'istruttoria della proposta di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. La commissione Attività produttive svolgerà l'audizione del responsabile settore dell'ENEA nell'ambito della discussione di una risoluzione riguardante le iniziative a favore del riconoscimento del vento troposferico quale fonte di energia rinnovabile.

L'attentato alla redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha caratterizzato la giornata politica di ieri. Il presidente del Consiglio ha manifestato la massima solidarietà alla Francia; il gesto è inoltre in grado di sconvolgere il quadro geopolitico e di avere ripercussioni su alcuni comparti economici. Intanto il governo ha rivendicato le scelte adottate con lo schema di decreto legislativo attuativo della Delega fiscale; il provvedimento sarà ripresentato “migliorato e ampliato” in un Consiglio dei ministri fissato per il 20 febbraio. Il testo resta comunque al centro di forti polemiche tra l'ala renziana e la componente di sinistra del Pd.



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