Matteo Renzi è determinato ad andare avanti sulle riforme costituzionali, il disegno di legge con cui si prevede di modificare la seconda parte e il Titolo V della legge fondamentale avrebbe i numeri per evitare di rimanere vittima delle imboscate dei frondisti di Pd e Forza Italia. I lavori previsti per oggi in commissione Affari costituzionali saranno decisivi per il cammino del testo, restano da votare alcuni emendamenti e subemendamenti che rischiano di snaturare lo spirito delle modifiche volute da Renzi: Senato non elettivo, competenze ridotte della Camera alta e riscrittura delle competenze assegnate alle Regioni. Per evitare che la troppa fretta possa turbare i lavori della Prima commissione, l'arrivo del ddl in assemblea potrebbe essere fatto slittare alla settimana prossima, a differenza di quanto aveva deciso la Conferenza dei capigruppo che aveva deciso di iniziare i lavori in Aula nella seduta di domani. Il dibattito sulla legge elettorale potrebbe però influenzare il voto dei dissidenti e dei bersaniani, i secondi sempre più critici nei confronti dell'Italicum. “Il testo della riforma è migliorato grazie al lavoro dei senatori e a quello dei relatori Finocchiaro e Calderoli. I quattro paletti che erano stati fissati dalla direzione nazionale del Pd sono stati rispettati come era giusto che fosse. Tuttavia rimangono due problemi che secondo me devono esser messi in evidenza”, ha spiegato Miguel Gotor, senatore del Pd vicino a Bersani e Cuperlo. “Il primo riguarda il rapporto che c'è tra il nuovo senato e l'Italicum per come è uscito dalla Camera. Quando abbiamo votato quel testo - continua Gotor - ancora non sapevamo come sarebbe stato il nuovo Senato. Oggi stiamo lavorando a un Senato di secondo grado e non è possibile che la sola camera politica, l'unica a cui sarà demandato l'indirizzo di governo e la sola depositaria della fiducia, sia composta da nominati. In questo modo si rischia una deriva oligarchica della democrazia italiana che va contrastata perché il disegno di Verdini e Berlusconi non può essere il nostro”.
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi sarà ascoltato dalla commissione Lavori pubblici per il seguito delle comunicazioni sul Piano nazionale aeroporti e sui lavori dell'autostrada Livorno-Civitavecchia. La commissione Industria riprenderà la sua indagine conoscitiva sui prezzi dell'energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del sistema produttivo del Paese; saranno inoltre esaminate le comunicazioni della Commissione europea in tema di “Rinascita industriale” e prospettive di mercato interno per i prodotti industriali. Il decreto-legge “Competitività” sarà esaminato dalle commissioni riunite Industria e Territorio. La commissione Sanità in sede referente porterà avanti l'iter delle “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale”.
Alla Camera inizierà l'esame dei circa trecento emendamenti presentati al ddl di conversione del decreto-legge sul comparto culturale e il potenziamento dell'industria turistica. Alle 15 si svolgerà l'esame e la votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge di conversione del dl sull'efficienza del sistema giudiziario, sarà inoltre portata avanti la discussione della proposta di legge con cui si intende abolire Equitalia e del testo unificato sull'agricoltura sociale. L'assemblea continuerà inoltre a confrontarsi sulle mozioni in tema di tutela della produzione “Made in Italy”. In commissione Trasporti si svolgerà l'audizione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, nell’ambito dell’esame dei progetti di atti normativi dell’Unione europea compresi nel “quarto pacchetto ferroviario”. Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge concernenti l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide, saranno ascoltati, dalla commissione Affari sociali, i rappresentati dell'Istituto superiore di sanità.
Il presidente del Consiglio è determinato ad andare avanti con il programma delle riforme. Matteo Renzi non è disposto a scendere a patti con chi sembra interessato solo a rallentare e a temporeggiare, discussione che rischierebbe di trascinarlo in quella “palude” più volte evocata. L'approvazione in prima lettura della riforma costituzionale dovrebbe essere al sicuro e i prossimi giorni saranno utili ad evitare che i dissidenti di Pd e Forza Italia riescano a mettere i bastoni tra le ruote alla revisione del bicameralismo paritario. Intanto il governo ha annunciato la pubblicazione di un decreto con cui intende sbloccare 13 miliardi di euro di debiti nei confronti dei fornitori delle pubbliche amministrazioni. Punto utile a rafforzare l'immagine del premier, che aveva promesso di pagare tutti gli arretrati entro il prossimo 21 settembre.