Durante la mattinata dovrebbe essere presentato il maxiemendamento del governo alla legge delega sul lavoro. Un testo sul quale sarà apposta la questione di fiducia, così come ampiamente previsto. Voto che dovrà concludersi prima del vertice europeo di Milano, appuntamento durante il quale il presidente del Consiglio vuole dimostrare di avere il pieno controllo dell'agenda delle riforme. Salvo sorprese dell'ultimo minuto il ddl delega dovrebbe ottenere il semaforo verde senza bisogno del “soccorso azzurro” di Forza Italia. Come hanno chiarito alcuni ministri, il chiaro sostegno del centrodestra avrebbe severe conseguenze politiche sull'esecutivo. I dissidi interni al Partito democratico dovrebbero essere rientrati; al momento solo il civatiano Corradino Mineo ha chiarito di non voler partecipare al voto mentre i bersaniani rinnoveranno la propria fiducia al governo e la fedeltà al partito. Un'armonia ritrovata che potrebbe però non durare a lungo. La commissione Affari costituzionali continuerà l'esame del ddl governativo sulla riforma della pubblica amministrazione. La commissione Finanze porterà avanti l'analisi dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tassazione dei tabacchi lavorati, dei loro succedanei, nonché di fiammiferi e dello schema di decreto legislativo sulla semplificazione fiscale e l'introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata. L'affare assegnato sulle strategie dei nuovi vertici delle società partecipate dallo Stato continuerà ad essere al centro dei lavori dalla commissione Industria, organo che, in sede consultiva, si occuperà anche della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Def). Atto di finanza pubblica su cui si confronteranno anche i componenti della commissione Sanità, organo che nel pomeriggio porterà avanti l'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale.

Entro la seduta di oggi dovrebbe arrivare il voto finale della Camera sul disegno di legge di conversione del dl sul contrasto della violenza negli stadi, testo che contiene anche delle norme per il rifinanziamento della missione della Marina militare “Mare nostrum”. Scrutinio che si svolgerebbe in un clima poco sereno; i lavori di ieri sono stati infatti contraddistinti dall'ostruzionismo di Movimento 5 stelle e Lega. Le polemiche sono state animate anche dal Partito democratico; il segretario della commissione di vigilanza sulla Rai, Michele Anzaldi, ha rivolto dure critiche alla presidente Laura Boldrini per aver avuto un comportamento ambiguo sulla trasmissione in diretta delle dichiarazioni di voto. L'ordine del giorno prevede anche la trattazione della legge delega sulla riforma del Codice della strada e delle proposte di legge sul contrasto del conflitto d'interessi, testo nato dopo un lungo lavoro in commissione Affari costituzionali. Il M5S promette battaglia accusando già Pd e FI di accordi segreti per varare una legge frutto “dell'inciucio Renzi-Berlusconi”. Le proposte per favorire il rientro dei capitali detenuti all'estero continueranno ad essere al centro dei lavori della commissione Finanze. La commissione Ambiente porterà avanti l'istruttoria della conversione del decreto-legge “Sblocca Italia”, oggi dovrebbero essere presentati gli emendamenti dei relatori e del governo mentre ieri sono state individuate circa 600 proposte di modifica segnalate dai vari Gruppi.

Durante il vertice di Milano il presidente del Consiglio farà capire ai partner europei che l'Italia sta facendo la propria parte. Il messaggio sarà sempre quello: il rigore deve essere messo da parte a favore di misure in grado di garantire ripresa e crescita. Roma dovrebbe quindi continuare a sostenere la scelta francese di sforare il vincolo del 3 per cento sul deficit tra debito e Pil, politica invisa alla Germania di Angela Merkel e alla Commissione europea. La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla “garanzia giovani”, su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano ha spiegato alle controparti che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita.



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