L’Assemblea del Senato nella giornata di oggi non si riunirà. I lavori dell’Aula riprenderanno il prossimo 13 settembre alle 16.30 con il confronto sul ddl editoria. A seguire verranno esaminati il ddl per le modifiche al Codice penale, alCodice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario, il ddl sul cinema, l'audiovisivo e lo spettacolo, l’attesissimo ddl concorrenza e diversi altri provvedimenti come quello sul lavoro autonomo, sull'istituzione della Commissione d'inchiesta sugli appalti pubblici, sul documento per l’istituzione di una Commissione d'inchiesta sugli eventi sismici in Abruzzo, sulle disposizioni in materia di cittadinanza, sul ddl relativo al delitto di tortura e quello su parchi e aree protette.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, nella giornata di oggi si riuniranno, per l’organizzazione dei lavori, gli Uffici di Presidenza delle Commissioni Industria e Sanità. La Commissione Istruzione, nell’ambito dell’affare assegnato sullo stato di salute dello sport, ascolterà i rappresentanti della Lega nazionale professionisti Serie B e della Lega italiana calcio professionistico.
Anche l’Assemblea della Camera quest’oggi non si riunirà. Tutto è rimandato a lunedì 12 settembre con la ripresa dei lavori sulrendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e sull' assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016. Successivamente verranno trattate le relazioni sulla regione Veneto e sulla Sicilia predisposte dallaCommissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, diverse proposte di ratifica di trattati internazionali e la pdl sul contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul testo unico in tema di servizi pubblici locali d'interesse economico generale e su quello sulle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di Paesi terzi per i lavoratori stagionali. La Commissione Giustizia esaminerà le pdl sulle disposizioni in favore degli orfani di crimini domestici e la proposta per la determinazione e il risarcimento del danno non patrimoniale; in sede riunita con la Affari sociali, si confronterà poi sulle disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
La Commissione Cultura, nell’ambito dell’esame della pdl per l’introduzione dell'educazione di genere nelle attività didattiche delle scuole del sistema nazionale d'istruzione, ascolterà il Prefetto Marco Valentini, direttore dell'Ufficio per l'Amministrazione Generale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'interno e alcuni esperti e cultori della materia. La Commissione Ambiente ascolterà il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, sullo stato degli interventi di protezione civile nelle zone colpite dagli eventi sismici del 24 agosto scorso e sul passaggio dalla gestione dell'emergenza alla fase della ricostruzione. La Commissione Affari sociali esaminerà, in sede di comitato ristretto, le pdl relative alle norme in materia di consenso informato e dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari.
Il Movimento 5 Stelle sembra aver trovato una via d’uscita, almeno temporanea, per ripartire dopo che negli scorsi giorni è scoppiato il caso dell’Assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale, Paola Muraro, indagata per abuso di ufficio e reati ambientali. Il fatto ha provocato fortissime polemiche politiche e che ha messo in seria discussione l’operato del Direttorio e della neo sindaca di Roma Virginia Raggi. Anche questa volta è stato necessario l’intervento di Beppe Grillo che nella giornata di ieri è sceso nella Capitale, ha riunito d’urgenza il vertice del Movimento, ha telefonato a Raggi per conoscere la sua versione dei fatti e presenziato un comizio nella cittadina di Nettuno. La strategia comunicativa dettata dal comico genovese è molto semplice: basta risse in pubblico, Luigi Di Maio chieda rapidamente scusa per avere "sottovalutato" la vicenda delle indagini su Paola Muraro, per il resto si prenda tempo e si sposti l'attenzione contro il Partito Democratico ed il suo leader Matteo Renzi.
La mediazione di Beppe Grillo fra un Direttorio sempre più scettico e la Sindaca di Roma ha portato a un accordo che rilancia la fiducia nella Raggi anche se sotto l’attento controllo del Movimento e che di fatto allontana i fedelissimi del cosiddetto “raggio magico”. Il vice capo di gabinetto Raffaele Marra lascerà il suo incarico per diventare il nuovo capo del dipartimento Commercio mentre sarà ridimensionato il ruolo del capo segreteria Salvatore Romeo. Rimangono saldamente al loro posto i due assessori nell’occhio del ciclone, Paola Muraro e Raffaele de Dominicis. Quella siglata ieri sera è però solamente una tregua, non una pace. Se Muraro venisse rinviata a giudizio, il caos non tarderebbe a tornare.
Virgina Raggi , alla quale è stato chiesto di non essere presente al comizio di Nettuno, nel pomeriggio ha pubblicato un video direttamente sulblog di Grillo nel quale afferma: "Sono qui oggi per fare chiarezza su quello che è stato definito il caso Muraro. Voglio raccontarvi con semplicità cosa è accaduto o, meglio, cosa sta accadendo. Sappiamo che in Procura c'è un fascicolo che riguarda l'assessora all'Ambiente. Noi ad oggi però non abbiamo avuto modo di leggere le carte. Non sappiamo nulla. Se dovessero emergere delle responsabilità, lo diciamo chiaramente: non faremo sconti a nessuno. Tuttavia, lo dico chiaro, saranno i pm a decidere se vi è o meno un’ipotesi di reato. Non saranno certo i partiti, né tanto meno i giornali. Nel frattempo, l'assessore Muraro continuerà a lavorare per pulire questa città. E si metta fine alle polemiche. Non è passato giorno senza che ci sia un attacco, un'accusa. Sappiamo bene che questo nostro modo di lavorare può dare fastidio a qualcuno o può far paura. Ma non ci fermeranno, noi dobbiamo fare l'interesse dei romani".
Parole non molto diverse ma decisamente più accese sono state usate da Beppe Grillo qualche ora dopo a Nettuno: "E' bellissimo, è il sistema che reagisce compatto contro di noi. La Raggi in due mesi ha risparmiato 90 milioni, e chi ha perso quei soldi ora fa due conti." Certo, ammette, " qualche cazzatina la facciamo anche noi". Grillo invita i suoi a resistere alle tentazioni: "Dovete avere il coraggio di dire di no"; salvo poi promuovere tutto il Direttorio, nonostante le liti delle ultime ore. Un modo per ricordare a tutti cheserve unità e che nessuno può permettersi di fare la primadonna. Tutti presenti sul palco, non solo Luigi Di Maio eAlessandro Di Battista, ma l'intero vertice: ci sono Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia. A Di Maio è toccato il compito di fare mea culpa: "Devo delle spiegazioni al popolo del M5s. L'ex ad di Ama ha fatto 14 denunce contro il nostro assessore all'ambiente. Uno del Pd denuncia, l'assessore risulta indagato perché è iscritto nel registro degli indagati. Ho commesso un errore, ho sottovalutato perché pensavo che quell'iscrizione venisse dalle denunce Pd. Ho sottovalutato e sono qui a guardarvi negli occhi e a dirvelo".
Guardando in casa PD, la minoranza bersaniana respinge nuovamente la disponibilità di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi a cambiare la legge elettorale. Se non arriverà "un'iniziativa visibile ed efficace" nella direzione di una modifica della legge elettorale, è il messaggio di Pier Luigi Bersani ai vertici del partito, una parte della sinistra Dem annuncerà ilNo al referendum costituzionale. E questo nonostante Renzi abbia usato toni concilianti e nonostante Boschi, nel corso di un convegno, abbia ribadito che: "C'è sicuramente la disponibilità a modificare l'Italicum se ci sono le condizioni in Parlamento, purché la legge elettorale venga migliorata". In quello stesso convegno il capogruppo Fi al Senato Paolo Romani ha affermato che si può discutere di legge elettorale ma solo dopo il referendum. E considerato che il M5S non è disposto a trattare, non sembrano esserci ora le condizioni per agire. Ad oggi un'accelerazione pare possibile solo se il 4 ottobre la Consulta boccerà l’Italicum, in tutto o in parte.
Intanto Matteo Renzi ha lanciato l'ultima fase della campagna referendaria, che lo vedrà impegnato nelle Feste dell’Unità di Reggio Emilia e Firenze, poi a Catania, Modena, Bologna. Anche nel Pd, raccontano fonti parlamentari, aumenta il pressing perché si fissi la data. Il premier ha fatto sapere che deciderà entro il 25 settembre ma ha indicato un arco di tempo (tra il 15 novembre e il 5 dicembre - domenica 27 novembre è la data più quotata) e ha già dato l'input all'organizzazione della Leopolda che quest'anno lancerà la volata finale prima del voto: si svolgerà a inizio novembre, avrà al centro il tema del cambiamento e vedrà sul palco come protagoniste le persone comuni che sostengono il Sì.