Entra nel vivo il dibattito sul Documento di economia e finanza (DEF) presentato dal premier Matteo Renzi. Il documento che regolerà la politica macroeconomica del Paese intende favorire la crescita rispettando allo stesso tempo tutti i vincoli di bilancio imposti dai Trattati europei. L'ex sindaco di Firenze vuole mantenere la promessa fatta agli italiani: entro maggio arriveranno più soldi in busta paga e si interverrà sul cuneo fiscale. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha confermato che il governo cercherà di guadagnare dodici miliardi dalle privatizzazioni entro il 31 dicembre 2014. Gli introiti, spiega l'allegato al DEF, saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. E anche nel 2015, 2016 e 2017 i ricavi saranno di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa lo 0,7% del Pil. Secondo alcune indiscrezioni, Palazzo Chigi dovrebbe mettere sul mercato il 40% di Poste Italiane e il 49% dell'Enav. Non è escluso che nei prossimi mesi si possa arrivare alla dismissione di quote di ENI, Sace e Fincantieri. Decisione che smentirebbe quanto affermato da Renzi non più tardi di una settimana fa. La strategia del segretario del Pd non avrà comunque vita facile. La minoranza del suo partito non starà a guardare. Stefano Fassina ha diffuso una nota dalla portata critica inequivocabile: “Il Def approvato oggi è rituale e continuista: il governo rinuncia a attuare una manovra anti-ciclica per sostenere l'economia”. Sembra poi in crisi anche l'asse sulle riforme costituzionali tra il Pd e Forza Italia. Silvio Berlusconi non potrà correre in occasione delle prossime elezioni europee e sembra difficile prevedere che il leader azzurro rinunci ad una campagna elettorale fondamentale per il futuro della sua creatura politica smorzando i toni.

Il Senato si confronterà con la ratifica dell'accordo internazionale tra Italia e Francia sulla realizzazione della TAV Torino-Lione. Un documento già approvato dalla Camera nonostante la ferma opposizione del MoVimento 5 stelle che tenterà di mettersi di traverso anche a Palazzo Madama. Nel pomeriggio potrebbe iniziare l'istruttoria della quarta lettura del ddl “Modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso”; provvedimento avversato da Forza Italia. Il disegno di legge costituzionale sulla soppressione delle Province e il ddl sulla concessione della cittadinanza continueranno a caratterizzare i lavori della commissione Affari costituzionali. La commissione Finanze esaminerà la proposta di direttiva del Consiglio Ue sull'IVA standard svolgendo le audizioni informali di Agenzia delle Entrate, Confindustria e Rete Imprese Italia. Le commissioni riunite Lavori pubblici e Ambiente si occuperanno invece della conversione del decreto-legge sull'emergenza abitativa e l'edilizia. Le commissioni Attività produttive di Senato e Camera si riuniranno per proseguire l’audizione di Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, sulle linee programmatiche del suo dicastero.

A Montecitorio proseguirà il dibattito sulle modifiche alla legge elettorale per la scelta dei rappresentanti italiani nel Parlamento europeo di Strasburgo. A seguire, l’Assemblea dei deputati entrerà nel vivo dell’esame del dl “Salva Roma-ter”, atto urgente fondamentale, non solo per il bilancio della Capitale. Oggi il governo potrebbe annunciare di voler apporre la questione di fiducia sul provvedimento. La discussione sui tanti emendamenti presentati (circa 400) rischia infatti di ipotecare l'approvazione definitiva. Un rischio che né Palazzo Chigi né il Campidoglio si possono permettere di correre. La commissione Affari costituzionali si riunirà per ascoltare le linee programmatiche di Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme e per i Rapporti col Parlamento. Le commissioni Giustizia e Affari sociali proseguiranno i propri lavori relativi alla conversione del decreto-legge “Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al DPR 309/1990, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale”.



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