L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 12 e riprenderà la discussione generale sul ddl per le Unioni Civili. Per la giornata è stata prevista una seduta unica senza intervallo e senza orario di chiusura, così da avere la certezza di riuscire a terminare la discussione generale del provvedimento entro oggi e iniziare a votare gli emendamenti già nella seduta di domani.

Ieri mattina si è tenuto il consueto punto settimanale sui lavori parlamentari tra Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda. E' stato ribadito il no a nessuno stralcio dell’articolo 5: insomma la linea non cambia anche dopo la decisione di Beppe Grillo di lasciare libertà di coscienza ai senatori Cinque Stelle. La prima ad esultare è la promotrice del testo, Monica Cirinnà, ma se il Pd mantiene la rotta, dal M5S arriva una precisazione che sembra una parziale retromarcia: "Sì alle Unioni Civili, libertà di coscienza per la Stepchild Adoption”, annuncia Beppe Grillo su Twitter; nessuna consultazione della rete è stata rinnegata, è il ragionamento: gli iscritti hanno espresso la loro posizione favorevole sulle Unioni Civili, non però sulle adozioni omosessuali. Ecco perché "in via del tutto straordinaria - si legge a chiare lettere sul blog - a fronte di un tema etico che chiama in gioco anche i diritti dei bambini, Grillo e Casaleggio, in qualità di garanti del Movimento, si sono assunti la responsabilità di rinunciare a un'ulteriore votazione sul blog e di lasciare ai parlamentari la libertà di decidere sulla stepchild adoption". Nei numeri – assicurano da sabato i senatori pentastellati - nulla o quasi dovrebbe cambiare.

E se i centristi, tramite la voce di chi siede tra i banchi del Governo, come Enrico Zanetti che chiede che sulle adozioni si faccia un referendum propositivo e Beatrice Lorenzin che propone che il tema venga affrontato in un altro pacchetto legislativo, continuano a chiedere lo stralcio dell’articolo 5, la vera incognita rimane quella del voto segreto. I democratici sembrano orientati a non chiedere che sia lasciata questa possibilità e aspettano che la Lega Nord ritiri la gran parte dei 5mila emendamenti presentati per stabilire su quali proposte di modifica lasciare libertà di coscienza. Una volta vagliate le ammissibilità, è stato previsto un tavolo tecnico trasversale che dovrebbe riunirsi oggi per decidere con quali modalità gestire l'aula e gli scrutini segreti. Da indiscrezioni sembrerebbe che il primo potrebbe già arrivare nella seduta di domani. La cosa è tutta al condizionale ma, a quanto si apprende, potrebbe essere messo subito in votazione un emendamento di area centrista che chiede di non passare all'esame degli articoli del ddl Cirinnà, che tornerebbe così in Commissione.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali ascolterà gli esperti e i rappresentanti di associazioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui temi dell'immigrazione. La Commissione Giustizia esaminerà diversi provvedimenti fra cui il ddl sulla prescrizione del reato, il ddl sulla diffamazione e il ddl sul concorso esterno in associazione mafiosa. La Commissione Finanze si confronterà sulla proposta di istituzione di una Commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario e ascolterà l'amministratore delegato di Equitalia S.p.A sull'attività di accertamento e riscossione, e il vice ministro all’Economia e alle Finanze Luigi Casero. 

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10.30 per lo svolgimento delle interpellanze e delle interrogazioni. Dalle 14 riprenderà l’esame del decreto-legge “Mille proroghe”, la mozione sul rispetto dei diritti umani e sulla politica degli armamenti in Corea del Nord, e le mozioni sui lavoratori frontalieri a seguito del recente accordo sottoscritto con la Svizzera. Al termine, saranno esaminate le domande di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni nei confronti degli ex deputati Filippo Ascierto, Giacomo Chiappori, Marco Pugliese e Silvio Berlusconi.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul testo unificato delle proposte di legge in materia di conflitti di interessi. La Commissione Giustizia proseguirà l’esame del ddl di delega al Governo sulle disposizioni per l’efficienza del processo civile e svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame delle pdl in materia di difesa legittima. La Commissione Finanze, in sede riunita con la Lavoro, ascolterà i rappresentanti dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) sulle problematiche di carattere occupazionale relative alle banche sottoposte a procedura di risoluzione. La Commissione Lavoro, in sede di comitato ristretto, esaminerà la pdl sui trattamenti pensionistici di importo elevato. In Commissione Affari Sociali riprenderà l’esame sulle norme per la promozione del parto fisiologico; proseguiranno quindi i lavori sulle pdl in tema di limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale. Infine, la Commissione Agricoltura proseguirà l’esame del Collegato agricoltura.

Nella giornata di ieri Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono incontrati ad Arcore con l’obiettivo di trovare un’intesa sui nomi per i candidati sindaco alle prossime amministrative, intesa che al momento non è ancora stata pienamente raggiunta. Sembra ormai certo l’accordo su candidati unitari per le città di Napoli, Torino e Bologna e anche sulla candidatura di Stefano Parisi a Milano. Per quanto riguarda Roma, la situazione è estremamente complessa e si è ancora lontani dal trovare un candidato unitario dopo il passo indietro di Guido Bertolaso; la rinuncia dell’ex numero uno della Protezione civile sembra spalancare le porte alla candidatura di Alfio Marchini, comunque in campo con una sua lista civica. Sull’ipotesi, fortemente sostenuta da Berlusconi, ci sarebbe il veto, che potrebbe mettere a rischio l’intero quadro complessivo delle candidature, di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, la quale, nonostante la maternità, sarebbe disposta a candidarsi nel caso la scelta finale di Fi e Lega ricadesse su Marchini.



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