Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato con voto di fiducia il decreto per la tutela del risparmio nel settore creditizio, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 16 per lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali dopo non pochi ritardi inizierà l’esame degli oltre 600 emendamenti al decreto mille proroghe con l’obiettivo di terminare il confronto sul provvedimento entro martedì prossimo, giorno nel quale è previsto l’inizio della discussione Aula. La Commissione Esteri, in sede riunita con la Difesa, si confronterà sulla deliberazione del Consiglio dei Ministri in merito alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali. La Commissione Finanze dovrebbe terminare l’esame del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle condizioni del sistema bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio; proseguirà il dibattito sul decreto legislativo sul Collegio arbitrale per l'erogazione di prestazioni in favore degli investitori.
La Commissione Istruzione proseguirà il ciclo di audizioni sul Codice dello spettacolo. La Commissione Industria svolgerà alcune audizioni sui ddl relativi agli sport invernali e ascolterà i rappresentanti di Confindustria ed Engie Italia SpA nell’ambito dell’esame degli atti comunitari in materia di efficienza energetica e prestazioni energetiche nell'edilizia. La Commissione Sanità proseguirà il confronto sulle norme in materia di procreazione medicalmente assistita. La Commissione Territorio ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul ddl in merito alla gestione e prevenzione del rischio idrogeologico.
Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, dopo che nella giornata di ieri è stato approvato il decreto sugli interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare la pdl relativa ai trattati internazionali su basi e servitù militari e le mozioni per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del citomegalovirus.
Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali, dopo mesi di attesa, inizierà il delicatissimo confronto sulla riforma della legge elettorale. Secondo quanto è stato stabilito, oggi il relatore Andrea Mazziotti illustrerà le 16 proposte di legge finora depositate ma l'accordo è che il dibattito vero e proprio inizierà solamente dopo la pubblicazione, attesa per l’inizio della settimana prossima, delle motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale. Successivamente proseguirà l’esame della pdl sull'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e della pdl per l’istituzione della Giornata nazionale della memoria delle vittime delle mafie. La Commissione Giustizia esaminerà il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione delle disposizioni legislative in materia di adozioni e affido. La Commissione Cultura ascolterà i rappresentanti di Assomusica nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla bigliettazione dello spettacolo dal vivo.
La Commissione Ambiente, in sede riunita la Attività produttive, ascolterà i vertici di Enel e Terna sugli eventi verificatisi nelle zone dell'Italia centrale in seguito al maltempo di gennaio 2017 e ai recenti eventi sismici, con particolare riferimento ai disservizi nella fornitura di energia elettrica. La Commissione Trasporti proseguirà l’esame della pdl per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, e della pdl relativa alle disposizioni per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci. La Commissione Attività Produttive proseguirà l’esame congiunto della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo "Verso una politica commerciale solida per l'UE nell'interesse della crescita e dell'occupazione", della Proposta di regolamento in merito alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di Paesi non membri dell'UE e del Regolamento relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da Paesi non membri.
La Commissione Lavoro proseguirà l’esame della pdl per l'accesso al trattamento pensionistico in favore dei lavoratori dipendenti del settore privato e inizierà il confronto sulla proposta di legge relativa all'ordinamento e alla struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La Commissione Affari sociali esaminerà la pdl sul consenso informato e sulle dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari e proseguirà l’esame della pdl, già approvata dal Senato, sulla responsabilità professionale del personale sanitario. La Commissione Agricoltura esaminerà due risoluzioni sulle iniziative in materia di Politica agricola comune.
Anche nella giornata di ieri sono proseguite le fortissime tensioni interne al Partito Democratico. Il dibattito riguarda principalmente quando andare a votare, una decisione che porta con sè inevitabilmente la convocazione del Congresso o più semplicemente delle primarie per la premiership. La linea del segretario Matteo Renzi è quella di votare a giugno approvando in tempi brevissimi una legge elettorale valida per entrambi i rami del Parlamento. Il voto ora permetterebbe di approfittare del momento di forte difficoltà del Movimento 5 Stelle per il caso Raggi. Lunedì ci sarà la Direzione del Partito e l’intenzione di Renzi sarebbe quella di fare il massimo sforzo per tenere unito il Pd e di prospettare una strategia che raccolga il massimo dei consensi. La strada sembra impervia e quanto mai stretta vista la fortissima fibrillazione di tutte le correnti che come immaginabile hanno interessi profondamenti eterogenei.
Dopo che le pesanti affermazioni della settimana scorsa che non escludevano una possibile scissione e la rinascita di un nuovo progetto ulivista, Pierluigi Bersani è tornato a parlare e ad attaccare il segretario Renzi: senza se e senza ma ha dichiarato di essere stufo di “giochini e indovinelli" e che bisogna "dire con chiarezza quando si vota, per me bisogna dire che si vota nel 2018 e da lì in giù si mette in fila tutto". Affermazioni alle quali ha fatto seguito una lettera, sottoscritta da 40 senatori del Pd, per sostenere il governo di Paolo Gentiloni fino al termine naturale della legislatura e un'intervista a Massimo D’Alema su Repubblica nella quale fa marcia indietro sull’eventualità di una scissione ma sulla linea del non voto avverte “Siamo seduti su una polveriera, se si vota ora lo spread va a 400. Con le coalizioni torna la destra”.
Ma la vera preoccupazione di Renzi al momento sarebbe la possibile intesa tra Dario Franceschini e Andrea Orlando che potrebbe portare l’appoggio di Area Dem al Ministro della Giustizia come prossimo segretario del Partito Democratico. Molto dipenderà dalla proposta di Renzi in Direzione: se la strada prospettata sarà quella del voto a giugno sembra estremamente difficile che Franceschini e Orlando abbiano la forza di mettersi di traverso; se invece la proposta sarà il 2018, come richiesto dalla minoranza capitanata da Roberto Speranza, le cose potrebbe andare diversamente e il segretario potrebbe trovarsi fortemente indebolito e con il rischio di vedersi negare quegli appoggi politici all’interno del Partito Democratico che l’avevano portato alla guida del partito e a palazzo Chigi.
Decisa la Direzione la partita poi si sposterà in Parlamento dove Renzi dovrà riuscire a trovare un accordo sulla legge elettorale senza il quale non è possibile andare al voto. Il problema è con quale modello: accantonata già in partenza l’idea di un ritorno al Mattarellum, al momento la soluzione migliore sarebbe quella prospettata da Franceschini che prevede la modifica dell’Italicum, così come modificato dalla Consulta ed esteso al Senato, e un premio di maggioranza alla coalizione che supera il 40% dei voti e non più al singolo partito. Renzi poi dovrà mediare con le altre richieste interne, prima ancora di quelle esterne. Gianni Cuperlo ha consegnato al segretario e depositato in Commissione un testo di 40 pagine che prevede, tra l'altro, l'abolizione dei capilista bloccati, un premio di maggioranza contenuto, i collegi elettorali, tutte soluzioni che sembrano essere scarsamente condivise dalle altre forze politiche ma sulle quali gli sherpa del Pd stanno lavorando da settimane.
Ormai non passa giorno senza che al Comune di Roma si apra un nuovo fronte. Questa volta a cadere nel vortice è l’Assessore all’Urbanistica Paolo Berdini che in un'intervista aLa Stampa ha giudicato molto severamente la Sindaca definendola "impreparata e circondata da una corte dei miracoli". Queste parole hanno fatto scattare una durissima reazione da parte di Virgina Raggi che ha preteso una smentita e le dimissioni, per il momento ancora congelate, dell’Assessore. Se Berdini dovesse lasciare sarebbe il terzo\quarto assessore dimissionario in 7 mesi di consiliatura. La palla ora passa in mano direttamente a Beppe Grillo che per tutta la giornata ha tentato di dissuadere la Raggi a reazioni scomposte soprattutto dopo la pubblicazione dell’audio della conversazione fra il giornalista e l’assessore Berdini.