Scontro aperto tra Conte e Salvini sui migranti

È scontro aperto nel Governo sul destino dei migranti che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarebbe pronto ad accogliere in Italia malgrado la netta contrarietà del suo vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il tema divide i principali azionisti della maggioranza, M5S e Lega, tanto è che nel corso della riunione del Consiglio dei ministri che si è tenuta lunedì sera per predisporre un intervento del governo su Carige non sarebbe stato neanche accennato; le lacerazioni sono maturate ed esplose ieri in un botta e risposta inedito e molto netto tra Giuseppe Conte e il suo vice Matteo Salvini, quando poco dopo le 19 è stata diffusa l'intervista del presidente del Consiglio a Porta a Porta.

Conte ha confermato che l'Unione europea sta sollecitando Malta a fare sbarcare i migranti a bordo di Sea Watch 3 e Sea Eye e ribadito la sua disponibilità ad accoglierli. “Non ha più senso tenere in mare quelle persone. C’è un limite oltre il quale non si può andare”, ha affermato il premier. “Salvini esprime una linea condivisa dal Governo. È una persona ragionevole ma se marchiamo nel segno dell’eccezionalità un intervento di questo tipo non credo che la politica del Governo possa essere tacciata di incoerenza”, ha insistito Conte.

Immediata la replica di Matteo Salvini tramite una diretta Facebook. Durante il live, il ministro è stato tranchant: “Non cambierò mai idea", ha scandito. “Chi ha veramente a cuore il futuro di migliaia di africani deve evitare che qualsiasi barcone arrivi in Italia. Non ci sarà mai l'ok mio e di alcun ministro della Lega, anche se mi si dice è in via eccezionale”, ha aggiunto, con riferimento diretto a quanto dichiarato da Conte, “Un cedimento oggi da parte di chiunque significherebbe riaprire le porte al traffico di essere umani gestito dai mafiosi e dagli scafisti. Chi vuole salvare vite deve bloccare gli scafisti. E se qualcuno, anche all'interno del Governo, accetterà di cedere alle imposizioni di scafisti, trafficanti e Ong non farà un buon servizio né a quelle donne e quei bambini, né all'Italia, né al continente africano: Poi ognuno si prende le responsabilità delle sue scelte”. A Salvini ha poi ribattuto Conte dagli studi di Bruno Vespa: se il Ministro non dichiara sicuro alcun porto, “vorrà dire che non li faremo sbarcare, li andrò a prendere con l'aereo e li riporterò”.

Sul salvataggio di Carige scoppia la polemica

Il decreto varato in tutta fretta subito dopo le festività per salvare banca Carige rischia di tramutarsi in una nuova arena per il Governo, con i parlamentari del Movimento 5 Stelle infuriati per quella che definiscono un nuovo tradimento delle promesse elettorali, qualcuno addirittura la goccia che ha fatto traboccare il vaso: dopo i ripiegamenti alla fermezza di Matteo Salvini sui migranti e in vista della legittima difesa, dopo i tentennamenti sulle trivelle e sempre in attesa di vedere come verrà partorito il reddito di cittadinanza, il provvedimento per il salvataggio di un banca era quanto di meno digeribile per l'elettorato M5S, già turbato dalle fortissime polemiche sulla manovra.

La base sul Blog delle Stelle è perplessa, sui social il profilo di Luigi Di Baio è preso di mira da migliaia di utenti che si infuriano o ironizzano sul provvedimento. Tra i parlamentari il malumore è al massimo e alcuni escono allo scoperto: Elio Lannutti e Gianluigi Paragone puntano l'indice contro la mancata vigilanza di Bankitalia e chiedono di nominare con urgenza Marcello Minenna alla Presidenza della Consob. "Non può finire tutto sempre pari e patta!" si lamenta Paragone che evoca la rabbia dei Gilet Gialli: "Vogliamo essere come loro? Allora cominciamo a farlo! Sono incazzato! Dobbiamo dimostrare di essere forti, di essere il Governo del cambiamento e di essere vicini alla gente!".

Durissime le opposizioni. A scatenarsi è soprattutto il Partito Democratico, che rinfaccia al Governo di aver utilizzato lo scudo di 20 miliardi messo a punto dal governo Gentiloni nel 2016. “Sono bastati dieci minuti di una riunione notturna del Consiglio dei Ministri per smentire cinque anni di insulti e menzogne contro di noi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio devono solo vergognarsi”, ha dichiarato l'ex premier Matteo Renzi. “Di Maio e Salvini dovrebbero riconoscere che hanno fatto la stessa cosa che abbiamo fatto noi”, incalza Maria Elena Boschi.

L’Aula del Senato

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame di alcune ratifiche di accordi internazionali, di alcuni documenti definiti dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, e del disegno di legge sulle misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e con disabilità.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Finanze esaminerà il disegno di legge per il contrasto del finanziamento delle mine anti-persona. La Commissione Industria esaminerà, in sede redigente, il disegno di legge per la produzione e vendita di pane e quello sul commercio equosolidale, e si confronterà sullo schema di decreto legislativo per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d'impresa, sullo schema di decreto legislativo sui dispositivi di protezione individuale e su quello relativo agli apparecchi che bruciano carburanti gassosi.

La Salute proseguirà il ciclo di audizioni sul disegno di legge sulla sicurezza per i professionisti sanitari nell'esercizio delle loro funzioni. La Politiche dell’Unione Europea esaminerà la legge di delegazione europea 2018 e si confronterà sull’affare assegnato relativo agli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea.

L’Aula della Camera

Secondo il calendario dei lavori, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per confrontarsi su diverse proposte di legge di ratifica di trattati internazionali. Come di consueto alle 15 saranno svolte le interrogazioni a risposta immediata.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali esaminerà la proposta di legge d’iniziativa popolare in materia d’iniziativa legislativa popolare; in sede riunita con la Lavoro esaminerà il disegno di legge per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo. La Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge, fortemente voluta dalla Lega, relativa alla legittima difesa.

La Cultura esaminerà e svolgerà diverse audizioni sulle proposte di legge sull’accesso ai corsi universitari. La Ambiente proseguirà il ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque. La Trasporti alle 13 ascolterà Nicola Zaccheo nell'ambito della proposta di nomina del Presidente dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (E.N.A.C); a seguire si confronterà sulla pdl per le modifiche al Codice della strada e sul decreto legge sulle misure urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea.

La Attività produttive proseguirà il ciclo di audizioni sull’Atto europeo sul regolamento del marchio comunitario d’impresa, riprenderà il confronto sullo schema di decreto legislativo sul Tribunale unificato dei brevetti e sullo schema di decreto legislativo sugli apparecchi che bruciano carburanti gassosi. La Lavoro ascolterà i rappresentanti dell'Associazione Quadri e Capi Fiat - Rappresentanza (AQCF-R) sulla salvaguardia dell'occupazione nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riguardo alla situazione del gruppo FCA.

La Affari Sociali proseguirà il dibattito sulla proposta di legge per la trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie, e, in sede riunita con l’Agricoltura, proseguirà l’esame delle risoluzioni sulle iniziative concernenti i prodotti derivati dalla cannabis sativa. La Commissione Agricoltura esaminerà e svolgerà alcune audizioni sulle risoluzioni relative alla marchiatura delle uova. Infine la Politiche dell’Unione Europea esaminerà le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, la cosiddetta Legge europea 2018.



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