La commissione Affari costituzionali del Senato avrà un giorno in più per i lavori sul ddl di riforma costituzionale sulla seconda parte e sul Titolo V della legge fondamentale. Il testo approderà infatti in Aula domani e si dovrebbe iniziare a votare sugli emendamenti dalla seduta di martedì, un leggero slittamento rispetto al ruolino di marcia precedentemente delineato dalla Conferenza dei capigruppo. La Commissione ha già votato alcune importanti modifiche sul Titolo V e sulla riassegnazione di alcune competenze legislative a Stato e Regioni; sono stati introdotti anche i “costi standard” così come richiesto da Lega Nord e Nuovo centrodestra. Si svolgerà oggi in Commissione l'esame dell'emendamento più delicato della riforma costituzionale, quello che stabilirà la modalità di composizione del nuovo Senato. Dovranno essere analizzati anche gli articoli che riguardano l'elezione del capo dello Stato, l'abolizione delle Province e il referendum abrogativo. Su questo punto c'è stata una lunga discussione in commissione visto che un emendamento dei relatori modifica sostanzialmente sia il quorum, che i criteri per la raccolta delle firme, che la natura dei quesiti. La relatrice di maggioranza Anna Finocchiaro è molto ottimista ed è convinta che non ci saranno sorprese; Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia, non nasconde una certa soddisfazione ma ricorda che la posizione definitiva del suo partito sarà assunta solo dopo un vertice con Silvio Berlusconi. I dissidenti tra centrodestra e centrosinistra dovrebbero essere circa sessanta, numeri che rischiano di mettere in difficoltà i contraenti del “Patto del Nazareno”.

La commissione Lavori pubblici svolgerà alcune audizioni sull'andamento dei lavori della Variante di Valico: saranno ricevuti i rappresentanti di Autostrade per l'Italia Spa, C.M.B., Raggruppamento imprese Vianini Spa-Toto Spa e Profacta e Todini Spa. Il disegno di legge di conversione del dl “Competitività” continuerà il proprio iter di fronte alle commissioni riunite Industria e Territorio; nell'ambito dell'istruttoria saranno ascoltati, a conclusione del corposo ciclo di audizioni, i rappresentanti della Banca d'Italia. La commissione Sanità porterà avanti il proprio esame delle “Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale”, mentre nel pomeriggio proseguirà l'indagine conoscitiva sul “Caso Stamina”.

La Camera porterà avanti la discussione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge sulla cultura e il potenziamento dell'industria turistica. Ieri l'assemblea ha dato semaforo verde all'articolo 1, quello che contiene le norme relative al cosiddetto “art bonus” che prevede un credito di imposta del 65 per cento per gli interventi volti al restauro ed al recupero dei beni culturali. Proseguirà anche la discussione generale della proposta di legge con cui si propone di abolire Equitalia e del testo unificato sull'agricoltura sociale. I deputati avranno inoltre modo di esaminare anche le mozioni sulla tutela delle produzioni “Made in Italy”. La Commissione Affari costituzionali proseguirà le audizioni nell’ambito dell’esame del dl sulla PA: nel pomeriggio saranno ascoltati, tra gli altri, i rappresentanti dell’Autorità dei trasporti e quelli dell’Autorità per l’energia. In commissione Finanze proseguirà la discussione della risoluzione depositata dal deputato del Pd Fregomeli sulla revisione della normativa relativa all’accatastamento e all’ammortamento degli impianti fotovoltaici. Le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive analizzeranno quattro risoluzioni in tema di revisione del sistema delle autorizzazioni per nuove attività di prospezione e coltivazione di giacimenti petroliferi e modifica della normativa sulla materia. In commissione Affari sociali continueranno i lavori sulle “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”; si svolgeranno inoltre una serie di audizioni connesse all'esame della risoluzione della capogruppo Pd Lenzi concernente “Iniziative volte a fronteggiare la peste suina africana e la malattia vescicolare suina”.

Intanto per il governo italiano arriva una sonora bocciatura dall'Ecofin. L'Unione Europea non sembra infatti disposta a rivedere le norme sulla flessibilità e le modalità di calcolo del deficit. Matteo Renzi aveva chiesto di non computare le spese destinate agli investimenti produttivi, ricetta rifiutata dal vertice comunitario che ha ricordato che la maggiora flessibilità richiesta da Palazzo Chigi e da altri partner dell'Ue dovrà essere raggiunta sfruttando le normative esistenti. Insomma, riprendendo alcune delle parole circolate al termine del vertice, non si potrà distinguere tra “spesa buona e spesa cattiva”. Per Forza Italia le parole della Commissione europea sono un segnale molto pericoloso, l'economista Renato Brunetta, capogruppo Fi a Montecitorio, ha paventato il rischio di una nuova manovra correttiva a settembre. Renzi e i suoi continueranno le trattative per le nomine nella nuova Commissione e sembrerebbe che il popolare Juncker sia disponibile a concedere le deleghe economiche ad un uomo indicato dal Partito socialista europeo. Scelta che permetterebbe di ipotizzare una riforma delle politiche di austerità. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social