Conte: “Tutta l’Italia sarà zona protetta”
Due riunioni lunghe e delicate, poi la decisione più difficile il premier Giuseppe Conte, dopo aver visto nella mattinata il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e i vertici dell'intelligence e delle forze armate e, nel pomeriggio, i capidelegazione della maggioranza, annuncia che tutta l'Italia è zona protetta È una misura necessaria per evitare un caos logistico che avrebbe rischiato, di fatto, di annullare i benefici del Dpcm di sabato notte, si ragiona nella maggioranza. Conte arriva nella sala stampa di Palazzo Chigi solo dopo aver consultato tutti i suoi principali interlocutori e dopo aver informato il presidente Sergio Mattarella di una decisione che, di fatto, rende il Paese una sorta di grande zona rossa. Il tono è sereno. Le parole nette.
“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e dei deceduti. Ho deciso di adottare misure ancora più forti per contenere l'avanzata del Coronavirus. Sto per firmare il provvedimento #Iorestoacasa. Non ci sarà più una zona rossa. L'Italia sarà zona protetta. Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia, lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo”. Il Presidente del Consiglio ha spiegato che le nuove misure del dpcm sono in Gazzetta ufficiale da ieri sera ed entrano in vigore già questa mattina. “Abbiamo sentito anche i presidenti delle Regioni questa mattina, tutti hanno condiviso l'estensione delle misure - ha spiegato - Chiaramente ho informato anche il Presidente della Repubblica”. “Bisogna evitare sul tutto il territorio della penisola gli spostamenti, possibili solo se motivati e richiesti con autocertificazione; le dichiarazioni devono essere veritiere o ci si espone a reato, c’è il divieto degli assembramenti all'aperto e dei locali aperti al pubblico. Per quanto riguarda le manifestazioni sportive, non c’è ragione per cui proseguano le gare, penso anche al campionato di calcio, tutti anche i tifosi devono prenderne atto. Portiamo la sospensione delle attività didattiche sia nelle scuole che nelle università fino al 3 aprile”. Non è invece all'ordine del giorno una limitazione ai trasporti pubblici.
Sullo scostamento del deficit il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato che ne è stato concordato in Ue uno per 7,5 miliardi, ma si sta ragionando sulla possibilità di fare una richiesta un po' più elevata. “È mio auspicio coinvolgere le opposizioni vista la gravità del momento”. Oggi “ci sarà un confronto con le opposizioni per discutere sulle misure economiche. C’è un contatto, questa mattina ho sentito anche Matteo Salvini, la responsabilità è la nostra ma è giusto che le opposizioni siano coinvolte. Non è facile, sono consapevole della responsabilità e della gravità nell'adottare queste misure ma sono costretto a intervenire per proteggere tutti noi e le persone più fragili. Oggi è il momento della responsabilità”.
L’obiettivo di Conte e Gualtieri è un decreto economico da 10 miliardi
Seduti, ad ascoltare Giuseppe Conte assieme ai pochi cronisti rimasti ci sono il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che hanno preso parte alla riunione dei capidelegazione con Dario Franceschini, Roberto Speranza, Roberto Gualtieri. La presenza del titolare del Mef, del resto, dimostra che, assieme alle misure prettamente restrittive, l'Italia cambierà registro anche sul piano economico: lo sforamento del deficit di 6,3 miliardi non è più attuale, i 7,5 miliardi annunciati nel decreto che vedrà luce nelle prossime ore non possono bastare; Conte lo dirà oggi nel corso della conference call delle 17.00 ai leader europei. Il maggior sforamento potrebbe essere sancito con un nuovo Consiglio dei Ministri, e una conseguente nuova lettera alla commissione Europea, o potrebbe essere contenuto nella risoluzione di maggioranza che, domani, accompagnerà il voto sulla relazione del governo alle Camere.
L’obiettivo è quindi quello di mettere sul tavolo oltre dieci miliardi. È questa una delle ipotesi che circolano nella maggioranza alla vigilia della presentazione del decreto legge economico che servirà a sostenere le categorie colpite dal coronavirus. Lo scostamento del deficit previsto finora è al 2,5% ma potrebbe arrivare al 2,8%, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato nel pomeriggio a palazzo Chigi il Ministro dell'Economia per fare il punto sulle misure da prendere in questo momento per contrastare il diffondersi del contagio. Oggi Roberto Gualtieri sarà in videoconferenza di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, ma è il viceministro Antonio Misiani a confermare che l'orientamento del Governo è quello di modificare la linea. L’eventualità di arrivare a 10,3 miliardi dipenderà dal via libera di Bruxelles: l'interlocuzione è in corso ma di fronte alla situazione che si è venuta a creare in Italia dovrebbe arrivare semaforo verde.
Le misure Conte piacciono alla politica, ma per le opposizioni non bastano
Maggioranza e opposizioni promuovono le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte ma i leader del centrodestra, che oggi incontreranno a palazzo Chigi il presidente del Consiglio, chiedono di più. Trasformare l'intero paese in una zona protetta non è sufficiente, affermano subito sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni. Pieno sostegno, senza distinguo, dalla maggioranza, pronta ad appoggiare qualsiasi nuovo intervento sia necessario per fronteggiare l'emergenza coronavirus. E l'attenzione si sposta sulle misure economiche da mettere in campo: le opposizioni insistono sulla necessità di innalzare le risorse a 30 miliardi, il Governo sta ragionando sulla possibilità di aumentare lo sforamento dal deficit, così da avere a disposizione circa 10 miliardi anziché i previsti 7,5. “Bene il premier Conte sul fatto di considerare tutta Italia zona rossa. Bene anche sul Commissario per l'emergenza. Adesso servono aiuti alle famiglie e alle imprese: liquidità per tutti, stop mutui 2020. Vinceremo insieme la sfida del Coronavirus” scrive Matteo Renzi su Twitter, tra i primi a commentare la conferenza stampa di Conte.
“Il Movimento 5 stelle è totalmente concorde con le misure appena annunciate”, spiega Vito Crimi, secondo il quale "la situazione esige nettezza e chiarezza e il Governo sta affrontando questa emergenza con determinazione”. Anche il Pd “sostiene le nuove misure assunte dal Governo”: per il vicesegretario Andrea Orlando “c'è bisogno del sacrificio di tutti per sconfiggere il virus. Chi vuole bene all'Italia, al suo popolo, ai più vulnerabili, rispetta e fa rispettare le regole. Ora al lavoro per sostenere famiglie e imprese”, conclude. E Leu, con Nicola Fratoianni, osserva: “Di fronte a questa crisi tutti dobbiamo farci carico di uno sforzo straordinario”. Per Matteo Salvini “quello annunciato dal Governo è un primo passo, lo apprezziamo ma non basta. Dobbiamo fare in fretta e di più, senza tentennamenti. Chiudere tutto e subito, senza lasciare spazio a dubbi o interpretazioni. E mettere a bilancio per aiutare subito famiglie e imprese (soprattutto i piccoli) non 7 ma 70 miliardi, e che in Europa non perdano tempo a discutere: ogni giorno perso è un dramma, volere è potere”.
Dello stesso tenore il commento di Giorgia Meloni: “Allargare la zona rossa a tutta Italia è una misura che diventa molto importante per i cittadini. È un passo forte, dopodiché penso che i passi che si fanno debbano essere commisurati ai tipi di rischio che si corrono e che, se sono necessari dei passi, sia giusto spiegare ai cittadini perché quei passi vanno fatti. Secondo me non funziona il fatto che c’è una confusione fuori misura. Si va a botte di decreti ogni 48 ore”. Infine, anche per Forza Italia serve maggiore chiarezza: “Tutta l'Italia diventa zona rossa. Gli italiani hanno il dovere di rispettare le regole per tutelare la salute, ma le regole del Governo devono essere chiare e ben spiegate. Altrimenti c'è il caos e non ne abbiamo bisogno. Ecco perché serve Guido Bertolaso”, dice Antonio Tajani.
In Parlamento
L’Aula del Senato tornerà a riunirsi oggi alle 16.30 per le comunicazioni della Presidente Maria Elisabetta Casellati sul calendario dei lavori che, a causa dell’emergenza Coronavirus, subiranno dei forti rallentamenti per quanto riguarda sia quelli dell’Assemblea sia delle Commissioni.
Oggi le commissioni Bilancio di Camera e Senato ascolteranno il Ministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri e il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro sulla relazione al Parlamento predisposta per l’autorizzazione allo scostamento di bilancio in risposta all’emergenza Coronavirus; a seguire, ciascuna Commissione esaminerà l’atto.
Il panico affonda le borse, Piazza Affari brucia 51 miliardi
Una tempesta perfetta ha colpito i mercati di tutto il mondo. Da Tokyo a Sidney, da Shanghai a Milano e da Londra a New York l'ondata di panico non ha risparmiato nessuno, quasi come ai tempi della Brexit, che a sua volta aveva superato il crollo delle Torri Gemelle l'11 settembre 2001, dimostrando che per le borse non c’è mai l'ultimo disastro. Piazza Affari ha lasciato sul campo oltre l'11% (il 24 giugno del 2016 appena dopo il referendum sulla Brexit perse più del 12%) mentre l'indice dei 600 principali titoli europei ha ceduto oggi il 7,4% contro il 7% post Brexit. L'ondata di vendite non ha risparmiato Wall Street: i listini sono affondati di oltre il 7%, con il Dow Jones che ha sperimentato la maggiore perdita di sempre in termini di punti, più di 2.000, contribuendo a determinare la peggiore seduta dal 2008. In un solo giorno in Piazza Affari sono andati in fumo 51 miliardi di euro, che in Europa si moltiplicano per 12 e diventano 608: pesano non solo l'emergenza coronavirus, che condiziona da mesi i mercati mondiali, ma anche la guerra sul prezzo del greggio, scattata venerdì scorso tra i Paesi produttori divisi in fronti contrapposti.
I timori hanno alimentato anche il mercato del debito pubblico, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi salito fino a quota 227 punti, come nello scorso agosto, ai tempi della crisi di Governo del Papeete Beach. Il quadro più nero che mai ha indotto la Fed ad aumentare la liquidità temporanea a disposizione dei mercati nel tentativo di prevenire un credit crunch, mossa che segue il taglio di mezzo punto del costo del denaro dello scorso 3 marzo, decisa per “assicurare che le riserve restino ampie e per mitigare il rischio di pressioni sul mercato monetario”. Ma non è finita qui, perché Goldman Sachs prevede due nuovi tagli al costo del denaro da parte della Banca Centrale Usa nelle prossime riunioni.