Draghi alla Camera assicura che il Governo interverrà per tamponare la crisi

La guerra in Ucraina ha innescato una “crisi umanitaria senza precedenti” e l'Italia, come sempre nei momenti più difficili, è in prima linea per il supporto e l'accoglienza dei profughi, già arrivati in 24mila. Ma il conflitto rischia anche di inasprire la crisi energetica e di rallentare la ripresa e il Governo è pronto, appena sarà chiaro il quadro delle scelte europee, a intervenire di nuovo. Mario Draghi torna alla Camera per il question time e risponde ai partiti sulle conseguenze della crisi ucraina. Cerca di mandare un messaggio rassicurante, il governo “farà di tutto” per mitigare gli effetti sull'economia, e ne approfitta per chiarire che l'emergenza non può comunque “fermare l'azione del Governo”, che non è nato “per stare fermo”, con buona pace delle opposizioni ma anche di una parte del centrodestra nella maggioranza, che hanno tentato di bloccare la riforma del catasto. La strategia dell'esecutivo, ha ribadito Draghi alla Camera, guarda nel breve periodo all'obiettivo di sostituire in tempi rapidi le forniture di gas russo e nel medio e lungo termine nel diversificare le fonti di energia spingendo al massimo le rinnovabili con un’operazione di “profonda semplificazione”, senza escludere nessun contributo, nemmeno quello del “nucleare pulito”, che potrebbe avere nel prossimo futuro sviluppi promettenti. Nel frattempo l'Italia si deve attrezzare per non dipendere più dalle forniture di Mosca, spostandosi su altri mercati, aumentando i rigassificatori, e raddoppiando fino a 5 miliardi la produzione italiana di gas da destinare a prezzi calmierati alle imprese, un terzo almeno alle Pmi. Ma anche aumentando “il risparmio energetico”, parole, queste ultime, che ai deputati ricordano l'invito della Commissione Ue ad abbassare di un grado il termosifone. 

Oggi ci sarà un Consiglio dei ministri convocato per provvedimenti ordinari ma non è escluso che possa partire un confronto su come tutelare il tessuto produttivo, colpito dai rincari dell'energia e dalle minori disponibilità di materie prime, e sulle misure straordinarie da adottare per limitare i danni della crisi ucraina. Il ministro Stefano Patuanelli farà un’informativa sulla situazione del settore agroalimentare e lo stesso dovrebbe fare il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che nel frattempo ha attivato una task force anti-crisi. “Il Governo non può fermare questi eventi ma possiamo muoverci con rapidità e decisione come abbiamo fatto e come continueremo a fare”, dice Draghi precisando che si resterà “prudenti” sui conti ma si faranno “tutti gli interventi necessari a sostenere l'economia ora, nell'emergenza”. Le misure sono da abbinare a quelle che dovrà mettere in campo la Ue per far fronte “all'emergenza dei prezzi dell'energia”; è “prematuro”, invece, pensare già ora di chiedere una revisione del Pnrr, anche se il Governo, assicura Draghi, è ben attento all'impatto del conflitto sulla realizzazione del piano ed è pronto a prendere “provvedimenti” se dovesse essere messo a rischio. L'agenda delle riforme non si ferma, ribadisce quindi il premier sfruttando un quesito di Fdi anche per ripetere che la riforma del catasto non aumenterà le tasse. 

I paesi dell’Ue si preparano al vertice di Versailles. Nuove sanzioni alla Russia

Sostegno all'Ucraina fermo e compatto, volontà politica di creare un'Europa con una propria difesa comune e possibilità di istituire un Recovery Plan per l'energia: sono queste le premesse del vertice di Versailles che segnerà il semestre di presidenza europeo della Francia prima della campagna elettorale transalpina. Il summit, pensato come prestigioso brainstorming per cambiare il Patto di Stabilità, sarà invece incentrato sull'emergenza ucraina. L'Ue, alla vigilia della riunione, ha inasprito le sue sanzioni estendendole ad altri 160 membri della nomenclatura russa e aumentando il raggio delle misure anche alla Bielorussia, ma, per la prima volta, ha ammesso che la crescita del 4% prevista nel 2022 rischia di essere un miraggio. Il tema energetico sarà uno dei principali sul tavolo dei leader: il punto di partenza è il pacchetto RePowerEu varato nelle scorse ore dalla Commissione Ue e difficilmente si andrà oltre. L'emissione di eurobond per finanziare le spese energetiche non è all'ordine del giorno nonostante il pressing di alcuni Paesi, Francia in primis, sull'obiettivo di ottenere un Recovery per l'energia che sostenga le spese degli Stati per aiutare imprese e famiglie intrappolate nei rincari. Ma Bruxelles per ora tentenna: la transizione energetica è uno “dei pilastri del Recovery Plan, spendiamo prima i soldi che abbiamo”, spiegano fonti Ue. Il settennato del budget Ue 2021-2027 appena iniziato fornisce dei margini di flessibilità, eppure gli Stati membri scalpitano e la Grecia si presenta a Versailles con una proposta che a Roma non può dispiacere: quella di fissare un tetto ai prezzi sul gas

Sul piano delle sanzioni, l'embargo a gas e petrolio decretato da Usa e Gran Bretagna per il vecchio continente resta un tabù: Germania, Olanda ma anche Ungheria hanno già espresso la propria contrarietà. Il premier italiano Mario Draghi, parlando alla Camera, ha osservato come le sanzioni, per durare, “devono essere sostenibili”. Bruxelles “si accontenta” di proseguire nell'allargamento della sua black list, aggravando alcune sanzioni, come l'esclusione di alcune banche da Swift, anche della Bielorussia. Più urgente, forse, preparare le contromisure alla chiusura dei rubinetti energetici da parte di Mosca: “Un piano d'emergenza è sul tavolo ma sarà approfondito nel Consiglio europeo di fine marzo”, spiega un alto funzionario Ue. Il sostegno politico all'Ucraina, quello sì che non avrà alcuna crepa: i leader dell'Ue si vedranno a poche ore dal bombardamento dell'ospedale pediatrico di Mariupol e mentre, in Turchia, ci sarà l'incontro tra il russo Serghei Lavrov e l'ucraino Dmytro Kuleba. E' possibile che la Dichiarazione di Versailles faccia riferimento alla richiesta di adesione all'Ue dell'Ucraina, puntando sulla difesa dei valori europei che accomuna l'Unione e Kiev e certificando, così, che la procedura per l'Ucraina, comunque vada a finire la guerra, sarà ben più breve di quella assegnata ai Paesi baltici. 

Il Parlamento Ue contro le ingerenze straniere, Lega nel mirino

Il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza (552 favorevoli, 81 contrari e 60 astenuti) la relazione della Commissione Inge sui tentativi, da parte delle potenze extra-Ue, di minare le democrazie del Vecchio continente, tentativi di ogni tipo, che vanno dalla campagna di disinformazione sul web ad accordi di cooperazione stipulati con alcuni partiti europei. Ed è su questo punto che la Lega è finita nel mirino essendo citata, assieme ad altre forze come il Rassemblement National, tra quelli che hanno collaborato con Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. Quando il rapporto è stato concluso nel gennaio scorso pochi, non solo a Strasburgo, immaginavano cosa sarebbe successo in Ucraina: “La tragica attualità di questi giorni rende tremendamente attuale il tema che abbiamo posto”, ha sottolineato Pierfrancesco Majorino, coordinatore del gruppo S&d in commissione Inge istituita per stilare il report. E chissà se, in tempi di pace, il voto della Plenaria sarebbe stato così schiacciante. 

A dire sì alla relazione sono praticamente tutti i partiti della cosiddetta “maggioranza Metsola” tranne la Lega che si è astenuta. A votare sì sono infatti anche gli alleati di Fdi. “Il testo contiene parole chiare di condanna per le ingerenze russe in coerenza con la posizione netta assunta da FdI”, ha sottolineato Raffele Fitto fornendo solo una parziale sponda a Matteo Salvini: “Ci dispiace però che le sinistre abbiano voluto utilizzare questa relazione per colpire avversari politici”. Il gruppo Id, dove milita buona parte dei partiti nel mirino della relazione, inclusi i tedeschi dell'Afd, aveva provato a cancellare, con un emendamento soppressivo, il j'accusedel report ma la proposta è stata bocciata. La relazione, oltre a condannare la “complicità di partiti estremisti, populisti e antieuropei” con le ingerenze straniere, chiede a Bruxelles un giro di vite anche sulla propaganda sul web di Paesi come la Russia e inoltre “di vietare donazioni e finanziamenti a partiti, fondazioni e agli esponenti politici che ricoprono cariche pubbliche o elettive da parte di potenze straniere” extra-europee.

L’Aula del Senato

Dopo che ieri l’Assemblea del Senato ha approvato la delega al Governo in materia di contratti pubblici, nella giornata di oggi l’Aula di palazzo Madama non si riunirà. I lavori riprenderanno martedì prossimo alle 16.30 con l’esame della relazione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) e del ddl per la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali alle 8.30, con la Bilancio, la Lavoro e la Politiche dell’Ue, ascolterà il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti sulla prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riferita all'anno 2021 e sul medesimo tema alle 13.30, con la Bilancio, la Lavori pubblici e la Politiche dell’Ue, il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. A seguire esaminerà il ddl sulle imprese sociali di comunità. La Giustizia alle 10.00 ascolterà la Ministra della Giustizia Marta Cartabia sullo stato di attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La Difesa, con la rispettiva della Camera, ascolterà il Capo di Stato maggiore della Marina militare amm. sq. Enrico Credendino. La Agricoltura esaminerà il ddl sui prodotti agroalimentari da filiera corta, il ddl relativo alle professioni di enologo ed enotecnico e il ddl per il riconoscimento dell’agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio. 

La Industria ascolterà i rappresentanti dell’Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI) sulla legge annuale per la concorrenza. A seguire inizierà il confronto sul provvedimento e dibatterà l’Atto UE sull'aumento dei prezzi dell'energia, il ddl sulla disciplina dell'attività di perito assicurativo, il ddl per la tutela e sviluppo dell’artigianato artistico e il ddl sulla disciplina della professione di guida turistica. La Lavoro svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui canali d’ingresso nel mondo del lavoro e sulla formazione professionale dei giovani (stage, tirocinio e apprendistato). La Territorio esaminerà il disegno di legge sulla rigenerazione urbana e il ddl per la riduzione dell'inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano. 

L’Aula della Camera

A partire dalle 9.00 l’Assemblea della Camera esaminerà la proposta di legge sulla morte volontaria medicalmente assistita, la legge di ratifica dell’accordo Italia-Istituto forestale europeo riguardante lo stabilimento in Italia di un Ufficio sulla forestazione urbana, la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti e la mozione per il sostegno del settore della moda. A seguire dibatterà sulle mozioni sulle misure a sostegno del comparto automobilistico, la pdl per la concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, la pdl sulla revisione del modello di Forze armate interamente professionali e di Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la pdl sulla base territoriale per l'elezione del Senato e di riduzione del numero di delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica, la pdl per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista e la pdl per la riduzione del numero dei componenti di organi parlamentari bicamerali. Alle 14.00, con la Lavoro, ascolterà il Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta sulla prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riferita all'anno 2021. La Giustizia discuterà lo schema di decreto legislativo per l'attuazione della direttiva sullo scambio di informazioni sui cittadini di paesi terzi e il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS). 

La Esteri, con la Difesa, esaminerà il decreto sulla crisi in Ucraina. La Bilancio alle 10.00 ascolterà gli ex Ministri dell’economia Pier Carlo Padoan e Giovanni Tria nell'ambito dell'esame dell’Atto europeo sull’economia dell'UE dopo la COVID-19 e le implicazioni per la governance economica. La Cultura, con la Trasporti, si confronterà sulle pdl per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante le reti di comunicazione elettronica. La Ambiente, con la Attività produttive esaminerà il decreto per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. 

La Trasporti, assieme all’Attività Produttive, esaminerà e svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva Ue sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi. La Lavoro ascolterà i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, UGL e INPS Servizi Spa sull'internalizzazione dei servizi di contact center. La Affari Sociali si confronterà sulla pdl relativa alla trasparenza dei rapporti tra le imprese produttrici, i soggetti che operano nel settore della salute e le organizzazioni sanitarie. La Agricoltura ascolterà i rappresentanti della Regione Veneto e della provincia autonoma di Trento, nell'ambito della discussione delle risoluzioni 7 per il contrasto alla diffusione del Bostrico tipografo.



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