Draghi dal Congresso Usa: guerra in Ucraina ha colpito i valori della democrazia

“L'invasione russa dell'Ucraina rappresenta una sfida importante per i valori al centro della democrazia. Non è in gioco solo l'integrità territoriale dell'Ucraina, la sua sovranità, la sua indipendenza. Questo è un attacco al sistema internazionale basato sulle regole che abbiamo costruito insieme dopo la seconda guerra mondiale”, è il messaggio portato dal presidente del Consiglio Mario Draghi al Congresso degli Stati Uniti. Draghi a Capitol Hill ha incontrato la speaker della Camera Nancy Pelosi e una rappresentanza bipartisan del Congresso: Ann Wagner (vice ranking member commissione servizi finanziari e commissione esteri); Steny Hoyer (capogruppo democratico alla House); Bill Pascrell (co-chair della Italian-American congressional delegation, membro commissione Ways and Means); Frank Pallone (chair della commissione commercio); Adam Schiff (chair della commissione intelligence); Greg Meeks (chair della commissione esteri); Rosa De Lauro (chair della commissione appropriations); Kevin McCarthy (Minority Leader). Draghi ha affrontato l’incontro “come italiano ma anche come europeo”, per riaffermare la necessaria unità di Italia e Usa per la pace e per affrontare le conseguenze della guerra. 

Il Premier ha ricordato che “L'Italia è fortemente impegnata a sostenere l'Ucraina a tutti i livelli. Abbiamo già stanziato 110 milioni di euro per le esigenze di bilancio dell'Ucraina e recentemente abbiamo aggiunto fino a 200 milioni di euro in prestiti. Abbiamo accolto in Italia 110.000 profughi ucraini e abbiamo stanziato 800 milioni di euro per sostenerli, insieme ad altri fondi e donazioni in natura per scopi umanitari”. Inoltre “stiamo fornendo supporto militare all'Ucraina come ci ha chiesto il presidente Zelensky”. Poi ha aggiunto: “Mentre sosteniamo l'Ucraina dobbiamo lavorare insieme per superare le conseguenze della guerra sull'economia globale” e in questo gli Usa, l'Italia e l'Europa devono essere sempre più vicini. “Come forti alleati, siamo fermi nel nostro impegno a promuovere la pace e la stabilità a lungo termine”. L’appello ha trovato la piena condivisione di Nancy Pelosi, che ha ringraziato l'Italia “per l'ospitalità che dà alle truppe americane ma anche per essere un partner di pace”. 

Dagli Usa Draghi lancia il piano Marshall per l'Ucraina

Ieri sera a Washington il premier Mario Draghi ha ricevuto dell'Atlantic Council il premio come Distinguished international leadership. A consegnarlo l'amica Janet Yellen, segretaria al Tesoro Usa: “Gli Usa sono stati davvero fortunati ad avere Mario come partner” all'epoca della crisi dell'euro “e di nuovo ad averlo accanto adesso”, ha detto. Nel suo intervento, Draghi ha voluto condividere il premio “con il mio Governo, il mio Paese, i miei concittadini. Dobbiamo continuare a supportare il coraggio dell'Ucraina, dobbiamo continuare a infliggere un costo alla Russia ma anche fare tutto il possibile per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace duratura”. Ma intanto bisogna pensare alla ricostruzione: “Spetterà agli ucraini decidere i termini di questa pace e a nessun altro. Nel frattempo, dobbiamo prepararci per il mondo in cui vivremo domani. La distruzione delle sue città, dei suoi impianti industriali, dei suoi campi richiederà un enorme sostegno finanziario. L'Ucraina avrà bisogno del proprio Piano Marshall, proprio come quello che ha contribuito alle relazioni speciali tra Europa e Stati Uniti. E dovremo garantire che le sue istituzioni democratiche rimangano forti, stabili, vivaci. L'Ucraina è nostra amica”. 

Draghi ha parlato anche dell'Unione Europea e delle scelte che ha davanti in questo momento: “Le scelte che l'Ue deve affrontare sono brutalmente semplici. Possiamo essere padroni del nostro destino o schiavi delle decisioni degli altri. I tempi difficili sono iniziati ben prima della guerra, ma ognuna di queste crisi porta grandi conseguenze per l'Europa: rischi, ma anche opportunità. La pandemia ha riunito l'UE in modi impensabili anche pochi anni fa. Mi riferisco al nostro sforzo comune di vaccinazione: un modello per il mondo, e alla creazione di Next Generation EU, un primo seme di quel momento hamiltoniano che due secoli fa ha contribuito a creare gli Stati Uniti moderni. La guerra in Ucraina ha il potenziale per avvicinare ancora di più l'Ue. È abbastanza chiaro che non c'è modo di affrontare le molte sfide, le sfide serie che dovremo affrontare negli anni futuri, su base nazionale. È abbastanza chiaro che ciò che serve ora è uno sforzo congiunto, che ci riunirà molto più che in passato”. 

Il Pd è preoccupato per l’ennesimo strappo di Conte sul Governo

A 24 ore dal faccia a faccia con Enrico LettaGiuseppe Conte riprende a marcare la distanza dal presidente del Consiglio Mario Draghi e lo fa mentre il premier è in missione a Washington. “Io ho posto questioni politiche con cui m’interrogo con il partito di maggioranza relativa in Parlamento e la popolazione italiana”, avverte il leader M5S per poi tornare sulla richiesta al presidente del Consiglio di riferire in Parlamento sull'invio di armi all'Ucraina: “Chiedere che Draghi venga in Parlamento dopo un'emergenza del genere non è irrituale, è un dovere. Irrituale è che in un'emergenza bellica così il premier non vada in Parlamento”. Parole rese ancor più incisive dal riferimento all'esperienza di governo precedente: “Da presidente del Consiglio, ero in Parlamento ogni dieci giorni. Ero sollecitato, ma non ce ne sarebbe stato bisogno”. Sul punto Francesco Boccia, fra i maggiori sostenitori del Pd all’alleanza con il M5S, ha ricordato che “il Parlamento ha votato l'invio di armi all'Ucraina fino al 31 dicembre. Non è cambiato il quadro e non credo che né Lega né M5s vogliano cambiare questo quadro”. 

Dal Pd la linea è chiara: lavorare con spirito positivo, alla ricerca di soluzioni e compromessi per fare in modo che il Governo continui il percorso avviato fine a fine legislatura, una linea che, fin qui, ha premiato i dem, come sembrano dimostrare i sondaggi. Ciononostante i rapporti con il M5S sono sempre più tesi, complice l’avvicinarsi delle elezioni amministrative che rappresentano per i pentastellati un primo banco di prova dopo l'avvio del percorso di rinnovamento del Movimento, ma soprattutto in vista delle elezioni politiche del 2023. Il Pd è molto preoccupato delle continue fibrillazioni che hanno effetti sull’attività del Governo e allo stesso tempo cerca di trovare soluzioni per fare in modo che l’alleanza con il M5S non si comprometta definitivamente.

Alle amministrative si andrà alla conta fra i partiti del centrodestra

Alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno il centrodestra si presenterà compatto. LegaFdi e Forza Italia correranno insieme nella maggior parte delle città chiamate alle urne ma, al di là della forma, i rapporti tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sono ai minimi storici: da mesi non si riesce a organizzare un vertice di coalizione e ogni weekend i tre leader si sfidano a colpi di kermesse. Insomma, una situazione complessa, tanto che c’è chi parla di vera e propria battaglia tra il centrodestra di governo (Lega e Fi) e Fratelli d'Italia per chi otterrà più voti alle prossime amministrative, una sorta di conta, di prova generale in vista delle politiche dell'anno prossimo. Quanto alle candidature tutti concordano che “non esiste alcun problema politico nazionale” e che dietro le spaccature in 5 città su 26 ci sono solo “ragioni strettamente locali”. Ma che ci siano tensioni lo dimostra quanto accaduto in Sicilia dove la coalizione è riuscita ad evitare la spaccatura e a trovare l’intesa a Palermo

Difficile immaginare che le divisioni locali possano ripresentarsi anche al voto politico così come l'intesa raggiunta in alcune realtà con Matteo Renzi sembra essere destinata solo al solo ambito locale. In alcune città Italia Viva correrà infatti con il centrodestra o parte di esso: a Genova con Bucci, a Verona con Tosi, a Catanzaro con Fi e Lega, a Rieti sostiene il candidato di Fdi. Nonostante le tensioni però, nel centrodestra c’è ottimismo: “Ho visto molto di peggio. Direi che il bicchiere è pieno per tre quarti: siamo soddisfatti”, commenta il responsabile enti locali di Forza Italia Maurizio Gasparri, “È stato molto ma molto più difficile trovare i candidati sindaci a Roma e Milano. L' unico nodo politico aperto è quello della candidatura Musumeci ma ne parleremo a tempo debito”. Al momento, quindi, sui 26 capoluoghi di provincia che andranno al voto, ben 19 avranno un candidato sindaco unitario, ma 5, a meno di novità, dovrebbero far registrare una spaccatura: si tratta di ParmaVeronaViterboCatanzaro e Messina. Il centrodestra sarà unito invece ad Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, Spezia, Lodi, Lucca, Monza, Padova, Palermo, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto. 

L’Aula della Camera

Dopo che nella giornata di ieri l’Assemblea della Camera ha approvato la pdl sui termini per la presentazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza e del disegno di legge sul bilancio alle Camere, le mozioni per il sostegno del settore agroalimentare e la proposta di legge per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e di quelli provenienti da filiera corta, in quella di oggi non si riunirà. L’Aula di palazzo Montecitorio è convocata per domani alle 9.30 per la discussione delle interpellanze urgenti.

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà, con l’Affari Sociali, la proposta di legge sulla responsabilità sanitaria. La Esteri sentirà il Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao sulla ratifica del trattato tra Italia e Francia e per una cooperazione bilaterale rafforzata. La Difesa dibatterà sulla risoluzione sulla morte di alcuni militari in conseguenza di tumori linfatici. La Affari Sociali esaminerà la pdl di delega per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Al Senato

Il sito del Senato è stato oggetto di un attacco informatico che impedisce la navigazione ragion per cui oggi non ci è possibile anticipare le attività di palazzo Madama, ricordiamo tuttavia almeno che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia e che l’Aula del Senato oggi approverà il decreto recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina, il cosiddetto decreto taglia prezzi.  



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