Dopo le tensioni arrivano le nomine di Eni, Enel, Leonardo e Poste
Alcune conferme ma anche molti volti nuovi arrivano alla guida delle aziende partecipate: il Mef, in attesa di sciogliere nelle prossime ore gli ultimi dubbi riguardanti Terna (in pole ci sarebbero come Ad Giuseppina Di Foggia e come presidente Igor De Biasio), ha depositato le liste dei cda di Eni, Enel, Leonardo e Poste. Le conferme annunciate sono quelle di Claudio Descalzi all'Eni e di Matteo Del Fante a Poste; a presiedere il Cda dei due gruppi arrivano, rispettivamente, Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza, e Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare con una grande esperienza nel private equity, nella finanza immobiliare e nel risparmio gestito. Cambiano invece i vertici di Enel e Leonardo: al gruppo elettrico arrivano Flavio Cattaneo come Ad e Paolo Scaroni come presidente, alla società di piazza Monte Grappa invece sono stati nominati Roberto Cingolani come Ad e Stefano Pontecorvo come presidente; quest'ultimo, diplomatico con esperienza più che trentennale, ha coordinato, tra l'altro, per la Nato l'evacuazione dell'aeroporto di Kabul.
“Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del Governo”, ha sottolineato la Premier Giorgia Meloni. “Ringrazio chi ha servito l'Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell'interesse della nazione che rappresentano in tutto il mondo”. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha ringraziato i presidenti uscenti, ovvero Lucia Calvosa, Michele Crisostomo, Luciano Carta, Bianca Maria Farina, gli amministratori delegati Francesco Starace e Alessandro Profumo e tutti i consiglieri di amministrazione per il lavoro svolto e i risultati ottenuti in questi anni dalle società. Soddisfazione anche da parte della Lega: “Bene le scelte. Buon lavoro ai vertici delle partecipate di Stato. Il centrodestra ha dimostrato ancora una volta di saper trovare la sintesi”, hanno detto i capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Pd e M5S salgono sulle barricate sulla Commissione d'inchiesta sul Covid
La Commissione Affari Sociali della Camera ha adottato il testo base per istituire la Bicamerale d'inchiesta sul Covid, ma l'opposizione ha abbandonato i lavori per protesta e non ha votato. Favorevole, invece, il Terzo Polo che si schiera compatto al fianco della maggioranza. Due le cose definite “inaccettabili” da Pd, M5S e Avs: il testo unificato è stato depositato “appena un'ora prima del voto” e nell'indagine a 360 gradi sulla gestione della pandemia non vengono neanche citate le Regioni. Secondo quanto si apprende, quest'ultima richiesta sarebbe stata avanzata dalla Lega per evitare un possibile coinvolgimento di Regione Lombardia, ancora guidata dal leghista Attilio Fontana, lo stesso che gestì la pandemia, ma, in cambio, FdI avrebbe incassato un altro risultato, quello di poter allargare l'indagine anche al piano vaccini, altro tema che il partito di Salvini avrebbe preferito lasciar fuori.
Un'inchiesta parlamentare sulla gestione del Covid che non possa chiamare in causa le Regioni che hanno la delega alla Sanità “è ridicola e non ha senso”, commentano Pd e 5 Stelle. “Se intendono fare una Commissione d'inchiesta farsa, con un finale già scritto che esclude l'analisi dell'operato delle Regioni” mettendo “in discussione l'utilità dei vaccini, se la faranno da soli senza il M5S”, dichiara Giuseppe Conte. Per gli esponenti del Pd “Abbiamo avuto un atteggiamento collaborativo e mai pregiudiziale verso la proposta della Commissione d'inchiesta e lo abbiamo fatto perché pensiamo che ogni approfondimento sia utile per comprendere cosa va messo a punto nel sistema per affrontare possibili nuove emergenze”. “Le forzature di queste ore della maggioranza, che per problemi interni ha prima ritirato un testo e poi ne ha presentato un altro a un'ora dal voto, senza coinvolgere l'opposizione, sono inaccettabili e dimostrano che l'unico obiettivo è quello di usare vicende gravi e drammatiche per fare propaganda sulla pelle di chi ha sofferto e combattuto il Covid”, sottolinea il capogruppo Pd in Commissione Affari Sociali Marco Furfaro. In ogni caso il dibattito prosegue, il termine per presentare emendamenti scadrà mercoledì 18 aprile poi ci sarà la discussione in Commissione che, in ogni caso, potrebbe riservare delle sorprese.
Fallisce la tregua tra Calenda e Renzi e il partito unico rischia di non nascere
“Italia viva ha ribadito che continuerà a fare attività nel 2024, cosa che per noi è inaccettabile. Il Pd non è nato con la Margherita che continuava a fare politica parallelamente. Con un altro segretario che non sedeva negli organi, perché oggi Renzi non si è fatto vedere. Ci rincontreremo” chiarisce Carlo Calenda “ma se questo punto non viene sciolto il partito unico non nasce”. Non bastano oltre tre ore e mezza di Comitato politico per sanare le fratture nel Terzo polo; il segretario di Azione lamenta “gli attacchi violenti” e la mancanza di rispetto arrivati a suo dire dai dirigenti di Iv, prima tra tutti Maria Elena Boschi; “Non è così che si lavora”, mette in chiaro, definendo pure un'altra condizione per andare avanti: “Abbiamo chiarito che negli organi direttivi del partito non potrà esserci chi ha conflitti d’interesse” un preciso riferimento alla scelta di Matteo Renzi di dirigere il Riformista.
La riunione viene riaggiornata a questo pomeriggio alle cinque. “Rimangono aperte la questione soldi su cui Iv è disponibile a pagare il 50% delle spese come fatto fino ad oggi e sulla richiesta di Calenda di non fare mai più la Leopolda. Su tutti gli altri punti accordo pieno sulla base del documento presentato questa mattina da Azione”, rendiconta una nota di Iv. I renziani ribadiscono come lo scioglimento dei due partiti “sarà contestuale all’elezione del nuovo segretario nazionale” e poi attaccano: “Calenda ha chiesto a tutti i membri del comitato politico uscendo di fare dichiarazioni distensive e poi ha fatto il contrario, come sempre”. Lo scontro tra i due leader è ormai abbondantemente oltre il livello di guardia: “La presenza di Renzi servirebbe sempre. Abbiamo dovuto interrompere la riunione, rimandando a domani, perché forse Renzi ci farà sapere, ma è finita la pazienza” attacca Calenda “domani venga e ci dica come la pensa, invece di professarsi zen”. La tregua armata, se mai ci sarà, insomma, è rimandata, il percorso congressuale, almeno per ora, resta in piedi ma appare evidente che non sia affatto scontato che possa andare avanti.
Alla Camera
Dopo che ieri è stata approvata la pdl sull’equo compenso delle prestazioni professionali e la proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame delle mozioni sul riconoscimento degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico specializzati nelle patologie ambientali e a seguire dibatterà sulla relazione della Giunta per le autorizzazioni nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del senatore Alessandro Morelli (Lega) deputato all’epoca dei fatti.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà delle audizioni ed esaminerà le pdl per l'esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza in caso d’impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura. La Esteri ascolterà i rappresentanti dell’ISPI, nell'ambito della discussione della risoluzione sulle possibili iniziative e interlocuzioni del Governo italiano nei confronti dei Paesi aderenti al progetto Eastmed. La Difesa ascolterà il Direttore Generale della Confederazione Italiana Armatori (CONFITARMA) Luca Sisto sulle tematiche relative alla produzione di beni e servizi di interesse per la dotazione di mezzi del settore della Difesa. La Finanze, assieme alla Affari Sociali, svolgerà delle audizioni sul decreto per il sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali.
La Cultura svolgerà delle audizioni sulla risoluzione per contrastare la diffusione delle sfide di resistenza (challenge) nelle reti sociali telematiche. La Ambiente, assieme alla Trasporti, svolgerà delle audizioni ed esaminerà il decreto per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria e ascolterà i rappresentanti di ANAS sulle tematiche riguardanti la realizzazione dell'intervento viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi. La Trasporti svolgerà delle audizioni sulla Legge quadro in materia di interporti. La Attività Produttive svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti. La Lavoro esaminerà le pdl per la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per proseguire l’esame del decreto per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC).
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per l’ingresso dei lavoratori stranieri e il contrasto all’immigrazione irregolare e il decreto, approvato la settimana scorsa dalla Camera, per la protezione temporanea persone provenienti dall’Ucraina. A seguire dibatterà sul ddl per l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti, sul ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle Province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci, sul ddl per la modifica dell'articolo 117 della Costituzione sulla tutela della salute, sul ddl sulle norme sulla democrazia nei partiti e sulla selezione delle candidature per le cariche elettive, sul ddl relativo all’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci, sul ddl per la valorizzazione dei sindaci dei piccoli comuni, sul ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per i minori in comunità o istituti, sul ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre e sul ddl per l’istituzione del Garante per la protezione dati personali e diritti umani.
La Finanze esaminerà il decreto sulle emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech e l’Atto Ue sui bonifici istantanei in euro. La Cultura esaminerà i ddl per il sostegno alle associazioni musicali amatoriali, svolgerà delle audizioni sull'affare assegnato sulla situazione in cui versano le istituzioni concertistico-orchestrali e dibatterà sul ddl per diffondere la conoscenza della tragedia delle foibe, sul ddl per la promozione dei cammini come itinerari culturali, e sul ddl per il sostegno e la valorizzazione del Pistoia Blues Festival e del Festival Internazionale Time in Jazz. La Affari Sociali e Lavoro dibatterà sulla ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della consapevolezza sulla morte perinatale, sul ddl per le persone affette da fibromialgia o sindrome fibromialgica e sul ddl per il ristoro dei medici lesi dalla SARS-CoV-2. Infine, proseguirà le audizioni nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute.