La maggioranza stringe sulla Manovra. Meloni difende le norme su contanti e Pos

La maggioranza punta a un'ulteriore scrematura degli emendamenti alla manovra economica: sono 450 le proposte di modifica della legge di bilancio che sono state segnalate dai gruppi in Commissione Bilancio alla Camera, 200 in quota della maggioranza, alle quali si aggiungono le 250 delle opposizioni. Il tempo stringe, le forze politiche che sostengono il governo di Giorgia Meloni hanno necessità di snellire il lavoro per procedere speditamente e far arrivare la manovra in aula a Montecitorio il 20 dicembre. La maggioranza punta a votare il testo alla Camera entro il 23, prima di Natale; il passaggio in Senato dovrebbe svolgersi dal 26 dicembre e concludersi prima di fine anno, per evitare l'esercizio provvisorio. La manovra, da 35 miliardi di euro, per due terzi riguarda provvedimenti di mitigazione del costo dell'energia, ma lo scontro politico si concentra soprattutto sulle altre misure. Ieri la presidente del Consiglio è tornata a difendere le disposizioni contenute nella legge di bilancio, da quelle sul contante all'estensione della flat tax fino all'emendamento di maggioranza che modifica la norma su 18 App, la card che fornisce ai diciottenni un plafond da spendere per libri, quotidiani e ed eventi culturali. 

“Non vogliamo abolire 18 App, il Ministro Sangiuliano sta lavorando parallelamente con gli operatori del settore a una carta della cultura. Sicuramente 18 app va rivista. Questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, a prescindere dal reddito. Credo che la stessa misura, concentrata su chi ha i redditi più bassi possa essere molto più impattante, va introdotto un limite al reddito e occorre lavorare sulle truffe”. Quanto alle misure sul contante (tetto da mille a cinquemila euro e limite per l'obbligo del Pos a 60 euro) la premier specifica: “L'abolizione delle commissioni sui pagamenti digitali sarebbe anticostituzionale”. I nodi politici, però, restano aperti all'interno della maggioranza: Forza Italia insiste su due emendamenti, uno per l'aumento delle pensioni minime degli over 75 a 600 euro e uno che innalza a 8mila euro la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, oltre alle misure per il Sud. La Lega, invece, procede con un profilo basso e non ha intenzioni di fare battaglie politiche e di erigere barricate in Parlamento. 

Le opposizioni intanto contestano la manovra in ordine sparso. Tra gli emendamenti segnalati dal M5S c’è l’abolizione del tetto sul contante e della norma sui pagamenti digitali. Nel Pd invece la contrarietà alla manovra è più sfumata anche se non mancano le prese di posizione;  Elly Schlein annuncia: “Saremo al fianco della Fiom per lo sciopero generale contro la manovra di questo Governo, iniqua e ingiusta”. Il Terzo Polo, dopo l’accordo con la Meloni su Industria 4.0, ha deciso di mantenere la sua contrarietà ma senza accendere i toni dello scontro più del dovuto. Nel frattempo, domani è atteso il giudizio della Commissione Ue al documento di programmazione economica. Il Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha ribadito l'apprezzamento per la linea prudente sul deficit scelta dal Governo, esortando però a mantenere coerenza con le norme comunitarie sui pagamenti digitali e al rispetto degli impegni presi nel Pnrr. 

Ronzulli non voterà il decreto anti-rave per le norme a favore dei no-vax

Precisa di parlare a “titolo personale”, ma la decisione di non votare il primo decreto del Governo, quello conosciuto come l'Anti-Rave, scatena forti reazioni politiche. Licia Ronzulli, presidente dei senatori di FI, il provvedimento è uno dei più identitari del Governo di Giorgia Meloni perché non solo introduce il nuovo reato di Rave illegale, ma prevede anche una riforma dell'ergastolo ostativo e una deroga agli obblighi vaccinali. Da sempre favorevole alle vaccinazioni, la capogruppo azzurra, che Berlusconi voleva alla guida del ministero della Salute, proprio non ce la fa a votare l'articolo 7 del testo che anticipa il reintegro dei sanitari No-vax e contiene (grazie a un emendamento della Lega) il rinvio del pagamento delle multe per chi non si è vaccinato: “Siamo stati noi a ispirare, con la mia proposta di legge, il decreto sull'obbligo dei vaccini per gli operatori sanitari” ricorda Ronzulli in un'Aula del Senato sorpresa dall'annuncio, “un provvedimento confermato nella sua legittimità dalla recente sentenza della Corte Costituzionale”, e lei non può contraddire la sua “battaglia”, la contrapposizione frontale ai No-Vax che le valse pesanti minacce. Pertanto, avvisa che non voterà né l'articolo, né il testo nel suo complesso che oggi dovrebbe essere approvato in prima lettura dall'Aula del Senato. La Senatrice ha ribadito di parlare a titolo personale e che il suo gruppo voterà con la maggioranza.

“La maggioranza va in pezzi” commenta la capogruppo Pd Simona Malpezzi, “Ronzulli ha ragione ed è un fatto politico rilevante. Si certifica che il decreto è assurdo e si mettono in luce superficialità e confusione dell'esecutivo”. “Le perplessità di Ronzulli sono fondate”, osserva l'eurodeputato FI Fulvio Martusciello. “Un segnale di serietà”, afferma la capogruppo Iv Raffaella Paita, “Scelta apprezzabile e coraggiosa” dichiara Sandra Zampa (Pd) ora “ci attendiamo un minimo di coerenza da FI”. In serata Ronzulli torna a parlare: “Vorrei tranquillizzare l’opposizione che da parte mia non c'è alcuna contrapposizione al Governo; capisco il tentativo di alimentare spaccature e di strumentalizzare il mio travaglio, ma la maggioranza è sana, non a pezzi per il voto di coscienza e coerenza di un singolo senatore”.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi oggi alle 9.30 per ascoltare le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2022 e alle 16.00 per quelle del Ministro della Difesa Guido Crosetto

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e alle 14.00, assieme alla Lavoro, ascolterà il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo sulle linee programmatiche. Alle 20.30, la Esteri, con la rispettiva del Senato, ascolterà Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Cultura, assieme alla rispettiva del Senato, proseguirà, alle 13.30, l'audizione del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Ambiente svolgerà delle audizioni sul decreto-legge per le popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022 e si confronterà sullo schema di decreto legislativo sugli imballaggi e i rifiuti d’imballaggio. 

La Trasporti discuterà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e, alle 14.00, ascolterà il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alessio Butti sulle linee programmatiche in materia d’innovazione tecnologica e transizione digitale. Alle 13.30 la Attività Produttive ascolterà la Ministra dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Alle 15.00, assieme alla rispettiva del Senato, riprenderà l’audizione del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida sulle linee programmatiche del suo dicastero.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per ascoltare le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre 2022. A seguire esaminerà il decreto relativo al divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, agli obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e alla prevenzione e contrasto dei raduni illegali, il cosiddetto decreto anti-rave e il ddl per l’inserimento dell’attività sportiva in costituzione.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per il riordino dei ministeri e il ddl per la compartecipazione Stato spese per minori in comunità o istituti. La Bilancio proseguirà il confronto sugli emendamenti sul decreto aiuti quater. La Finanze si confronterà sulla proposta di indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale con particolare riferimento ai crediti d’imposta. La Industria e Agricoltura esaminerà il decreto per la tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà lo schema di decreto legislativo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e alle 15.00 ascolterà il Ministro della salute Orazio Schillaci sulle linee programmatiche del suo dicastero.



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