Scivolone Lagarde, la Bce affonda le Borse e impenna lo spread
Ieri è stato in assoluto il giorno più difficile della storia per Piazza Affari. A Milano l'indice Ftse Mib termina a -16,92%, peggiore risultato che si sia mai registrato nella storia finanziaria italiana. A pesare maggiormente è ancora l'emergenza coronavirus, diventata pandemia per l'Oms, che ha portato Trump a chiudere i voli dell’Europa. A rasserenare i mercati non sono bastate le misure messe in campo dalla Bce, che a differenza di quanto fatto da Fed e Bank of England ha scelto, quasi a sorpresa, di lasciare invariati i tassi, ampliando però gli acquisti del programma di Quantitative Easing, con un piano di acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro entro la fine dell'anno. L’annuncio di queste misure ha di fatto affossato molte borse mondiali e in particolare quelle europee. Londra è arretrata del 9,81%, Francoforte del 12,21% e Parigi dell'12,28%. Per l'indice StoxxEurope 600 la capitalizzazione in fumo è di 825 miliardi, 68 solo per l’Italia.
Per la presidente della Bce Christine Lagarde “la diffusione del coronavirus è stata uno shock importante per le prospettive di crescita dell'economia globale. È necessaria una risposta delle politiche fiscali ambiziosa e coordinata per sostenere le imprese e i lavoratori a rischio. Insieme all'importante stimolo di politica monetaria già in atto, queste misure sosterranno le condizioni di liquidità e di finanziamento delle famiglie, delle imprese e delle banche e contribuiranno a preservare l'erogazione regolare del credito all'economia reale. Continueremo a monitorare attentamente le implicazioni della diffusione del coronavirus per l'economia, per l'inflazione nel medio termine e per la politica monetaria”. Ma anche aggiunto: “C'è stata una decisione unanime sul pacchetto annunciato”. L'efficacia della risposta all'impatto del coronavirus sull'economia “dipenderà dalla velocità e dalla forza dell'approccio collettivo di tutti, in particolare delle autorità di bilancio. Riusciremo ad affrontare questo choc solo insieme alle autorità di bilancio”.
I mercati hanno chiaramente bocciato la presidente della Bce alla sua vera prima prova dopo la successione a Mario Draghi alla guida della Bce. La sensazione diffusa è che le misure decise ieri dal direttivo dell'Eurotower siano poco più di un palliativo rispetto alla drammaticità della situazione e che dalla Banca centrale europea sia arrivata quasi un'ammissione d’impotenza. Come a dire: la politica monetaria ha pressoché esaurito il suo arsenale, la palla è ora ai Governi. Non è mancata neanche qualche gaffe di comunicazione, come quando Lagarde, a precisa domanda, ha candidamente risposto che “non spetta alla Bce chiudere gli spread”, rinviando “ad altri strumenti e altri attori” il compito di “gestire queste situazioni”. Le conseguenze sono state drammatiche per i titoli di Stato italiani che hanno visto il differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi impennarsi fino a 273 punti prima di chiudere a quota 262: esattamente l'opposto del “Whatever it takes” pronunciato da Draghi per salvare l'Eurozona nel bel mezzo della crisi del debito del 2011.
Mattarella risponde alla Lagarde: Ue solidarizzi e non ci ostacoli
Nell'ennesimo giorno nero per contagi e decessi il premier Giuseppe Conte lavora a una partita parallela e altrettanto importante: quella di evitare il collasso economico dell'Italia, verso la quale l'Ue stenta a muoversi. Anzi, la sensazione, nelle più alte istituzioni italiane, è che in Europa non ci sia ancora la piena consapevolezza della portata pandemica dell'emergenza Covid-19. In serata, è il presidente Sergio Mattarella a muoversi in prima persona: “L'Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per l'Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l'azione”, è il monito del capo dello Stato. L'asse tra Palazzo Chigi e il Quirinale è saldo. Al Colle non è sfuggito un dato: dopo le parole della Lagarde lo spread è salito a livelli altissimi.
Ma l'intervento di Sergio Mattarella va oltre arrivando a criticare atteggiamenti dell'Ue considerati di noncuranza e di molti Stati europei colpevoli di aver avviato un’azione di contrasto alle merci italiane e di aver chiuso le frontiere. Atteggiamenti che hanno irritato non poco il Capo dello Stato, portandolo a intervenire nettamente a difesa dell'Italia. In questo il governo è unito: “La Bce è un presidio, è un bene che poi Lagarde abbia precisato le sue parole (sullo spread, ndr)”, sottolinea in serata il titolare del Mef Roberto Gualtieri. E, sempre in serata, dall'Europa arriva un'apertura, sia sullo stop al Patto di stabilità sia sull'esclusione del 100% delle spese per l'emergenza Covid-19 dal deficit, decisione che andrebbe incontro, quindi, a quello che il Governo si attende. Giuseppe Conte lo accenna anche alla Cancelliera Angela Merkel, con la quale condivide l'esigenza di mettere l'emergenza coronavirus al primo posto dell'agenda Ue.
La sponda, per ora teorica, di Berlino non basta e non basta neanche la linea filo-italiana di Ursula von der Leyen. A Palazzo Chigi lo sanno e, non a caso, Conte ripete in tutti i suoi contatti europei lo stesso concetto: il Covid-19 è un'emergenza globale, non italiana. Per questo la risposta della presidente della Bce Christine Lagarde è ritenuta dal Governo insoddisfacente sia nelle parole sia nell’entità del Qe messo in campo. Il pressing di maggioranza e opposizione, peraltro, è costante e le parole di Lagarde sullo spread hanno irritano tutti, dal Pd alla Lega. Il M5S va oltre e chiede lo strappo più netto: la chiusura della Borsa di Milano. Conte si limita a un semi-avvertimento: “Mi aspetto che l'Eurogruppo di lunedì abbia sul tavolo esclusivamente l'emergenza coronavirus”, sottolinea, con implicito riferimento alla fermezza italiana di volere un rinvio dall'ok al Mes. Il tema Ue s’incrocia con le proteste per la decisione di tenere aperte le fabbriche ma Conte non ha intenzione di fare marcia indietro.
Coronavirus: sono pronte le misure economiche per lavoro e famiglie
Il tempo stringe e anche il Governo deve innestare il turbo. Dopo il via libera del Parlamento allo scostamento di bilancio da 25 miliardi di euro, tocca mettere nero su bianco le misure economiche per far fronte all'emergenza. Oggi il premier Giuseppe Conte ascolterà le parti sociali in una videoconferenza da Palazzo Chigi; al suo fianco ci saranno i Ministri dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, del Lavoro Nunzia Catalfo, dell'Economia Roberto Gualtieri, e della Salute Roberto Speranza. Di fronte, invece, gli industriali e i sindacati. Tra i punti più caldi c'è quello relativo ai protocolli di sicurezza nelle fabbriche, a tutela della salute di quei lavoratori che, di fatto, non possono usufruire dello smart working.
Le misure allo studio di Palazzo Chigi, che dovrebbero essere contenute nel decreto cui sta lavorando Gualtieri per portarlo al prossimo Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere già questa sera, riguardano tra l'altro la sospensione dei mutui, la cassa integrazione rafforzata, i congedi parentali, i voucher baby sitter, oltre ai rafforzamenti sanitari per i quali sono già partite le procedure. “Prevediamo ammortizzatori sociali per tre mesi, ovviamente sono prorogabili, abbiamo le risorse per farlo”, evidenzia il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Per le famiglie con bimbi a casa ci sarà un congedo parentale “anche retroattivo di 15 giorni fino ai 12 anni di età e parametrato alla retribuzione; per i genitori con figli disabili non ci sarà limite. Altrimenti useranno un voucher babysitter”. Per quanto riguarda il lavoro autonomo ci sarà un'indennità una tantum di 1.000 euro per professionisti iscritti alla gestione separata Inps e collaboratori coordinati e continuativi, alla quale si aggiungerà una sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Il Governo ha disposto l'incremento dei fondi a disposizione della Protezione civile per circa un miliardo di euro, metà dei quali destinati all'acquisto di dispositivi medici mentre, tramite una procedura semplificata, Consip ha acquistato 5mila impianti di ventilazione assistita, che saranno disponibili nel giro di 45 giorni. Sul fronte sanitario vengono inoltre potenziati in tutte le Regioni personale medico-infermieristico e posti letto. Il decreto potenzierà la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per l'intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di 5 dipendenti. Previsti interventi specifici, con 2 miliardi di euro, per chi non ha la cassa integrazione in deroga, come gli stagionali, inclusi quelli del settore del turismo, gli autonomi, tra cui i lavoratori dello spettacolo, e i lavoratori a tempo determinato.