Nella settimana che è trascorsa è proseguita la fortissima tensione tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. La scintilla è stata il caso Consip e in particolare la notizia dell’indagine per falso nei confronti del capitano del Noe Giampaolo Scafarto accusato di aver alterato le prove attribuendo ad Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino una frase su un incontro con Tiziano Renzi. Ma i terreni di scontro sono stati anche il caso delle comunarie del M5S a Genova, la legge elettorale e ovviamente le misure approvate dal Consiglio dei ministri contenute del Def e nella manovra economica.
Questa settimana il Senato ha approvato definitivamente e con voto di fiducia il decreto sulla sicurezza delle città. La Camera invece ha approvato con voto di fiducia il decreto per la protezione internazionale e il contrasto dell'immigrazione illegale, le mozioni sulle liste d'attesa per le prestazioni del SSN e l'esercizio della libera professione intramoenia e quelle relative al potenziamento dei Centri per l'impiego.
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula di palazzo Madama ha discusso e approvato definitivamente e con voto di fiducia il decreto sulla sicurezza delle città. Il provvedimento, approvato con 141 voti favorevoli, 97 contrari e 2 astenuti, fissa innanzitutto diverse disposizioni che intervengono sull’apparato sanzionatorio amministrativo, al fine di prevenire fenomeni che incidono negativamente sulla sicurezza e il decoro delle città, così da garantire la libera accessibilità degli spazi pubblici e la possibilità di imporre il divieto di frequentazione di determinati esercizi pubblici e aree urbane a soggetti condannati per reati di particolare allarme sociale. Il decreto prevede anche nuovi finanziamenti e più poteri di controllo per la Polizia locale e incentivi nei confronti delle Regioni per l’implementazione del numero unico europeo 112.
Tra le novità più rilevanti ci sono il rafforzamento del potere del Sindaco di adottare ordinanze in materia di sicurezza con particolare riferimento alla possibilità di intervenire sugli orari di vendita delle bevande alcoliche; nuove sanzioni per le condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione d'infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico; la miglior definizione dei casi in cui il Prefetto può mettere a disposizione la forza pubblica per procedere allo sgombero in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria in casi di occupazioni arbitrarie d'immobili.
Mercoledì, in entrambi i rami del Parlamento, il Ministro degli affari esteri Angelino Alfano ha riferito sulla situazione in Siria. Nel suo intervento il capo della Farnesina ha ripercorso quanto emerso al G7 esteri di Lucca dal quale è emersa la possibilità che la risposta americana all'attacco chimico possa risultare determinante per rilanciare il negoziato in Siria e quindi evitare un'escalation militare. Dal canto suo l’Italia ha dato il pieno sostegno all’intervento statunitense e, pur condividendo la necessità di una soluzione diplomatica, ha chiesto alla Russia e all' Iran di esercitare pressioni su Assad perché faccia concessioni politiche. Inoltre il Ministro ha più volte ribadito che l’Italia lavorerà affinché il Consiglio di sicurezza approvi una risoluzione che condanni l'attacco chimico e accerti le responsabilità.
Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea e le Commissioni della Camera non si riuniranno. Questa settimana, l’Aula di Montecitorio ha approvato con voto di fiducia (240 voti favorevoli, 176 contrari e 12 astenuti) il decreto per la protezione internazionale e il contrasto dell'immigrazione illegale. Nello specifico la legge garantisce un procedimento più veloce per stabilire se il migrante ha diritto alla protezione internazionale in Italia, istituisce delle sezioni specializzate presso i Tribunali ordinari che saranno competenti del mancato riconoscimento del diritto di soggiorno sul territorio nazionale in favore di cittadini Ue, del riconoscimento della protezione internazionale, del provvedimento di allontanamento nei confronti di cittadini Ue per motivi di pubblica sicurezza e del mancato rilascio, rinnovo o revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Il decreto poi elimina un grado di giudizio nei ricorsi contro il no all'asilo, prevede misure per contrastare l'immigrazione illegale e il traffico di migranti, rivede la struttura dei Cie (che saranno più piccoli e diffusi) e infine dà la possibilità ai migranti di accedere ai programmi di lavoro gratuito e volontario.
Successivamente l’Aula di Montecitorio ha discusso e approvato le mozioni in materia di liste d'attesa per le prestazioni del Servizio sanitario nazionale e l'esercizio della libera professione intramoenia. Nel complesso il Governo viene impegnato ad approvare il nuovo Piano nazionale per il governo dei tempi d'attesa, ad attivarsi affinché ogni in Regione sia previsto il monitoraggio del rispetto dei Lea e della riduzione dei tempi di attesa, e a verificare l'adeguamento di quelle che non hanno ancora provveduto a emanare/aggiornare le linee guida regionali per l'esercizio dell'attività libero-professionale, ma anche ad assumere iniziative per inserire urgentemente misure volte al raggiungimento completo degli obiettivi già prefissati dal decreto sanità e a predisporre uno studio volto a mettere in evidenza il rapporto tra il numero dei dipendenti che svolgono attività libero-professionali e le liste di attesa in quella specifica Azienda e nelle specialità a più alta densità di attività libero-professionali, nonché la correlazione tra l' inerzia organizzativa delle singole Regioni nell'attuazione della riforma e la situazione di maggiori criticità nell'allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni istituzionali e libero-professionali.
Successivamente la Camera ha discusso e approvato le mozioni sulle iniziative in materia di politiche attive del lavoro, con particolare riferimento al potenziamento dei centri per l'impiego. Nel complesso il Governo viene impegnato ad attuare un forte coordinamento tra le politiche attive svolte sul territorio attraverso i centri per l'impiego e le politiche passive, di sostegno del reddito dei disoccupati e delle persone in difficoltà economica svolte, a livello nazionale, dall'Inps; a raggiungere in tempi brevi l'accordo in Conferenza unificata sul piano di rafforzamento dei servizi per l'impiego; ad adottare tutte le misure che accelerino il pieno funzionamento operativo dell'Anpal quale soggetto centrale definito dalla riforma per il governo del sistema di politiche attive; ad assumere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, iniziative per garantire un incremento delle risorse per il fondo per le politiche attive del lavoro e a valutare forme di sperimentazione dell'assegno di ricollocazione legate alle situazioni di crisi occupazionale.
L'incognita sulla legge elettorale e le distanze sul progetto per la costruzione di un centrodestra coeso e unito mettono di fatto ancora in stand by la ricomposizione della coalizione che nelle intenzioni di Silvio Berlusconi rappresenta l'unica carta vincente come alternativa al Movimento Cinque Stelle. Ma se l'ex premier non ha nessuna intenzione di scoprire ora le sue carte, il centrodestra non sembra risentire di particolari problemi a livello locale dove da tempo si lavora per trovare candidature comuni in vista delle elezioni amministrative del prossimo 11 giugno. Un lavoro riconosciuto anche dal leader della Lega Nord Matteo Salvini che ieri sera ospite dalla Gruber ha ribadito le attuali difficoltà di creare un progetto comune a livello nazionale: "Io voglio un'Italia che controlli le banche, la moneta e i propri confini. Quindi non sono disposto a fare un accordo a tutti i costi”. Queste posizioni per il momento non sono condivise da Forza Italia ma in alcun modo sembrano ostacolare le singole strategie locali.
Le posizioni attendiste di Berlusconi vanno di pari passo con il dibattito sulla legge elettorale. Molto del futuro assetto del centro destra e più in generale dell’intero sistema politico che si presenterà alle prossime elezioni politiche dipenderà dalla formula elettorale: archiviato un possibile ritorno al Mattarellum, sul quale il Pd ha ottenuto il no di tutte le forze politiche ad eccezione della Lega Nord, il dibattito si sposta su sistemi dai tratti più proporzionali. Renzi, solamente qualche giorno fa, si è detto disponibile a una modifica dell’Italicum post-Consulta e in particolare ha proposto la cancellazione dei capilista.
Ancora non è chiara la linea degli altri partiti, ma l’impressione è che tutte le forze politiche siano in attesa dell’esito del congresso del Pd. In definitiva il risultato è che neanche il mese di aprile sarà centrale per la modifica della legge elettorale: tutto è rimandato a maggio sempre che la vicinanza alle amministrative non sposti il dibattito direttamente a giugno.