Oggi al Senato

Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. I lavori dell’Aula di Palazzo Madama riprenderanno domani a partire dalle 9.30 di mercoledì per l’esame del decreto fiscale.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Bilancio concluderà l’esame del decreto fiscale e inizierà il confronto sugli oltre 4000 emendamenti che sono stati presentanti alla legge di bilancio 2018. Secondo quanto deciso, l’obiettivo è quello di chiudere il confronto in Commissione entro il pomeriggio di martedì 21 novembre così da iniziare l’esame della manovra in aula e poterla approvare entro sabato 25 novembre.

La Commissione Cultura, in sede riunita con la Lavori Pubblici, svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo alla riforma delle disposizioni legislative in materia di promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi. Nello specifico oggi ascolterà alle 12 i rappresentanti di Rai, Mediaset, Sky, La7 e Discovery; alle 14.30 quelli di Anica, Apt, Cna, Agici,100autori e Anac. La Commissione Sanità si confronterà sul documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’inquinamento ambientale.

Oggi alla Camera

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10 per confrontarsi sulla pdl per il distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto e la sua aggregazione alla regione Friuli Venezia Giulia, sulla proposta di legge per lo sviluppo della mobilità in bicicletta, sulla pdl, già approvata dal Senato, per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, e sulla pdl relativa alle modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori.

Successivamente esaminerà la proposta di modifiche alla deliberazione della Camera dei deputati sull'istituzione di una Commissione d'inchiesta sugli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito, la pdl di ratifica dell’Accordo Italia-Colombia relativo alla cooperazione nel settore della difesa e di quello tra il Ministero dell'interno della Repubblica italiana e il Ministero della difesa nazionale della Repubblica di Colombia in materia di cooperazione di polizia, la pdl di ratifica dell’accordo di coproduzione cinematografica tra Italia, Brasile, Croazia, Israele e Ungheria e di quello tra Italia e Gabon sulla cooperazione militare e di difesa.

Quanto ai lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali, in sede riunita con la Difesa, esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla razionalizzazione delle funzioni di polizia e l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato.

La Commissione Finanze ascolterà il dirigente generale della Direzione V del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze Roberto Ciciani sulla pdl per l'impiego della carta d'identità elettronica nell'adempimento degli obblighi d'identificazione previsti dalla normativa per il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose. Proseguirà poi il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto della tecnologia finanziaria sul settore finanziario, creditizio e assicurativo, ed esaminerà, in sede riunita con la Attività produttive, la risoluzione per il sostegno degli esercizi commerciali nei Comuni montani.

La Commissione Cultura esaminerà lo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo. La Commissione Ambiente, in sede riunita con la Trasporti, ascolterà l’amministratore delegato di Poste Italiane SpA Matteo Del Fante sulle prospettive di sviluppo del gruppo nonché sugli eventuali programmi di rimodulazione della rete degli uffici postali, anche alla luce delle disposizioni relative ai servizi postali nei piccoli Comuni.

La Affari sociali svolgerà diverse audizioni e proseguirà l’esame della legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche. La Commissione Agricoltura esaminerà diverse risoluzioni sulle competenze e sulle funzioni svolte dall'AGEA, sulle misure per favorire l'accesso al credito delle imprese della pesca e dell'acquacoltura, e sul riconoscimento quale Vitis vinifera delle nuove varietà resistenti prodotte in Italia.

Renzi apre a una coalizione ampia ma senza abiure sui 1000 giorni

A una settimana dalla pesante sconfitta alle elezioni siciliane il Partito Democratico ha riunito la sua Direzione Nazionale, un appuntamento estremamente delicato al quale si è giunti con l’esplicita richiesta da parte di quasi tutte le correnti interne di una virata a sinistra in vista delle prossime elezioni.

Nel suo intervento d’aperta Matteo Renzi ha aperto alla possibilità di costituire una coalizione che vada dai centristi sino alla sinistra comprendendo Campo Progressista, i Radicali, i Verdi, i Socialisti e l'Idv. Insomma ha proposto uno schema di coalizione largo anche se poi ha ribadito in più passaggi la sua intenzione a non abiurare a quanto fatto nei mille giorni del suo governo. Che tradotto significa: nessun passo indietro sul Jobs Act e quindi no a molte delle richieste di cambiamento proposte dai bersaniani di Mdp.

Quello che è certo è Matteo Renzi ha fretta di andare a votare e la data rimane il 4 marzo. Con le elezioni alle porte il segretario del Pd è tornato a chiedere uno sforzo unitario assicurando che il suo partito sarà il primo gruppo parlamentare del prossimo parlamento e rimarcando l’idea che il vero nemico da battere non siano il Movimento 5 Stelle di Luigi Maio ma le destre di Berlusconi, Salvini e Meloni. Ora quindi diventa centrale la costruzione di una coalizione in grado di essere competitiva in particolar modo nei collegi uninominali. Per far ciò Renzi si è detto disponibile a sedersi a un tavolo con i possibili alleati per scrivere un programma.

Le aperture di Renzi, che chiede una mano a tutti nel Pd, hanno convinto Dario Franceschini, da giorni impegnato a ricucire dentro il partito, e Michele Emiliano che, dopo una lunga trattativa, nell'intervento del segretario trova conferma alle sue 10 richieste. Andrea Orlando, invece, insieme a 14 della sua area non ha considerato abbastanza l'impegno di Renzi e ha deciso di astenersi dal voto.

Ma se nel Pd la linea di Renzi è stata tutto sommato accettata e condivisa così non è stato gli altri partiti di sinistra. Secondo gli esponenti Mdp nel discorso di Renzi non ci sarebbe nessuna novità sostanziale che permetta di aprire un tavolo "vero" sulla coalizione. Secondo i bersaniani non c’è nessun elemento di discontinuità rispetto al passato e nessuna comprensione dello stato di difficoltà del Paese. Dunque, Mdp, Si e Possibile vanno avanti tutta nella creazione di un nuovo soggetto politico che con la leadership di Pietro Grasso possa ambire a un profilo di centrosinistra civico e non una ridotta di sinistra.

Per ora Pisapia ha scelto di tacere e lascia aperto un estremo canale di dialogo, ma cresce dentro Campo Progressista lo scetticismo espresso domenica dagli applausi a Boldrini quando ha affermato che non ci sono più le condizioni per un'alleanza col Partito Democratico.



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