Von der Leyen richiama Draghi per lavorare sulla competitività europea
Mario Draghi è stato chiamato da Ursula von der Leyen per preparare un rapporto sul futuro della competitività europea e quindi per contribuire a ridare slancio all’Ue. L’ex Presidente del Consiglio ha, inevitabilmente, accettato la proposta. Il futuro dell'Unione europea sta a cuore all'ex premier, consapevole che il mancato protagonismo del Vecchio continente nelle grandi sfide internazionali può indebolire sempre più l'Ue e i suoi cittadini ed è deciso a portare nel breve periodo sul tavolo della Commissione proposte “concrete e autorevoli”. Qualche idea sul contesto nel quale muoverà i primi passi il lavoro commissionato da von der Leyen si può trarre dal recente editoriale firmato da Draghi sull'Economist. L'Europa, è il ragionamento, si trova ad affrontare una serie di sfide sovranazionali che richiederanno investimenti consistenti in un arco temporale ristretto. Al momento, però, “non dispone di una strategia federale per finanziarli e del resto le politiche nazionali non possono farsene carico perché le regole fiscali e le regole per gli aiuti di Stato limitano la capacità dei Paesi di agire in modo indipendente”.
In assenza di un'azione incisiva, secondo l'ex numero uno della Bce il rischio è che l'Europa perda terreno. Il ritorno di Draghi sulla scena europea è salutato con grande favore da Azione, Italia Viva e + Europa. Il Pd accoglie la notizia con freddezza mentre dal centrodestra arriva un rumoroso silenzio. Tra le trattative sul Pnrr, quelle sulla riforma del Patto di stabilità e crescita e il muro di Francia e Germania sui migranti, le tensioni nei rapporti tra il Governo e Commissione Ue sono le principali priorità dell’esecutivo che inevitabilmente si trova un po’ spiazzato dalla decisione di von der Leyen. In serata, però, nel salotto di Bruno Vespa è la stessa Giorgia Meloni a rasserenare il clima: “C'è chi tende a vedere ogni mossa come se andasse contro il mio Governo, ma Mario Draghi è uno degli italiani più autorevoli, presumo che possa avere un occhio di riguardo per la nostra nazione, io la considero una buona notizia”.
La Bce boccia la tassa sugli extraprofitti. La maggioranza va avanti. Dubbi di FI
Arriva lo stop della Bce sugli extraprofitti delle banche. “Non va usata per risanare il bilancio”, scrive l'istituto nel parere sull'imposta e va usata “con cautela” per evitare che impatti sulla qualità creditizia degli istituti. Il monito arriva dopo la bocciatura dell'Abi su una misura che la maggioranza è intenzionata a portare avanti. Sono diversi, però, i punti dolenti secondo la Bce: “Limitare la capacità degli enti creditizi di mantenere posizioni patrimoniali adeguate” potrebbe “mettere a repentaglio una regolare trasmissione delle misure di politica monetaria”. E ancora: essendo una tantum bisogna “evitarne l'uso a fini generali di risanamento di bilancio”; “L'imposta straordinaria può rendere più costoso per le banche attrarre nuovo capitale azionario”. Questi rilievi non sembrano destinati ad incidere sulla volontà del Governo di portare avanti una norma che potrebbe fruttare, come sottolinea Meloni, “qualcosa meno” di tre miliardi: la tassa, rivendica, “non ha un intento punitivo” e si andrà avanti. Per Matteo Salvini, invece, “Quello che pensa la Bce dell'intervento economico dell'Italia sulle banche mi interessa relativamente. Il decreto arriva in Parlamento, che è sovrano e io sono assolutamente convinto che, se a fine anno le banche italiane, invece di avere profitti superiori a 20 miliardi ce l'avranno di 2-3 in meno e i soldi verranno usati per gli stipendi, non soffriranno”. Insomma, avanti sulla misura che potrebbe comunque cambiare in Senato.
Oggi alle 12.00 scade il termine per gli emendamenti al decreto asset che contiene la norma e FI proporrà delle modifiche. Intanto nella maggioranza non manca chi torna in pressing sull'aumento di qualche punto del deficit 2024 per liberare risorse. Il Governo smentisce invece qualsiasi genere di sanatoria dopo le indiscrezioni del Corriere della sera su una voluntary disclosure su contanti e valori non dichiarati al fisco e detenuti in cassette di sicurezza. “Smentisco che sia allo studio”, dice il viceministro dell'Economia Maurizio Leo. Tutto questo, nonostante si tratti di un modo veloce per fare cassa e i margini di manovra restino limitati. In ogni caso qualcosa di più sul quadro effettivo dei numeri anche in vista della Nadef si potrà capire dopo la riunione di Ecofin ed Eurogruppo di questo fine settimana a Santiago de Compostela al quale parteciperà il ministro Giancarlo Giorgetti e dal quale potrebbe emergere, tra l'altro, qualche chiarimento anche sulle modifiche al Patto di stabilità.
Meloni attacca sui migranti e chiede l’intervento dell’Ue
Giorgia Meloni torna nel salotto tv di Bruno Vespa e rivendica l'azione del Governo. Ma torna a chiamare in causa l'Europa che ancora latita sulla risposta comune da dare alla gestione dei migranti. Il filo che la muove, una sfida “entusiasmante” ma anche una “prova del nove” dopo tanti anni di opposizione, è sempre l'interesse nazionale”, ripete più volte, perché non si deve lavorare mai fuori dai confini “contro l'Italia”. La stoccata è alle opposizioni, che si augura invece possano convergere sulla riforma del premierato che sarà presentata a breve, ma anche a Paolo Gentiloni che nell'ultimo anno ha fatto diverse interviste “per redarguire” il Governo, con un atteggiamento “più critico che collaborativo”.
Sono i migranti il principale cruccio dell'esecutivo. Nessuna “sorpresa” dice Meloni a Vespa, per la scelta della Germania di fermare gli arrivi dall'Italia o della Francia di rafforzare i confini. “Ce lo aspettavamo in qualche modo” perché “tempo fa avevamo comunicato ai nostri partner che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti “dublinanti”, perché i nostri hotspotsono pieni”, spiega mentre a Lampedusa si sta scatenando il caos tra i migranti, arrivati quasi a quota 7mila nel Centro sull'isola. Nessuna recriminazione nei confronti di Berlino e Parigi, la premier non usa i toni del passato ma torna a chiedere, con forza, l'intervento comunitario: “La questione dei ricollocamenti”, che ha fatto scattare l'azione tedesca, “è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi”, ripete la premier, “La questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia”. E su questo, nonostante qualche piccolo passo avanti, non ci sono ancora state “risposte concrete”.
Weber allontana una possibile alleanza del Ppe a destra
Nel giorno del discorso sullo Stato dell'Unione Von der Leyen, dopo le tensioni dell'estate, può tirare un sospiro di sollievo. E a certificarlo è Manfred Weber; intervenendo in plenaria subito dopo la presidente della Commissione Ue, il leader del Ppe ha ringraziato i Socialisti e Renew e ha chiarito un punto: “Il motore politico dell'Europa funziona! La maggioranza von der Leyen ce l'ha fatta”. In Aula le parole di Weber hanno avuto un effetto deflagrante, perfino maggiore del discorso di von der Leyen tutto incentrato sull'equilibrismo. La presidente della Commissione non ha sciolto il nodo della sua ricandidatura. Ha parlato di “300 giorni cruciali” davanti all'Ue, facendo capire che prima di aprire la campagna per il voto a Bruxelles e a Strasburgo si dovranno innanzitutto chiudere i tanti fascicoli aperti. Ha però strizzato l'occhio al Ppe e ai cosiddetti partiti agricoli, parlando di una nuova fase del Green Deal e annunciando un maggiore coinvolgimento dei cittadini sulla sostenibilità.
E sulla migrazione ha ribadito una posizione che è di fatto quella dei Popolari. Weber, come in un gioco di sponda, ha colto l'occasione per dire che con S&d e liberali “sono state prese le decisioni giuste”. “Ma lui ha fatto un errore storico nel tentare di rompere la coalizione”, ha replicato la capogruppo dei Socialisti Iratxe Garcia Perez, facendo intendere che il patto per una nuova coalizione Ursula non avrà un parto facilissimo. È stato grandioso che il discorso di von der Leyen sia stato ben accolto dai leader di una larga maggioranza dei gruppi. Le reazioni sono state positive, a parte gli estremi”, ha sintetizzato la presidente del Pe Roberta Metsola. Dopo questa virata di Weber è attesa la contromossa dei partiti alla destra del Ppd; per ora i grandi leader non commentano ma appare chiaro che le parole del leader del Ppe abbiano avuto un forte impatti in chi sperava di affossare, una volta per tutte, la cosiddetta maggioranza Ursula.
Alla Camera
Dopo che ieri è stato approvato definitivamente il decreto per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato 2022 e le Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato 2023, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per ascoltare l’informativa urgente del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini sui tragici eventi occorsi presso la stazione ferroviaria di Brandizzo e successivamente esaminerà la ratifica dell’accordo tra Unione europea e i suoi Stati membri e l’Ucraina sullo spazio aereo comune, l’accordo tra Unione europea e i suoi Stati membri e la Repubblica di Singapore sulla protezione degli investimenti e la ratifica dell’Atto di Ginevra dell'Accordo dell'Aja per la registrazione internazionale dei disegni e modelli industriali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali dibatterà sugli schemi di decreto legislativo sulle condizioni d’ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati e sulla programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025. Con la Affari Sociali si confronterà sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sui compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati. La Esteri, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Ministro degli Affari esteri e dell'integrazione europea della Repubblica di Moldova Nicu Popescu.
La Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento per l'anno 2023, relativo ai contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi. La Ambiente terrà delle audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale. La Affari Sociali, assieme all’Agricoltura, svolgerà delle audizioni sul ddl relativo al divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati. Infine, la Politiche dell’Ue esaminerà legge di delegazione europea 2022-2023.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato la delega al Governo per la revisione del sistema degli incentivi alle imprese e del ddl per la definizione di un programma diagnostico per l'individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per la discussione delle Interrogazioni e alle 15.00 per le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’attuazione dell'autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, il ddl per l’elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci e il ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl relativo alla modifica all'ordinamento giudiziario e al Codice dell'ordinamento militare. La Bilancio dibatterà sull’atto Ue sui requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.
La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. Con la Affari Sociali dibatterà sullo schema di decreto ministeriale recante la quota di destinazione del Fondo per lo sviluppo della produzione biologica e lo schema di decreto legislativo relativo ai controlli ufficiali effettuati per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. La Affari Sociali e Lavoro ascolterà i rappresentanti di Gimbe nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute.