In Parlamento

Nell’arco di questa settimana l’assemblea del Senato si riunirà solamente mercoledì alle 14.00 per le Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 marzo 2020. L’Aula della Camera invece è convocata mercoledì alle 15.00 per le Comunicazioni del Presidente. A causa dell’intensificarsi dell’epidemia da Coronavirus anche le Commissioni permanenti di entrambi i rami del Parlamento non si riuniranno per tutto l’arco della settimana. 

Il decreto “cura-Italia” è pronto: 25mld a famiglie e imprese

Dopo giorni di attesa questa mattina il Consiglio dei Ministri varerà il decreto economico da 25 miliardi per far fronte alla crisi coronavirus che di fatto ha bloccato il Paese, La manovra “cura Italia” prende forma in un maxi decreto che nelle limature finali si aggira attorno ai 120 articoli. Nelle ore di allarme massimo per la tenuta del sistema sanitario in Lombardia, il Governo si prepara a varare misure per frenare i contraccolpi economici dell'emergenza Coronavirus e per sostenere la sanità: alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici, la creazione di fabbriche per produrre mascherine. “Nessuno sarà lasciato solo”, assicura il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Il premier Giuseppe Conte mette in cima alle priorità “far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario”: “Siamo strenuamente impegnati” per questo ed è “l'unica cosa che conta”. 

Il decreto che il Governo si appresta a varare “è solo una prima tappa”, spiega Gualtieri, perché dopo “servirà una fortissima spinta”, anche da parte dell'Europa, per la ripartenza del Paese. Il Ministro aveva ipotizzato un primo decreto da 12 miliardi ma ha scelto di portarne in Cdm uno maxi da 25 miliardi, l'intera cifra autorizzata dal Parlamento. “Se l'emergenza si protrarrà le misure assunte per il mese di marzo potranno essere rinnovate per aprile” e il Governo inoltre ha mobilitato finanziamenti per 350 miliardi. Ma il Ministro fa appello alla responsabilità di tutti: le scadenze fiscali sono tutte rinviate ma “chi ha la possibilità paghi” per destinare risorse al sistema sanitario. Le misure per la sanità sono la prima voce di spesa: 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile, ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo Commissario straordinario per l'emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Il Commissario Domenico Arcuri potrà fronteggiare la grande carenza di mascherine e di macchinari di terapia intensiva anche avviando intere nuove linee produttive. 

Poi ci sono i sostegni alle imprese, sia quelle che si sono fermate sia quelle che continuano a lavorare. Per gli autonomi, inclusi i lavoratori di turismo e spettacolo, arriva un’una tantum da 500 euro. Tutte le aziende potranno usufruire di nove settimane di cassa integrazione in deroga. Come annunciato, vengono sospesi i mutui, fino a 18 mesi, per tutti coloro che siano in difficoltà economica, inclusi gli autonomi. Nasce un fondo “di ultima istanza” da 200 milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di 10mila euro e ora a causa del virus si è dovuto fermare. Chi ha continuato ad andare al lavoro a marzo avrà un bonus di 100 euro. Per le famiglie con i figli a casa arrivano congedi speciali retribuiti al 50% fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da 600 euro, che salgono a 1000 euro per medici e tecnici sanitari. Ci sono misure per proteggere i taxisti, i postini. Rimborsi degli spettacoli, sostegno all'editoria. 

La risposta del governo al probabile crollo del Pil vale anche più di una manovra e non finirà qui. La discussione sulle misure va avanti per tutta la giornata, nella maggioranza e con l'opposizione, sentita in teleconferenza sabato notte. Slitta a questa mattina il Consiglio dei ministri, dopo un lunghissimo preconsiglio, la riunione tecnica preparatoria. Il Pd parla di un “primo fondamentale passo” ma Italia Viva lamenta che c’è troppo poco per autonomi e professionisti. Il Governo vorrebbe il sostegno dell'opposizione, in spirito da unità nazionale, ma la Lega, pur avendo ottenuto il sì a due sue proposte, attacca: il decreto “non risolve veramente le emergenze ma cerca di porvi rimedio senza coraggio. I ritardi sono sintomo di una maggioranza che non dialoga con l'opposizione perché non riesce a dialogare con se stessa”; “Su fisco, lavoro e famiglie non ci siamo - dice anche Forza Italia - La bozza va migliorata o interverremo in Parlamento”. 

Coronavirus, Sassoli: nessun Paese adotti azioni unilaterali

“Dopo l'appello della presidente della Commissione Europea nessun Governo assuma iniziative per limitare le forniture di materiale sanitario o adotti misure unilaterali per ridurre la libera circolazione nello spazio europeo. La battaglia è europea e dev'essere condotta con un forte coordinamento da parte degli organi dell'Unione. Solo così si potranno aiutare i cittadini europei ad affrontare questa sfida. Basta andare in ordine sparso”. Lo ha detto il presidente dell'Europarlamento David Sassoli commentando le parole di Ursula von der Leyen sulla necessità, tra l'altro, di condividere i dispositivi medici di cui c'è bisogno nella lotta contro il coronavirus. Per Sassoli “Le sfide poste dalla diffusione del Covid-19 dimostrano quanto sia necessario garantire che i valori della cooperazione e della solidarietà siano al centro dell'azione europea. Dobbiamo impegnarci per proteggere la salute dei nostri cittadini e di tutti coloro che ne hanno bisogno. Dobbiamo garantire un'adeguata fornitura e produzione di attrezzature mediche a livello europeo. I tentativi unilaterali non saranno efficaci contro un virus che non conosce confini”.  

Secondo il presidente dell'Europarlamento, “nell'attuale crisi, è di vitale importanza che il nostro mercato interno e le nostre regole continuino a funzionare. Dobbiamo far in modo che le attrezzature mediche arrivino dove sono necessarie. Solidarietà, fiducia reciproca e cooperazione disinteressata sono principi che devono guidare le nostre azioni contro questa pandemia”. “Per rendere più efficace il sistema Schengen è necessario un adeguato controllo alle frontiere esterne dell'Ue, conformemente alle nostre norme e ai nostri obblighi internazionali. Tuttavia, la reintroduzione di controlli interni, quando non in linea con i dati forniti dalle autorità sanitarie, potrebbe provocare più danni che benefici, imporre maggiori costi per l'intera Unione e impedire alle merci di arrivare dove necessarie. Dobbiamo garantire il corretto funzionamento dello spazio Schengen”

Enrico Letta lancia un'alleanza mondiale contro il Coronavirus

“La crisi da coronavirus per l'Europa è peggiore di quella del 2008, perché tocca insieme domanda e offerta, e deciderà il futuro dell'Italia nell'Unione”. Per l'ex premier Enrico Letta, intervistato da Repubblica, se si vuole evitare il peggio è vitale una risposta forte alla pandemia: “Serve subito un patto europeo da estendere poi al G7 in modo da affrontarla nella logica di una vera e propria guerra mondiale al virus. Oggi il Covid-19 arriva su un'Europa indebolita dalla Brexit e lacerata dal fossato tra Est e Ovest, su società provate dalle crisi precedenti e su Paesi con una crescita già vicina allo zero e con ampie sacche di euroscetticismo al loro interno”, osserva Letta. “La situazione è da brividi, ma abbiamo un vantaggio: conosciamo gli errori commessi dopo Lehman Brothers e possiamo evitarli”. “La Commissione Ue di Ursula von der Leyen ha compiuto un primo importante passo congelando il Patto di Stabilità e le regole antitrust, ma ora dobbiamo andare oltre: è necessario lanciare subito un European safety net, una rete di protezione europea che consenta ai Governi di fare il necessario senza essere attaccati dai mercati e finire gambe all'aria”. 

In questo quadro la Bce “deve lanciare il suo whatever it takes evitando errori di comunicazione come quello di Lagarde, e il Mes deve diventare il centro della risposta Ue alla crisi”, spiega. “Deve usare la sua enorme potenza di fuoco per sostenere il lavoro, le imprese e le banche e per aiutare i bilanci nazionali impegnati contro il virus. Dobbiamo inoltre dirottare i vari fondi della Commissione Ue per sostenere misure sociali e serve un bilancio dell'Unione 2021-2027 pari all'1,3% del Pil come chiede il Parlamento, superando le resistenze dei Paesi del Nord”. Se l'Unione “non saprà dare una risposta all'altezza”, avverte Letta, in Italia vincerà il virus sovranista: “Sulla pandemia i sovranisti hanno preso fischi per fiaschi e ora cercano di recuperare vigore usando ogni gaffe per dire che l'Europa va distrutta. Ma invito chi pensa che la Ue stia gestendo male la situazione a guardare le decisioni di Trump, Johnson e Bolsonaro”. “Stiamo vivendo giorni che rimarranno nella storia del Paese: se manterremo intatte queste energie, il rinnovato spirito di unità tra Nord e Sud e la fine della litigiosità tra partiti, l'Italia saprà rilanciare l'economia e ne uscirà più forte come nazione”.

 



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