Al Senato 

L’aula del Senato tornerà a riunirsi domani alle 16,30 per comunicazioni della Presidente Elisabetta Casellati a seguito della conferenza dei Capigruppo convocata per le 15.00.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà alcune audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo al Codice di giustizia contabile. La Giustizia, assieme a Finanze e Politiche dell’Unione Europea e in sede congiunta con le rispettive Commissioni della Camera, svolgerà alcune audizioni sullo schema di decreto per la prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Nello specifico domani ascolterà Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, e il Comandante generale della Guardia di finanza gen. Giuseppe Zafarana, mercoledì i rappresentanti dell'Unità d’informazione finanziaria (UIF) della Banca d'Italia.

L’Aula della Camera 

L’Assemblea della Camera esaminerà diverse ratifiche di trattati internazionali come quello sui protocolli sulla responsabilità civile nel campo dell'energia nucleare, sugli accordi ltalia-Belarus in materia di cooperazione scientifica, tecnologica e culturale, sugli accordi Italia-Repubblica di Corea in materia di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica e sull’accordo Italia-Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo sui locali del Segretariato permanente situati in Italia.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle politiche d'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori, esaminerà il ddl di delega al Governo in materia di semplificazione e codificazione, la pdl per lo scioglimento dei Consigli degli enti locali conseguente a fenomeni d’infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso, e la proposta di legge per l’istituzione dell’Autorità garante per il contrasto delle discriminazioni. In sede riunita con la Giustizia, esaminerà lo schema di decreto legislativo sul Codice della giustizia contabile.

La Giustizia si confronterà sulla pdl per l’affidamento dei minori e su quella per la disciplina delle liti temerarie. La Bilancio esaminerà il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019. La Cultura proseguirà il dibattito sullo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2019. Domani la Commissione Ambiente ascolterà i rappresentanti dell’Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE-ASSOAMBIENTE), dell’Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR), dell’Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA) e dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte di (ASSOCARTA-Confindustria) nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste).

La Trasporti svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo al Codice della nautica da diporto. Mercoledì ascolterà i rappresentanti dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big data. La Commissione Agricoltura ascolterà il Commissario straordinario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) Gian Luca Calvi sull'operato e sulle prospettive della gestione commissariale dell'Ente. Infine la Politiche dell’UE proseguirà l’esame della Legge di delegazione europea 2018.

Renzi pronto all’addio consensuale. Zingaretti media, appello di Franceschini

Finora Matteo Renzi e il suo giglio magico avevano sempre spento sul nascere i rumors sull'addio al Partito Democratico, ma stavolta no, li hanno alimentati. Segno che qualcosa si muove. Guai, però, a parlare di scissione, semmai sarebbe una “separazione consensuale”, come la definiscono sia il vicepresidente della Camera Ettore Rosato sia il neo sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto. L'accelerazione delle ultime ore, comunque, non è un fulmine a ciel sereno: l'insofferenza di Maria Elena Boschi aveva fatto capire a chiare lettere la disapprovazione della sua area per un eventuale rientro di Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema; il cambio di passo di Luigi Di Maio su un possibile accordo civico con i dem ha semplicemente attivato il countdown. Così è partita la controffensiva di Rosato, al quale appare “naturale fare una riflessione” sulla permanenza al Nazareno, “sia per motivi politici che personali”.

Secondo quanto trapela, l’ex sindaco di Firenze non sarebbe ancora convintissimo del passo, perché il 20 ottobre, data in cui si chiude la Leopolda, è troppo ravvicinato all'inizio del governo giallorosso, ma soprattutto alle elezioni regionali in Umbria, primo vero test dell'intesa Pd-M5S; lo strappo di Renzi sarebbe utilizzato come capro espiatorio per un'eventuale sconfitta. Matteo Renzi intanto, riflette e come suo costume lancia sassi osservando le reazioni: “Le chiacchiere stanno a zero, di politica nazionale parleremo alla Leopolda e sarò chiaro come mai in passato”. 

La maggioranza del partito, avvertito l'allarme, però, corre ai ripari. Il segretario Nicola Zingaretti prima spiega di augurarsi che non accada nulla “perché un Pd unito serve alla democrazia e alla stabilità del Governo”, poi avverte: “Dividersi è un gravissimo errore che l'Italia non capirebbe e chiunque si prenderà le sue responsabilità”. Dario Franceschini, invece, prova a ricucire rivolgendo un appello direttamente a Renzi: “Il Pd è casa tua e nostra, il popolo della Leopolda è parte del grande popolo del Pd, non separiamoli”. Il Ministro dei Beni culturali riconosce all'ex premier i galloni del leader (anche se incorona Nicola Zingaretti come segretario più generoso e inclusivo), ma lo avverte: “Come si fa a pensare a una separazione consensuale dopo che spacchi il partito? È ridicolo, io non ci credo”. Come Andrea Orlando, che ad Huffington dichiara: “Non esistono separazioni consensuali. In queste cose si sa come si inizia ma non come va a finire”. 

Salvini a Pontida: “Questa è l’Italia che vincerà”

Pontida promuove Matteo Salvini. Decine di migliaia di militanti, stipati nel tradizionale pratone leghista, acclamano il loro leader, al primo vero test dopo l'uscita traumatica dall’alleanza con i 5Stelle. Una Lega di lotta che appare ancora più forte di quella di governo. I militanti sono furibondi ma allo stesso tempo sicuri, per dirla come Salvini, di “tornare presto al governo, di riprendersi tutti i ministeri, anche con gli interessi”. La fiducia è tale che il segretario arriva ad annunciare il primo provvedimento del futuro esecutivo: la flattax al 15%. Insomma, questa Pontida, definita da Salvini “pazzesca, la più grande di sempre”, sembra essere non un punto di arrivo ma di partenza, la prova generale della vera prova di forza di piazza, in programma a San Giovanni, il 19 ottobre, manifestazione già definita “festa dell'orgoglio nazionale”. 

Proprio il Capitano, aprendo il suo intervento di oltre 40 minuti, definisce il suo popolo “l'Italia che vincerà”. A Di Maio, tra i più insultati, dedica appena un cenno: “Resta un amico, ma mi spiace vedere che la rivoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona”. Più acido con il premier, accusato apertamente di aver sacrificato il Paese in cambio di appoggi internazionali. In vista della visita di Macron a Roma, attacca: “Sono curioso di capire cosa ha svenduto in termini di sovranità ed economia italiana per aver la pacca sulla spalla da Macron e dalla Merkel”. Su come andare avanti ha le idee chiare: chiederà firme per tenere referendum su ogni materia, dalla legge elettorale al tema della sicurezza, girerà in lungo e in largo la penisola per mobilitare il partito, sicuro che alla fine, afferma, citando Leopardi, “la pazienza è la più forte delle virtù”.  

Cita il giudice ucciso dalla mafia Rosario Livatino, ricorda Oriana Fallaci, scomparsa esattamente 13 anni fa, quindi esalta Enzo Ferrari “un grande italiano” e perfino la “serietà” di Enrico Berlinguer che “si rivolterebbe nella tomba” vedendo la sinistra di oggi, che “non parla più agli operai, ma ai banchieri”. La fotografia finale della giornata, dopo tanti scontri e polemiche, è all'insegna della bontà, dei bambini e del valore della famiglia: tutti con le mani alzate giunte, sul palco, come sul pratone, e Salvini accanto a Greta, una delle bambine coinvolte nello scandalo di Bibbiano. L'obiettivo politico è chiaro: in vista delle regionali in Emilia, togliere ai Cinque Stelle l'arma dello scandalo sugli affidi illeciti, ormai spuntata dopo la scelta di governare con quel Pd associato per mesi alla vicenda. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social