Oggi in Cdm il decreto sull’obbligo di green pass a tutti i lavoratori

Obbligo di green pass per tutti i lavoratori, sia della Pubblica amministrazione sia delle aziende private: il presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso e oggi porterà il decreto in Consiglio dei ministri, convocato per le 16.00; prima, alle 10.30, riunirà la cabina di regia del governo, per trovare la quadra all'interno della maggioranza. Ieri, intanto, ha convocato a Palazzo Chigi i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil (presenti i ministri Andrea Orlando, Renato Brunetta, Roberto Speranza e Giancarlo Giorgetti) che hanno espresso tutti i loro dubbi sul provvedimento. “Il Governo ci ha informato che vuole approvare un dl per l'obbligo di green pass su tutti i posti di lavoro pubblici e privati”, ha riferito al termine Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil; i sindacati hanno ribadito la loro convinzione che lo strumento opportuno sia l'obbligo di vaccino e che comunque deve essere previsto il tampone gratuito per quei lavoratori che non hanno il certificato verde: “Le persone” ha sottolineato il leader Cgil Maurizio Landini “non devono pagare per lavorare. Abbiamo chiesto che il Governo valuti la possibilità che nel provvedimento ci sia una gratuità che possa anche avere una temporaneità. Vogliamo evitare che ci siano provvedimenti che possano alimentare divisioni sui luoghi di lavoro”. 

Il Governo ne discuterà oggi, ma per l'esecutivo la gratuità del tampone non sembra un’opzione, visto che l'obiettivo dell'estensione del certificato verde è anche quello di spingere le vaccinazioni. Al di là di questo punto, comunque, sull'estensione ampia del green pass ormai la strada appare tracciata. Il decreto, secondo quanto si apprende da fonti di Governo, dovrebbe essere unico, sia per il pubblico che per il privato. Ieri i tecnici di Palazzo Chigi e dei Ministeri competenti hanno lavorato ancora per limare il provvedimento. L'obbligo scatterà a ottobre, anche se ai sindacati non è stata fornita una data precisa; per definirla ci sarà infatti anche da tenere conto di un tempo “congruo” per permettere di vaccinarsi a chi non lo ha fatto fino a questo momento. Per quanto riguarda le sanzioni per chi non ha il passaporto verde, anche su questo si discuterà oggi in cabina di regia, ma un'ipotesi è che dopo cinque giorni di assenza scatti la sospensione senza stipendio, come avviene per il personale scolastico. 

La Lega dà un ultimatum alla Lamorgese, ma gli altri partiti fanno muro

La Lega lancia l'ultimatum alla Ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, ormai da settimane al centro delle dure critiche del partito di via Bellerio. Tanti i fronti aperti: dai migranti alla gestione della sicurezza, fino al rave party di metà agosto che si è svolto nel viterbese. “Noi siamo entrati nel Governo Draghi per vedere una discontinuità, non siamo entrati in questo Governo per assistere da spettatori a quello che non ci piaceva del Governo precedente. Quindi, cambi rotta”, scandisce in Aula della Camera il capogruppo leghista Riccardo Molinari, rivolgendosi alla Ministra che ha appena concluso l'informativa urgente sul rave party svoltosi tra il 13 e il 19 agosto sul lago di Mezzano. Molinari precisa subito che non c’è nulla di personale, si tratta di “critiche politiche”. 

In mattinata a dettare la linea è lo stesso Matteo Salvini, che torna ad attaccare Lamorgese: “Mi aspetto che il Ministro dell'Interno cominci a fare il Ministro dell'Interno”, dice. Poi, alla domanda se la Lega chiederà la sfiducia, replica: “Aspetto di vedere cosa dice. Se ha voglia di fare il Ministro dell'Interno, bene. Se invece continua nel silenzio e nell'assenza, potrebbe farsi da parte e far fare a qualcuno che ha tempo e voglia”. L'affondo leghista trova sponda solo nell'opposizione, con FdI che chiede le dimissioni di Lamorgese; resta invece una voce isolata nella maggioranza, dove tutte le altre forze ribadiscono l'appoggio a Lamorgese, seppur con sfumature diverse e sottolineando che nella gestione del rave party “qualcosa non ha funzionato”, come evidenziano ad esempio Forza Italia, Coraggio Italia e Italia viva. Solidarietà senza condizioni invece dal Partito Democratico.

 

Il Governo è lavoro per attenuare il rincaro delle bollette

Sembra essere una corsa contro il tempo per frenare lo spettro del caro bollette che scatterebbe da ottobre. Il pressing arriva anche dall'Unione Europea, con le preoccupazioni del commissario all'Economia Paolo Gentiloni che chiede ai Paesi di attivare un ombrello che aiuti a limitare i costi della transizione energetica. E i diversi Governi si muovono: la Spagna ha deciso di attingere ai profitti delle società energetiche, la Francia, che con il nucleare avverte meno i contraccolpi del mercato, sta studiando la possibilità di ampliare i voucher per le famiglie a basso reddito. Il problema non è quindi solo italiano.

In Italia il tema arriverà sul tavolo del Consiglio dei Ministri convocato per oggi a Palazzo Chigi per l'estensione del green pass. Il Governo punta a un primo intervento per alleggerire la stangata al quale seguirebbero altri correttivi, che potrebbero arrivare magari in manovra. Per contenere il caro bolletta ci sarebbero allo studio varie possibili opzioni: una tra queste è la sterilizzazione dell'Iva relativa all'incremento tariffario ma è difficile che possa arrivare già oggi; più facile che si intervenga sui cosiddetti oneri di sistema, cioè alcuni balzelli che sono all'interno delle tariffe per il sostegno alle rinnovabili o per i costi del nucleare, che potrebbero essere spostati sulla fiscalità generale. Il tema sarà esaminato anche dalla Camera il prossimo 22 settembre con la discussione della mozione, targata M5S, per il contrasto al rincaro delle bollette.

Mattarella rilancia l’importanza dell’azione comune europea

“L'Unione deve essere in grado di far sentire nel mondo la propria voce. Per rafforzare quello spazio di libertà, di sicurezza, di giustizia di cui siamo orgogliosi”. Si chiude con l'appello di Sergio Mattarella il 16esimo vertice dei capi di Stato del Gruppo Arraiolos che ha raccolto al Quirinale 12 presidenti, di Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Croazia, Lettonia, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia e Finlandia. Sul tavolo il futuro dell'Ue con due sessioni di lavoro dal titolo Unione Europea sulla via dell’autonomia strategica: responsabilità e opportunità e Il contributo dell’Unione Europea al multilateralismo nel mondo post-pandemia. L’incontro informale non intende dettare la linea, visto la non esecutività dei capi di Stato nei loro rispettivi Paesi, ma manda un messaggio forte e chiaro sulla “necessità di avviare la definizione di una politica estera comune e lo sviluppo congiunto di capacità nel settore di sicurezza e difesa dell'Europa”. “Ci troviamo a un punto di svolta molto importante per l’Unione europea, un punto nel quale, a mio avviso, senza remore e senza temi intoccabili, dobbiamo prima di tutto impegnarci per completare tanti cantieri aperti nella nostra integrazione”, rimarca Mattarella durante la conferenza stampa nel cortile d'onore del Palazzo del Quirinale.  

Fondamentale in questo quadro di svolta e rinvigorimento dell'impianto europeo è il Pnrr: “Il Next Generation è il nostro orizzonte, la nostra strategia per il futuro. E il percorso per realizzarlo è l’autonomia strategica dell’Unione”. La pandemia ha messo in luce, rileva il presidente della Repubblica, “tutte le vulnerabilità” dell'Unione, ma ha anche dato quella scossa che ha poi portato all'approvazione del Recovery dove l'Europa ha saputo rispolverare i valori dei padri fondatori: “Autonomia non significa rinchiudersi in sé stessi. Noi europei conosciamo bene i vantaggi della cooperazione e l'Unione deve avvertire la responsabilità di essere protagonista dello sviluppo di un sistema internazionale basato nuovamente sul metodo multilaterale, con regole condivise rispettate da tutti”. 

Al Senato

Dopo che ieri è stato approvato definitivamente decreto green pass, l’Assemblea del Senato tornerà riunirsi alle 9.30 per l’esame del ddl di delega per l'efficienza del processo civile

Per quanto riguarda le Commissioni, la Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle entità esentate, le società di partecipazione finanziaria, la remunerazione, le misure e i poteri di vigilanza e le misure di conservazione del capitale, nonché i requisiti prudenziali per gli enti creditizi, lo schema di decreto legislativo sulla capacità di assorbimento di perdite e di ricapitalizzazione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, lo schema di decreto legislativo relativo all'emissione di obbligazioni garantite e alla vigilanza pubblica delle obbligazioni garantite, lo schema di decreto legislativo sul regime generale delle accise, lo schema di decreto legislativo per l'armonizzazione e la semplificazione di determinate norme nel sistema d'imposta sul valore aggiunto di imposizione degli scambi tra Stati membri e lo schema sulla vigilanza prudenziale sulle imprese di investimento.  

La Industria, con la Territorio, svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili e sulle norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica. La Sanità esaminerà il ddl per la riforma del sistema di emergenza-urgenza sanitaria e la disciplina dell'autista soccorritore. Infine la Politiche dell’Ue esaminerà legge europea 2019-2020.

Alla Camera

Dopo che ieri è stato approvato definitivamente il decreto per la tutela delle vie d’acqua d’interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro, nella giornata di l’Aula della Camera non si riunirà. I lavori riprenderanno domani alle 9.30 con la discussione delle interpellanze urgenti

Per quanto riguarda le Commissioni, oggi si riunirà la sola Affari Sociali per proseguire l’esame del decreto sulle misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti. 



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