Romano Prodi e il Partito Democratico in pressing su Conte
È di nuovo pressing sul presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stretto fra l'incalzante “fare presto” del PD, che riprende proprio l'avvertimento di Romano Prodi, e il fronte comune che vede Fdi-Lega-Fi unite in appoggio alla richiesta della senatrice Emma Bonino di votare le risoluzioni sull'uso dei fondi europei. Mes, imprese, migranti, scuola sono alcuni dei temi sui quali i Dem non intendono più aspettare e le parole del Professore sembrano manna scesa dal cielo: “La velocità con cui noi mettiamo in atto le misure prese è essenziale. Se non ci saranno nuove ricadute, le misure di politica economica messe già in atto nel mondo sono di una dimensione e natura tale che veramente non hanno precedenti. Per cui, se facciamo presto, possiamo anche fare in modo che la tragedia sia limitata”. Il Professore parla in audizione davanti ai membri della commissione Politiche Ue alla Camera; il suo è un intervento a tutto campo, che supera i confini italiani ed europei e guarda al futuro globale post coronavirus. Ma le dichiarazioni che contano sono quelle che riguardano il nostro Paese e la ricetta per superare la crisi, dall'elogio al piano Colao fino al Mes, che piovono sul Governo alla vigilia dell'incontro-scontro con Confindustria previsto oggi agli Stati Generali. Secondo Prodi, il piano Colao “è giusto”, ma vanno scelte “tre o quattro” priorità cui dare la precedenza, e questa “è una scelta politica”, a cominciare dall'uso delle risorse messe a disposizione dal fondo Salva Stati che tanto divide la maggioranza.
Prodi è chiaro e suggerisce anche la risposta a un'altra questione che tiene sulle spine l'esecutivo: il rapporto con le Regioni nella delicata fase dell'epidemia. La sua posizione risulta in linea con le istanze del corregionale Stefano Bonaccini che, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, ha sempre cercato in questi mesi di calibrare il potere centrale con quello periferico. Per l’ex presidente del Consiglio “Dobbiamo fare subito il discorso su come allochiamo questi fondi del Mes: sulla medicina di base? Per i piccoli ospedali? Per i grandi ospedali? Sulla ricerca? Io sono estremamente favorevole al Mes. Se i nostri piani verranno bocciati, la riallocazione dei fondi per la sanità dopo la pandemia la dobbiamo fare in ogni caso”. Parole colte al volo dal Pd per rinnovare il pressing su Palazzo Chigi: concretezza è la parola chiave anche per il segretario Nicola Zingaretti che proprio l'altro ieri ha incassato il via libera di Conte alla possibilità di tenere l'election day nelle caserme anziché nelle scuole. Stranamente, Prodi mette d'accordo anche il M5S che ne elogia soprattutto le parti dell'intervento più critiche nei confronti della vecchia austerità europea, finita, secondo il padre dell'Ulivo, con il coronavirus. Le pressioni sull' 'avvocato del popolo’ erano cominciate alla vigilia degli Stati Generali con la richiesta di Dario Franceschini di modificare immediatamente i decreti sicurezza sui migranti voluti da Matteo Salvini, cui aveva replicato il leader della Lega con un categorico “Il Pd vive su Marte”. E sul Mes il premier Conte è incalzato anche da Emma Bonino che critica la decisione del presidente del Consiglio di non svolgere più le comunicazioni in vista del Consiglio Ue di venerdì, a vantaggio di una semplice informativa, scelta fatta per evitare il rischio di spaccare la maggioranza con il voto normalmente previsto sulle risoluzioni. A dare manforte alla senatrice arriva tutto il centrodestra: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia si uniscono nella richiesta di votare le risoluzioni di Conte in Parlamento prima dell'appuntamento europeo.
Conte accelera sui dossier Alitalia e Autostrade
Sabato c’è stata una riunione di Governo sull'ex Ilva; Giuseppe Conte ha spiegato che il piano di Arcelor Mittal è da respingere, ha ribadito che l'investitore pubblico sarà Invitalia, ma probabilmente sarà necessario un nuovo passaggio con il colosso franco-indiano. Ieri pomeriggio Conte ha spiegato che la proposta di Aspi, che tra l'altro chiede di modificare l'articolo 35 del Milleproroghe, è inapplicabile ma è probabile che anche sulla vicenda Autostrade occorrerà un confronto non solo con i Ministri cui ha chiesto “di chiudere, perché occorre mettere fine alle incertezze”. Ieri sera il presidente del Consiglio ha convocato i ministri interessati su Alitalia: “Nascerà una newco ma non sarà un carrozzone dello Stato”. Tre dossier sono stati in qualche modo scongelati ma resta un clima di fibrillazione nella maggioranza perché su Alitalia M5S e Pd devono trovare un'intesa, con i dem che nei giorni scorsi non hanno nascosto le perplessità su un piano di nazionalizzazione e il proprio malessere per l'utilizzo di nuovi soldi pubblici. “Tutto quello che era necessario lo abbiamo fatto", ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli, “ho presentato al premier le linee guida sul piano industriale”. Ma è soprattutto sulla vicenda Autostrade che il quadro è ancora complicato: l'idea prevalente è quella di mettere in minoranza i Benetton, con una parte dei Cinque Stelle che però ancora chiede la revoca della concessione ad Aspi, irritando il Pd e IV. La De Micheli è chiara: “Presenterò le opzioni possibili come risposta alle esigenze di giustizia da una parte e di tutela delle esigenze in campo”.
Nel M5S c’è timore per la resa dei conti interna
Nel Movimento 5 Stelle c’è grande fibrillazione, con i gruppi parlamentari preoccupati per la resa dei conti tra Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. Gli Stati generali M5S si terranno a settembre, non prima delle regionali, anche se un primo passaggio di condivisione delle idee con i territori potrebbe essere anticipato; la riunione dei membri del Governo, che avrebbe dovuto tenersi ieri, è stata rinviata a domani. Poi c’è anche il timore, poi tramutato in realtà, spiega un big del Movimento, che qualche procura possa aprire un fascicolo sul caso Venezuela: “È solo una montatura ad arte”, è la tesi nel Movimento ma Iv con Matteo Renzi e una parte del Pd chiedono chiarimenti. Nonostante il caos, l'obiettivo di tutte le anime pentastellate è quello di tenere unito il Movimento ma difficilmente si arriverà a un organismo collegiale in tempi stretti. Conte in ogni modo, anche senza entrare nelle vicende M5S, punta a far sì che non ci siano scosse nel percorso della legislatura. È anche per questo che ha derubricato a “fake news” le indiscrezioni arrivate da Abc sull''affaire Maduro. Ma l'equilibrio della maggioranza resta precario e dopo gli Stati generali si traccerà un consuntivo sulle priorità, fermo restando che il Recovery plan sarà chiuso a settembre. Nel Cdm della prossima settimana potrebbe arrivare il decreto semplificazione, con lo sblocco delle infrastrutture, la riforma del Csm targata Alfonso Bonafede e le modifiche al decreto sicurezza, sulla scia delle richieste avanzate a suo tempo dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Tutti dossier molto delicati e su cui il Movimento 5 Stelle dovrà trovare una quadra interna.
Al Senato
Dopo che ieri il governo ha posto la questione di fiducia, l’assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 8.30 per l’esame del decreto per la proroga di intercettazioni e sospensioni processuali. Alle 15.00 ascolterà le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2020. Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto sulle consultazioni elettorali per l'anno 2020. La Giustizia esaminerà il ddl per l’istituzione della giornata per le vittime degli errori giudiziari.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 9.00 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista della riunione del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge costituzionale sulla base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica; in sede riunita con la Trasporti si confronterà sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. La Giustizia si confronterà sulle pdl in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere ed esaminerà la pdl per la protezione che collaborano con la giustizia. L’Esteri e la Difesa esamineranno i documenti sulla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020. La Bilancio proseguirà l’esame degli emendamenti segnalati presentanti al cosiddetto decreto rilancio.
La Cultura, con la Trasporti, si confronterà sulla proposta di istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla diffusione intenzionale, seriale e massiva di informazioni false. La Affari Sociali esaminerà la pdl di delega al Governo per il riordino e potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi e il decreto in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2. La Agricoltura si confronterà sulle pdl in materia di agricoltura contadina. Infine la Politiche dell’Ue proseguirà le audizioni sul Programma di lavoro della Commissione per il 2020-Un'Unione più ambiziosa e sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.