Al Senato
L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16,30 per comunicazioni della Presidente Elisabetta Casellati a seguito della conferenza dei Capigruppo convocata per le 15.00. Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà alcune audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo al Codice di giustizia contabile. La Giustizia, assieme a Finanze e Politiche dell’Unione Europea e in sede congiunta con le rispettive Commissioni della Camera, ascolterà Federico Cafiero de Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, e il Comandante generale della Guardia di finanza gen. Giuseppe Zafarana sullo schema di decreto per la prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
L’Aula della Camera
Alle 16.00 l’Assemblea della Camera esaminerà diverse ratifiche di trattati internazionali come quello sui protocolli sulla responsabilità civile nel campo dell'energia nucleare, sugli accordi ltalia-Belarus in materia di cooperazione scientifica, tecnologica e culturale, sugli accordi Italia-Repubblica di Corea in materia di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica e sull’accordo Italia-Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo sui locali del Segretariato permanente situati in Italia.
Le Commissioni della Camera
La Commissione Affari costituzionali, in sede riunita con la Giustizia, esaminerà lo schema di decreto legislativo sul Codice della giustizia contabile. La Giustizia si confronterà sulla pdl per l’affidamento dei minori. Oggi la Commissione Ambiente ascolterà i rappresentanti dell’Associazione Imprese Servizi Ambientali (FISE-ASSOAMBIENTE), dell’Unione Imprese Economia circolare (FISE-UNICIRCULAR), dell’Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali (UTILITALIA) e dell'Associazione Italiana fra gli industriali della carta, cartoni e paste per carte di (ASSOCARTA-Confindustria) nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste). La Trasporti svolgerà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo al Codice della nautica da diporto. Infine la Politiche dell’UE proseguirà l’esame della Legge di delegazione europea 2018.
Renzi esce da Pd. Chiama Conte e garantisce sostegno al Governo
Matteo Renzi lascia il Partito Democratico. Con un’accelerazione l'ex premier ha deciso di stringere i tempi, e l’ha fatto formalmente attraverso una telefonata serale al premier Giuseppe Conte nella quale gli ha garantito il pieno sostegno al Governo del gruppo che nascerà nei prossimi giorni. Mentre il Nazareno resta per ora in strettissimo silenzio è Dario Franceschini a manifestare senza peli sulla lingua lo sconcerto Dem per una mossa giudicata rischiosissima, tanto da evocare i tempi bui del ventennio: “Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell'ottobre 1922. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori”.
Ma non tutti i renziani sono con lui: ieri ci ha provato a fermarlo anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, fedelissimo della prima ora. Ma ormai Matteo Renzi ha deciso: con un'intervista al quotidiano La Repubblica e poi nel salotto di Porta a Porta, annuncia le ragioni che lo spingono a lasciare il Pd e a mollare gli ormeggi per il suo nuovo movimento che, affiancando i comitati civici di Ritorno al futuro, nascerà sia in Parlamento con un gruppo autonomo alla Camera e una componente nel misto al Senato, sia al Governo con 2 ministri, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, e 2 sottosegretari, Anna Ascani e Ivan Scalfarotto. E in serata le certezze dei renziani vanno oltre: ci sarebbero le basi numeriche per formare un gruppo autonomo sia alla Camera (20 deputati) sia al Senato (10 senatori).
Nonostante le polemiche i renziani assicurano che il nuovo movimento, che potrebbe chiamarsi Italia del sì, non sarà un pericolo per il Governo anzi paradossalmente ne amplierebbe il sostegno. Nessun contatto, invece, spiegano al Nazareno, con il segretario Nicola Zingaretti che anche ieri ha lanciato un nuovo appello a evitare una scissione del Pd; mentre crescono esponenzialmente le possibilità di un addio dei renziani ai Dem già nelle prossime ore dal Nazareno filtra un assoluto silenzio. E, si spiega, la situazione non dovrebbe cambiare fino a che non parlerà Renzi.
Il Governo a caccia di risorse per la legge di bilancio
Il cantiere della manovra economica è ufficialmente aperto e tra le idee su cui si lavora c'è l'incentivo all'uso dei pagamenti elettronici lanciato nei giorni scorsi da Confindustria. Completata la squadra di Governo parte il countdown per la nota di aggiornamento al Def, che deve essere pronta entro il 27 settembre e dovrà tenere conto dell'ennesimo record del debito pubblico, arrivato a luglio a 2.409,9 miliardi. Ma “sarà una manovra espansiva” assicura il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta.
A occhio, la manovra giallorossa è già oltre i 32 miliardi di euro: 23,1 servono per disinnescare le clausole Iva, circa 3 per le spese indifferibili. E poi ci sono le misure annunciate dall'esecutivo, a partire dal taglio del cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori e dall'asilo nido gratis annunciato come priorità dal presidente del Consiglio, passando per l'introduzione del salario minimo, il giusto compenso anche per i lavoratori non dipendenti e l'aumento di cento euro in busta paga per gli insegnanti lanciato dal ministro per l'Istruzione Lorenzo Fioramonti. E poi il piano straordinario per il Sud, su cui Conte ha posto ampiamente l'accento in questi primi giorni del suo secondo mandato.
Molto più fumoso l'elenco delle coperture: il discorso con l'Europa è appena avviato, l'Italia spera in una flessibilità da dieci miliardi per realizzare riforme e investimenti, a partire dal green new deal sbandierato qui e a Bruxelles. Ma tutto è ancora da vedere, così come è da vedere quanto effettivamente frutterà l'ennesima spendingreview, le privatizzazioni, la dismissione del patrimonio immobiliare, il riordino degli sgravi fiscali. C'è poi la lotta all'evasione, anche questo tema più o meno evergreen, su cui il nuovo esecutivo promette di insistere con una nuova stretta all'uso del contante e l'inasprimento delle pene, incentivando dall'altro lato carte e bancomat.
Ancora aperta invece la partita della flattax per le partite Iva sotto i 100 mila euro: “Stiamo aspettando ancora la risposta di Bruxelles - spiega la Castelli - Non voglio allarmare nessuno, ma quando si fa una norma bisogna vederne gli effetti prodotti e valutare gli upgrade in relazione ai monitoraggi. C'è ancora una discussione e un confronto con Bruxelles su questo upgrade e stiamo attendendo”. Si procede con cautela. Di manovra economica si parlerà mercoledì all'incontro tra il presidente del Consiglio e le parti sociali; “Ci sarà modo di confrontarsi”, rassicura il numero uno di viale dell'Astronomia Vincenzo Boccia, spiegando che “le richieste sono quelle di sempre e tra l'altro vedono una convergenza di molti: infrastrutture, sia italiane che europee; questione cuneo fiscale; premi di produzione, per fare in modo che si attivi sempre di più uno scambio salario-produttività; un grande piano d’inclusione dei giovani”.