Si entra nel vivo della manovra. Eliminata la norma sui Pos

Esce dalla legge di bilancio la tanto discussa norma sui limiti all’utilizzo del Pos: “L'articolo è soppresso”, si legge nel testo dell'emendamento depositato dal Governo; per un refuso, subito chiarito, la modifica cancella anche l'innalzamento del tetto al contante da mille a cinquemila euro, contenuto nello stesso articolo, che invece rimane. Dopo i rilievi della Commissione Europea, che seguivano quelli di Bankitalia e della Corte dei conti, il Governo di Giorgia Meloni ha scelto di rinunciare alla norma vista l’incompatibilità con gli impegni presi nelle milestone del Pnrr, puntando ora a possibili compensazioni per i commercianti per sostenere il costo delle transazioni dei pagamenti digitali. “Sul Pos il governo ha una sua posizione, spero ci sia un'ulteriore riflessione. Ci rimettiamo al lavoro di questa Commissione per eventuali ristori o risarcimenti, che noi caldeggiamo, da trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”, spiega il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Il titolare del Mef arriva nella sala del Mappamondo alla Camera al termine di una giornata di lavori della Commissione Bilancio lunga e snervante, ricca di discussioni dai toni accessi tra maggioranza e opposizioni. Dopo ore di dibattito e costatando il ritardo nella presentazione degli emendamenti del Governo, le opposizioni, PdAvs e Terzo Polo, contestano l'iter del procedimento e abbandonano i lavori, resta solo il M5S. Alla fine il Governo non presenta il tanto annunciato maxiemendamento ma decide di spacchettare. 

Nel suo intervento il Ministro Giorgetti snocciola i provvedimenti di maggiore impatto contenuti nei testi depositati in serata. Le pensioni minime per gli over 75 salgono a 600 euro, misura caldeggiata da FI. L'Iva sul pellet passa al 10% e al 5% sul teleriscaldamento, come proposta dalla Lega. Resta invece l'incognita sulla revisione di opzione donna, tema di dibattito negli scorsi giorni, non presente nei pacchetti del governo; nella versione attuale prevede 60 anni di età e la presenza di condizioni come essere cargiver o invalida: “Il governo ha una sua opinione su opzione donna, il problema è l'onerosità delle coperture, siamo disponibili al confronto”, specifica Giorgetti. Il Ministro ritorna più volte sul punto dei fondi: “Il mio problema sono le coperture”. Il reddito di cittadinanza viene ridotto da 8 a 7 mensilità nel 2023 in vista della revisione nel 2024. È stata ripristinata anche la vecchia norma che permette ai contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. E poi ancora sulle pensioni: sarà elevata la percentuale da quattro a cinque volte la minima per 2023 e 2024 con la conseguente riduzione di quelle più elevate per quanto riguarda i redditi. L’indennità per il congedo parentale sale all'80% per entrambi i genitori in alternativa tra loro. Quanto alla norma ribattezzata salva calcio, Giorgetti chiarisce: “La vicenda verrà trattata come i debiti di tutte le altre aziende, i debiti previdenziali vanno saldati entro i termini pena le procedure previste”. 

Protestano le opposizioni: il Terzo Polo parla di “quattro giorni inconcludenti” in Commissione, il M5S invece di “figuraccia” della Meloni sul Pos, il Pd sostiene che “così la Manovra se la fanno da soli”. I tempi per l'iter parlamentare si fanno sempre più stringenti per evitare l'esercizio provvisorio; questa mattina è atteso un nuovo pacchetto di emendamenti del Governo, poi alle 10.00 riprenderanno i lavori della Commissione Bilancio. Si dovrebbe partire dalle ammissibilità degli ultimi tre pacchetti, poi si dovrà attendere le 17.00 quando scadrà il termine per la presentazione dei subemendamenti. Nel frattempo, ci saranno i bilaterali tra gruppi parlamentari e tecnici del Mef per capire quali emendamenti potranno trovare spazio o meno, visto che parte del fondino da circa 400 milioni potrebbe essere già stato assorbito dai testi depositati dal Governo. A questo punto, la manovra potrebbe arrivare in aula non prima di mercoledì per essere approvata dalla Camera entro Natale così da permettere al Senato di licenziarla definitivamente tra il 27 e il 30 dicembre evitando l’esercizio provvisorio.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi domani alle 10.30 per esaminare la legge di bilancio 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. L’arrivo in Aula della manovra, però, potrebbe slittare se i lavori della Commissione Bilancio non terminassero in tempo. Infine, mercoledì alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali esaminerà il decreto sul prolungamento delle operazioni di votazione. La Giustizia esaminerà il decreto, già approvato dal Senato, relativo al divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, agli obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e alla prevenzione e contrasto dei raduni illegali, il cosiddetto decreto anti-rave. Con la Lavoro, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione nelle disposizioni normative nazionali e, con la Attività Produttive, sullo schema di decreto legislativo sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori.

La Esteri esaminerà la proposta di ratifica del protocollo aggiuntivo alla Convenzione contro il doping e proseguirà la discussione delle risoluzioni sulla situazione dei diritti umani in Iran. La Bilancio tornerà a riunirsi a partire dalle 10.00 per proseguire la discussione degli emendamenti sulla legge di bilancio 2023 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. La Finanze dibatterà su diversi schemi di decreto legislativo, tra cui quello sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale e quello sui fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese. La Cultura, assieme alla Trasporti, esaminerà la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell'ambito del mercato interno. A seguire ascolterà il responsabile dell'Unità di missione per l'attuazione del PNRR presso il Ministero dell'istruzione e del merito Simona Montesarchio sullo stato di attuazione del Piano per le materie di competenza.

La Ambiente si confronterà sul decreto-legge per le popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022. Alle 10.30 di domani ascolterà le linee programmatiche del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Sebastiano Musumeci e a seguire esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento del ministero relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Mercoledì alle 14.00, assieme alle Attività Produttive, proseguirà l’audizione del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Attività Produttive si confronterà sull’avvio di un'indagine conoscitiva sul Made in Italy. La Agricoltura ascolterà i rappresentanti dell'Associazione piscicoltori italiani (API) sulle problematiche del settore dell'acquacoltura. Mercoledì alle 8.00, la Politiche dell’Ue, con la rispettiva del Senato, ascolterà le linee programmatiche del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 14.00 per l’esame del decreto aiuti quater.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il disegno di legge per l’elezione diretta dei presidenti delle province e dei sindaci, il ddl su statuti, trasparenza e finanziamento dei partiti politici, il ddl per la compartecipazione dello Stato alle spese per minori in comunità o istituti, il ddl per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre e il ddl per l’istituzione Garante protezione dati personali e diritti umani. La Giustizia, domani alle 10.00 proseguirà l’audizione del Ministro della giustizia Carlo Nordio sulle linee programmatiche del suo dicastero. A seguire esaminerà il ddl sull’avocazione delle indagini per delitti di violenza domestica o di genere, e si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione nelle disposizioni normative nazionali e lo schema di decreto legislativo sulle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori. Infine, dibatterà sull’istituzione di una indagine conoscitiva sulle intercettazioni.

La Esteri e Difesa esaminerà il decreto per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi e materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina, la risoluzione sul rispetto dei diritti delle donne in Iran e sulla repressione delle manifestazioni di protesta e, con la Finanze, il ddl di ratifica degli accordi tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri e le doppie imposizioni. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo alle trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere. La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà lo schema di decreto ministeriale per il riparto dello stanziamento del ministero relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi e lo schema di decreto legislativo sul distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada.

La Industria e Agricoltura svolgerà delle audizioni ed esaminerà il decreto per la tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici. Successivamente si confronterà sul ddl per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura. La Affari Sociali e Lavoro esaminerà la proposta di indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell'efficacia complessiva dei sistemi di Welfare e di tutela della salute.

 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social